Tag Archive: &quota

La platea coinvolta da Quota 102 e Quota 104 tra il 2022 e il 2023

AGI – “Quota 102 e 104, tra il 2022 e il 2023, coinvolgerebbe solo 10 mila persone circa. Lo rileva un’analisi dell’osservatorio Previdenza della Fondazione Di Vittorio e della Cgil nazionale. Una stima che è stata ricavata proiettando nel prossimo biennio i dati relativi a chi ha usufruito finora di Quota 100 e assumendo i nuovi vincoli anagrafici previsti dalla nuova norma: 64 e 66 anni.

“Dai nostri studi – afferma Ezio Cigna, responsabile Previdenza pubblica della Cgil nazionale – sarebbero 8.524 le persone coinvolte nel 2022 e 1.924 nel 2023, visto che molti dei soggetti che potrebbero perfezionare ‘Quota 102’ nel 2022 e ‘Quota 104’ nel 2023 hanno già il maturato il requisito di ‘Quota 100’ al 31 dicembre 2021”.

“In particolare – spiega il dirigente sindacale – nel 2022 potrebbero accedere a ‘Quota 102’ solo le persone con almeno 64 di età, ossia chi è nato dal 1956 al 1958 e con 38 anni di contributi, non un contributo in più altrimenti avrebbero maturato ‘Quota 100’, non un contributo in meno altrimenti non raggiungerebbero il requisito contributivo, essendo ‘Quota 102’ una misura della durata di un solo anno”.

“Nel 2023 – prosegue Cigna – potrebbero utilizzare ‘Quota 104’ esclusivamente le persone che avranno 66 anni di età, cioè nate nel solo 1957 e con 38 anni di contributi, e che non avevano maturato tale requisito nel 2021 così da poter usufruire di ‘Quota 100′”.

Per il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, la proposta di ‘Quota 102 e 104’, se venisse confermata dal Governo, costituirebbe una misura inutile, che non darebbe alcuna risposta. “Il punto principale non è come rendere più graduale l’uscita da ‘Quota 100’, ma come riformare complessivamente il sistema”.

“Da tempo – ricorda Ghiselli – abbiamo presentato unitariamente al Governo la nostra Piattaforma che prevede: una flessibilità in uscita per tutti dopo 62 anni di età o 41 anni di contributi; interventi che tengano conto della specifica condizione delle donne, dei lavoratori disoccupati, discontinui e precoci, dei lavoratori gravosi o usuranti; l’introduzione di una pensione contributiva di garanzia per i più giovani”.

“È necessario – conclude Ghiselli – che il Governo ci convochi nei prossimi giorni e si dichiari disponibile ad aumentare sensibilmente le risorse previste nella prossima legge di Bilancio per la previdenza, attualmente pari alla cifra ‘simbolica’ di 602 milioni, e avanzi proposte che tengano conto dei contenuti della nostra Piattaforma unitaria”.


La platea coinvolta da Quota 102 e Quota 104 tra il 2022 e il 2023

La Corte conti, verificare la sostenibilità di Quota 100

AGI – Verificare la sostenibilità della spesa pensionistica sul lungo periodo vista l’introduzione di Quota 100. È quanto scrive la Corte dei conti nella Relazione sul controllo della gestione finanziaria dell’Inps per l’esercizio 2018. “In un sistema pensionistico a ripartizione e in cui la maturazione del diritto a pensione prescinde dal regolare versamento dei contributi nel corso della vita lavorativa, va verificata la sostenibilità della spesa nel lungo periodo e agli effetti che sulla adeguatezza delle prestazioni produrranno le azioni normative poste in essere nel presente, vanno altresì considerate le conseguenze di dette azioni sulla sostenibilità del modello da parte del sistema produttivo, sia con riguardo al contributo richiesto alla fiscalità generale, che nei confronti dei soggetti tenuti al versamento della contribuzione”. 

Secondo i magistrati contabili, “in un sistema previdenziale che eroga ancora gran parte delle prestazioni ad elevata componente retributiva, peraltro, misure ampliative della spesa attraverso l’anticipo dell’età di pensionamento rispetto a quella ritenuta congrua con l’equilibrio attuariale e intergenerazionale, il blocco dell’indicizzazione dell’età di uscita dal lavoro alla speranza di vita e la reintroduzione del sistema delle finestre, comportano sia esigenze di cassa immediate (tipiche, come detto, di un meccanismo a ripartizione), sia debito implicito, in quanto la componente retributiva del trattamento non viene corretta per tener conto della maggiore durata della prestazione”.

