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Tim conferma: la buonuscita di Cattaneo è di 25 milioni, ma potevano essere 50

 La buonuscita di Flavio Cattaneo ammonta a 25 milioni di euro, come aveva anticipato Agi: lo si legge in una nota di Tim al termine del Cda. "L'accordo prevede l'erogazione al dott. Cattaneo, alla cessazione del rapporto, dell'ammontare lordo di 22.9 milioni di euro a titolo di transazione riferiti ai compensi dovuti al Dott. Cattaneo sulla base del suo contratto con la Società, considerati in particolare il cosiddetto Special Award e l'Mbo, in relazione all'attivita' gia' resa come amministratore e al valore che risulta creato sulla base dei dati oggi disponibili".

L'accordo, inoltre, prevede, prosegue la nota, "l'erogazione al Dott. Cattaneo dell'importo lordo di 2.1 milioni di euro a titolo di corrispettivo di un patto di non concorrenza, di non sollecitazione e non storno della durata di un anno nei confronti dei principali concorrenti di Tim in Italia e in Brasile, soggetto a claw-back in caso di violazione di tali obblighi (nonché il trasferimento di alcuni strumenti aziendali)"

Tim specifica inoltre che Cattaneo detiene oggi 1.500.000 azioni ordinarie della società. Tim, si legge ancora nella nota diffusa al termine del Cda durato un'ora e mezza, "informa che il consiglio di amministrazione ha approvato a maggioranza (previo parere favorevole a maggioranza del Comitato Nomine e Remunerazione, espresso anche ai sensi della Procedura per l'approvazione di Operazioni con Parti Correlate di minore rilevanza, stante la qualifica come parte correlata dell'Amministratore Delegato) un accordo transattivo avente ad oggetto la cessazione, con effetto dal 28 luglio, di Flavio Cattaneo dalla carica di amministratore delegato (in quanto tale membro altresi' del Comitato Strategico) e dal rapporto come Direttore Generale (con effetto dal 31 luglio p.v.)".

Il Collegio Sindacale "ha espresso parere non favorevole, non vincolante". Merita di essere ricordato che, in base ai termini dello Special Award e al suo contratto, Cattaneo avrebbe potuto ottenere sino a 50 milioni di euro, a conferma della consensualita' dell'accordo.

Agi News

Gdf accusa Amazon, evasione da 130 milioni

Amazon sotto inchiesta con l'accusa di aver evaso circa 130 milioni di euro in Italia. La notizia, anticipata da Repubblica.it è confermata da fonti autorevoli. L'evasione del colosso dell'e-commerce si riferirebbe al quinquennio 2009-2014 e la cifra sarebbe stata definita dagli investigatori del nucleo polizia tributaria della guardia di finanza di Milano nel cosiddetto "processo verbale di constatazione", ovvero una relazione che contiene l'attività di controllo svolta e l'indicazione delle violazioni rilevate e dei relativi addebiti. L'accertamento e l'accusa rientrano in un'indagine in corso da più di un anno, coordinata dal pm Adriano Scudieri e dal procuratore capo Francesco Greco.

La replica, utili bassi dopo investimenti alti

La società ha risposto immediatamente: "Amazon paga tutte le imposte che sono dovute in ogni Paese in cui opera. Le imposte sulle società sono basate sugli utili, non sui ricavi, e i nostri utili sono rimasti bassi a seguito degli ingenti investimenti e del fatto che il business retail è altamente competitivo e offre margini bassi". Amazon ha ricordato: "Abbiamo investito in Italia più di 800 milioni di Euro dal 2010 e attualmente abbiamo una forza lavoro a tempo indeterminato di oltre 2.000 dipendenti".

 

 

Agi News

Nei primi tre mesi del 2017 investiti 38,7 milioni in startup

Nei primi 3 mesi del 2017 sono stati investiti 38 milioni in startup italiane. 38,7 se si contano le 4 principali campagne di equity crowdfundig fatte in questo trimestre. Il numero degli investimenti è aumentato di 16 rispetto alllo scorso anno, una crescita del 42% che lascia ben sperare per l’anno in corso. Secondo quanto risulta ad Agi che ha raccolto i dati dalle comunicazioni e dai siti dei principali fondi di investimento italiani, sono stati 24 i finanziamenti fatti tra gennaio e marzo di quest’anno.