Le previsioni per il 2019 del Def, scrive ancora la Corte dei Conti, “mostrano un aumento della spesa per pensioni del 3,2 per cento che tiene conto di Quota 100 e delle altre misure correttive alla legge n.214 del 2011 e, quindi, dei tassi di cessazione stimati sulla base degli elementi più aggiornati, della rivalutazione delle pensioni in essere ai prezzi (pari, per l’anno 2019, a +1,1%), delle ricostituzioni degli importi delle pensioni, con una incidenza sul Pil del 15,6%. Incidenza che si attesta nel triennio successivo su una percentuale stimata del 15,8. “La spesa per altre prestazioni sociali in denaro è prevista in aumento dell’8,3 per cento rispetto al 2018”, aggiunge la Corte dei conti. 

Agi

Manovra: Governo avanti su quota 100 e reddito, conferma tempi

Il Governo tira dritto sui capisaldi della manovra economica al termine di incontri tecnici a Palazzo Chigi. Una nota della Lega e fonti M5s confermano che 'quota 100', sul fronte pensioni, e il reddito di cittadinanza partiranno nei tempi stabiliti.

"Incontro positivo questa sera tra il presidente Giuseppe Conte, i sottosegretari Giancarlo Giorgetti, Claudio Durigon, Laura Castelli, Massimo Garavaglia e rappresentanti della ragioneria dello Stato e dell'Inps – si legge, infatti in una nota della Lega – alla luce delle tabelle fornite è possibile confermare gli obiettivi politici della manovra sullo smantellamento della legge Fornero che partirà senza penalità e nei tempi già previsti. Inoltre sono confermati i finanziamenti per il triennio". 

Al termine dell'incontro di oggi con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e la Ragioneria dello Stato, vengono confermati gli obiettivi della manovra sul reddito di cittadinanza che partirà nei tempi stabiliti. Confermato anche il taglio delle pensioni d'oro, si apprende da fonti M5s.

Agi News

Eni: cede a ExxonMobil quota del 25% nell’Area 4 in Mozambico

(AGI) – Roma, 9 mar. – ExxonMobil ed Eni hanno firmato un accordo di compravendita che consente a ExxonMobil l’acquisto della partecipazione del 25% da Eni nell’Area 4, nell’offshore del Mozambico. Eni possiede indirettamente una quota del 50% nel blocco attraverso una partecipazione del 71,4% in Eni East Africa, la quale a sua volta detiene il 70% della concessione Area 4. Le condizioni concordate prevedono un prezzo di circa 2,8 miliardi di dollari. L’acquisizione sara’ completata dopo la soddisfazione di una serie di condizioni sospensive, tra cui l’approvazione da parte delle autorita’ del Mozambico e di altri enti regolatori.
L’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi ha dichiarato: “Questo accordo rappresenta una prova evidente della nostra strategia di esplorazione basata sulla rapida monetizzazione delle nostre scoperte esplorative, come parte del nostro modello di dual-exploration. Grazie a questo approccio, Eni e’ stata in grado di realizzare oltre 9 miliardi di dollari negli ultimi 4 anni. Questo accordo conferma inoltre l’assoluta qualita’ dell’intero progetto, sia dal punto di vista delle sue potenzialita’ sia da quello della sua solidita’ tecnica e finanziaria”.
Per Darren W. Woods, Presidente e Amministratore Delegato di ExxonMobil, questo asset e’ un’importante acquisizione che si aggiunge al portafoglio di sviluppo globale della societa’.
“Attraverso questo investimento strategico, la leadership e l’esperienza di ExxonMobil nel GNL permetteranno di sostenere lo sviluppo delle ingenti risorse di gas naturale del Mozambico”, ha affermato Woods. “La realizzazione di questo nostro progetto d’avanguardia, le tecnologie avanzate, la solidita’ finanziaria e le capacita’ di marketing contribuiranno a fornire ai clienti energia accessibile, oltre che a creare valore a lungo termine per la popolazione del Mozambico, per i partner del progetto e per gli azionisti di ExxonMobil”.
Eni continuera’ a gestire il progetto Coral Floating LNG e tutte le operazioni upstream nell’Area 4, mentre ExxonMobil guidera’ la costruzione e la gestione degli impianti di liquefazione di gas naturale a terra. Questo modello operativo consentira’ l’utilizzo delle migliori competenze tecniche sia di Eni sia di ExxonMobil, ognuna delle quali si concentrera’ su ambiti distinti e scopi chiaramente definiti pur mantenendo i vantaggi di un progetto completamente integrato.
A seguito del completamento della transazione, Eni East Africa sara’ controllata pariteticamente da Eni ed ExxonMobil, ciascuna con il 35,7%, mentre CNPC deterra’ il 28,6%. Le rimanenti quote nell’Area 4 sono detenute da Empresa Nacional de Hidrocarbonetos E.P. (ENH 10%), Kogas (10%) e Galp Energia (10%).
Il gas naturale e’ considerato la fonte energetica piu’ importante e in rapida crescita al mondo. In questo scenario, il Mozambico e’ ben posizionato per poter fornire di GNL i mercati internazionali. Il blocco dell’Area 4, in acque profonde, contiene circa 2.400 miliardi di metri cubi di gas naturale (85 mila miliardi di piedi cubi). Questo blocco sara’ in grado di fornire le risorse per un progetto di gas naturale liquefatto d’avanguardia, in cui i partner contano di investire decine di miliardi di dollari, in stretta collaborazione con il governo e le comunita’ locali. (AGI)
.