Una media di 1,4 milioni per investimento, dove spiccano però i 10 milioni ottenuti il 23 marzo dal marketplace di auto online MotorK e i 4,5 milioni ottenuti dal portale dei professionisti Fazland e i 4 che hanno finanziato il portale di video streaming Mainstream.

Il numero dei finanziamenti è salito a 24 dai 16 dello scorso anno. Ma è sceso il taglio medio, di 200mila euro per investimento, e solo nove di quelli tracciati hanno un valore superiore al milione. 

Ma il confronto con il resto dell'Europa è ancora impietoso

Al netto del segnale di crescita quindi, resta bassa quindi la quantità di capitale di rischio mosso verso le startup. Problema cronico dell’Italia, dove il mercato del venture cresce in maniera troppo lenta per poter competere con gli altri Paesi europei. Non è un caso che il round di investimento più alto registrato finora, quello di MotorK, venga da portafogli internazionali, un fondo di investimento svedese e uno israeliano. 

L’Italia rimane ancora lontana dai principali Paesi europei. Anche se lo scorso anno Agi ha registrato investimenti complessivi in innovazione per 180 milioni, 82 in più rispetto al 2015, rimane netto il divario rispetto al resto dell’Europa. Nel 2016 nel Regno Unito sono stati investiti 7,8 miliardi,  i 2,7 miliardi in Francia e l’1,6 miliardi della Germania. Anche la Spagna, che sta puntando tantissimo sull’innovazione, ha staccato l’Italia investendo lo scorso anno mezzo miliardo in startup (dati Bloomberg/TechCity). 

Se guardiamo ai round più corposi, quelli superiori al milione di euro, i fondi di investimento più attivi in Italia si confermano United Ventures di Massimiliano Magrini che ha investito 4 milioni nella piattaforma di contenuti video online Mainstream e Invitalia Ventures, fondo della controllata del ministero dell’Economia guidato da Salvo Mizzi, presente in 4 operazioni di coinvestimento. Italian Angel for Growth, il più grande network di business angel italiani, che ha investito nel marketplace del lusso Artemest 1,2 milioni con altri coinvestitori. 

6 gennaio – Buzzoole – 830K; 13 gennaio – Remoria – 700 K; 16 gennaio – Pedius – 1,4M; 17 gennaio – Vino75 – 1,5M; 20 gennaio – Artemest – 1,2M; 22 gennaio 40SouthEnergy – 2,25M; 24 gennaio – Mainstream – 4M; 25 gennaio – Zehus – 2,4M;2 febbraio – Manet – 400K; 6 febbraio – Termostore – 1M; 8 febbraio – Lorenzo Vinci – 550K; 20 febbraio – Social Academy – 500K; 28 febbraio – Fazland.com – 4,5M ; 1 marzo – Moovenda – 335K; 10 marzo – Zehus – 1,5M; 17 marzo – Travel Appeal – 720K; 23 marzo – MotorK – 10M; 28 marzo – Treedom – 2,4M

Quanto si è investito con l'equity crowdfunding 

Un capitolo a parte merita l'equity crowdfunding. Che nei primi tre mesi dell'anno ha visto 4 campagne chiuse con successo sulla piattaforma Mamacrowd per un totale di 780mila euro. Si tratta di: 

  • PerFrutto, un sistema integrato in grado di prevedere con largo anticipo la quantità di frutta alla raccolta e il numero di frutti per ogni classe di dimensione. Ha raccolto 286.050 euro, il 409% in più del richiesto (chiusa il 24 febbraio)
     
  • Parterre, una piattaforma basata su applicazioni per smartphone che raccolgono dati dal pubblico sfruttando un mix di intrattenimento e informazioni derivate dai social network. Ha raccolto 136.876 euro, il 137% del richiesto (chiusa il 6 marzo 2017)
  • Felfil progetto che nasce per rendere economicamente ed ecologicamente sostenibile il processo di stampa 3D. Ha raccolto 119.442 euro, il 239% del richiesto (chiusa il 9 marzo)
  • Scuter, veicolo elettrico, coperto da brevetti, che si presenta come uno scooter a tre ruote, è utilizzabile senza casco in totale sicurezza ed è guidabile con qualsiasi patente di guida. La batteria, sostituibile, dà un’autonomia di oltre 100 km. Ha raccolto 239.663 euro, il 160% della somma richiesta (chiusa il 21 marzo 2017)

@arcangelorociola

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