Agi News

Vino: Ice, Italia primo fornitore negli Usa con quota del 32,4%

(AGI) – Roma, 6 feb. – L’Italia si conferma il primo fornitore di vino degli USA. Con una quota di mercato complessiva del 32,4%, un export, che nel periodo gennaio-novembre 2016, ha raggiunto 1,65 miliardi di dollari ed e’ cresciuto del 5,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il vino rappresenta la prima voce dell’export agroalimentare italiano e il 4% del totale del Made in Italy venduto nel mercato a Stelle e Strisce. Questo lo scenario che emerge da “Italian Wines and the American Palate: Trends and Opportunities in the U.S. Market” la tavola rotonda tenutasi in occasione dell’inaugurazione di VINO 2017, alla presenza, tra gli altri, del presidente dell’Agenzia ICE, Michele Scannavini, del direttore Generale di Veronafiere e Vinitaly, Giovanni Mantovani, del console generale d’Italia a New York, Francesco Genuardi e del CEO di Wine Opinions, John Gillespie.
Vino 2017, giunto alla sua sesta edizione e’ considerato il piu’ grande evento di tasting di vini italiani in America, un appuntamento imperdibile del programma enogastronomico newyorkese, che vede quest’anno la partecipazione di 110 espositori nelle due tappe di New York (5-6 febbraio) e Miami (7-8 febbraio). L’iniziativa e’ realizzata in collaborazione con Vinitaly International e con la IEM – International Exhibition Management (impegnata nella tappa di Miami) e ha l’obiettivo principale di promuovere la qualita’ del vino italiano anche grazie a degustazioni e seminari tecnici di alto livello rivolti a giornalisti e influencer USA. Sebbene i numeri del vino italiano negli USA siano positivi esistono ampi margini di miglioramento: basti pensare che attualmente quasi la meta’ delle importazioni di vino negli USA e’ realizzato da soli 5 Stati (New York, California, Florida, Illinois e Texas) e che gli Stati Uniti sono il piu’ grande mercato al mondo per il consumo di vino. A questo si aggiunge il forte interesse per i prodotti di qualita’ – il segmento oltre i 20 USD per bottiglia cresce di quasi il 12% – i vini rosati, biologici ed i vitigni autoctoni meno noti. Vino 2017 e’ anche l’occasione per anticipare alcuni dati della ricerca di Wine Opinions, realizzata da Vinitaly International in collaborazione con l’Agenzia ICE, sulla percezione del vino italiano da parte del consumatore USA dalla quale emerge, fra l’altro, che il 34% dei consumatori piu’ giovani (meno di 40 anni) acquista frequentemente vino italiano orientandosi pero’ verso prodotti di fascia media, con un prezzo di partenza di 12 dollari a bottiglia. “Gli Stati Uniti sono un mercato complesso, con forti differenze interne e ancora molte opportunita’ inesplorate. L’Italia ha una solida quota di mercato ma prezzi medi nettamente inferiori a quelli della Francia ed una penetrazione ancora limitata negli Stati interni del Paese. Per questo motivo il Ministero dello Sviluppo Economico ha incaricato l’Agenzia ICE di studiare e realizzare, gia’ a partire dal 2017, il piu’ grande progetto di promozione del vino italiano mai realizzato negli USA con un investimento di 20 milioni di Euro in tre anni”, dichiara Michele Scannavini, Presidente dell’Agenzia ICE. Questa di New York e’ quindi la prima tappa di un piu’ ampio piano di promozione del vino che verra’ messo in atto nei prossimi anni sia negli Stati Uniti che in un altro paese strategico, la Cina.
“Vinitaly e’ presente da quindici anni negli USA con proprie iniziative rivolte a importatori, buyer ed opinion leader e registra nell’edizione a Verona ogni anno la presenza di oltre settemila operatori provenienti dagli USA, pari al 13% del totale delle provenienze estere – sottolinea Giovanni Mantovani -. E’ un mercato che presidiamo con grande attenzione e costanza per migliorare le performance del vino italiano e ampliare le aree di consumo. La partnership con ICE su questo mercato e sulla Cina, e’ oggi il coronamento di un grande lavoro che ha saputo, grazie anche alla sensibilita’ del governo italiano e delle istituzioni, costruire un importante progetto di aggregazione per la promozione di uno degli asset strategici del made in Italy nel mondo”. (AGI)
Red/Tig

Agi News