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Nel 2017 le Rinnovabili hanno coperto un quinto dei consumi di energia

Nel 2017 in Italia le fonti rinnovabili hanno coperto quasi un quinto di tutti i consumi energetici. Ciò significa che ogni 100 kWh consumati complessivamente nei settori elettrico, termico e dei trasporti, quasi 18 sono verdi. Per fare un paragone, basti pensare che i soli consumi da fonti rinnovabili dell’Italia (circa 22 Mtep nel 2017) corrispondono ai consumi complessivi della Svizzera.

È quanto emerge dalla presentazione delle attività del 2017 del Gse. Per raggiungere questi obiettivi, che pongono l’Italia tra i primi Paesi in Europa per fonti rinnovabili, il Gestore dei Servizi Energetici ha erogato nel solo settore elettrico 14,2 miliardi di euro di incentivi, recuperandone 1,7 miliardi dalla vendita di energia ritirata, per un netto di incentivi in bolletta di 12,5 miliardi di euro (nel 2016 erano stati 14,4 miliardi).

Per quanto riguarda le ricadute occupazionali, si stima che gli occupati permanenti nella fase di esercizio e manutenzione degli impianti siano circa 38.000 nel settore delle rinnovabili elettriche e circa 34.000 nel settore delle rinnovabili termiche. Per quanto riguarda, invece, i lavoratori temporanei, quelli che sono stati impiegati nel corso del 2017 per l’installazione di nuovi impianti, si stima che siano 16.000 nel settore elettrico e 31.000 per il settore termico (installazione di pompe di calore, stufe e termocamini e solare termico).

“Gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite sono sentiti oggi dal nostro Paese come non era mai successo in passato e l’Italia deve essere orgogliosa dei risultati raggiunti”, ha detto il presidente del Gse, Francesco Sperandini, ricordando non solo “che il nostro Paese ha superato gli obiettivi europei al 2020 con sei anni di anticipo, ma anche che a questo percorso virtuoso si è aggiunto un altro elemento importante, che è l’approvazione della Strategia Energetica Nazionale. Nella costruzione di questo simbolico ponte verso il futuro – ha concluso Sperandini – il ruolo del Gse non può che essere quello di promotore di tale aspirazione intergenerazionale al cambiamento”.

Nel settore dell’efficienza energetica nel 2017 il Gse, a fronte di 5.695 richieste, ha riconosciuto 5,8 milioni di Certificati Bianchi, dei quali il 62% in ambito industriale e il 31% in ambito civile, consentendo così un risparmio di quasi 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, con il Conto termico il Gse ha ricevuto 43.227 richieste, che corrispondono a circa 180 milioni di euro di incentivi, dei quali 62 milioni di euro relativi a interventi di efficienza energetica della Pubblica Amministrazione. Risultati che riflettono gli sforzi compiuti dal Gse che nell’ultimo anno ha messo a disposizione di oltre 800 Comuni la propria esperienza, per indirizzare gli investimenti degli enti locali verso una crescita ecocompatibile.

Sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici inoltre il Gse, in qualità di responsabile del collocamento delle quote di CO2 italiane, ha messo all’asta sulla piattaforma comune europea circa 95 milioni di quote di emissione, con un ricavo totale destinato al bilancio dello Stato di 550 milioni di euro. Infine, anche nel 2017, il Gse ha dedicato il massimo impegno nell’attività di controllo degli impianti incentivati. Lo scorso anno sono stati condotti 5.260 accertamenti (il 37% con sopralluoghi e il 63% documentali), con un incremento del 19% rispetto al 2016.

Agi News

Energia: Terna, consumi elettricita’ +7,6% a giugno

(AGI) – Roma, 28 lug. – Consumi di energia elettrica in aumento a giugno. Secondo quanto rilevato da Terna, la societa’ che gestisce la rete elettrica nazionale, la domanda in Italia e’ stata di 27,2 miliardi di kWh, in aumento del 7,6% rispetto ai volumi dello stesso mese dell’anno precedente. La performance della domanda mensile ha risentito delle temperature medie che in giugno sono state superiori di 1,9 gradi centigradi rispetto alla media decennale per lo stesso mese. La domanda dei primi sei mesi del 2017 e’ in crescita dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2016. A parita’ di calendario il valore e’ +2%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di maggio 2017 e’ stata ovunque positiva: +8,5% al Nord, +7,4% al Centro e +5,9% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato della domanda elettrica di giugno 2017 e’ risultato in crescita del 2,8% rispetto al mese precedente (+2,8%).
A giugno la domanda di energia elettrica e’ stata soddisfatta per l’89,6% con produzione nazionale e per la quota restante (10,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (24,6 miliardi di kWh) si e’ incrementata del 9,6% rispetto a giugno 2016. Sono in aumento le fonti di produzione termica (+26%) e fotovoltaica (+8,7%); in flessione le fonti di produzione geotermica (-1,7%), eolica (-18,7%) e idrica (-19,8%). La potenza massima richiesta a giugno 2017 e’ stata di 53.234 MW, registrata il giorno martedi’ 27 alle ore 12, e risulta superiore dell’8,1% al valore registrato alla punta del corrispondente mese di giugno 2016. (AGI)
Mau

Agi News

Consumi: Coldiretti, autunno nero, da -38% olio a -90% castagne

(AGI) – Roma, 12 nov. – Crolla il raccolto di castagne nel 2016 con tagli che raggiungono il 90% in Campania, la prima regione produttrice, ma al minimo storico e’ anche la produzione di novello con appena 2 milioni di bottiglie mentre ci sono pochi funghi ed i tartufi e il prezzo dell’olio e’ schizzato del 54% rispetto allo scorso anno a seguito del taglio dei raccolti di oltre 1/3. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione della Giornata del ringraziamento, dopo l’11 novembre che chiude tradizionalmente il bilancio dall’annata agraria che e’ stata sconvolta da un andamento climatico anomalo con pesanti effetti sui tipici prodotti autunnali e sulla spesa degli italiani.
La produzione nazionale di castagne rimarra’ – stima la Coldiretti – inferiore ai 20 milioni di chili, appena il 30% di quella di dieci anni fa, soprattutto per effetto del clima ed in alcune aree del cinipide galligeno, il parassita cinese che fa seccare gli alberi ed ha provocato soprattutto nei boschi del mezzogiorno una vera strage. Piu’ difficile – continua la Coldiretti – sara’ anche l’abbinamento con il tradizionale vino novello la cui produzione scesa in Italia al minimo storico di 2 milioni di bottiglie per le scelte produttive fatte dalle principali cantine sara’ disponibile per i prossimi mesi.
Per effetto del clima la stagione in molte zone e’ stata avara anche per gli appassionati di porcini, finferli, trombette, chiodini che nascono nei 10 milioni di ettari di bosco che – riferisce la Coldiretti – coprono un terzo del territorio nazionale mentre i prezzi del tartufo hanno raggiunto i 350 euro all’etto al borsino del tartufo di Alba, punto di riferimento a livello nazionale. Dal Piemonte alle Marche, dalla Toscana all’Umbria, dall’Abruzzo al Molise, ma anche nel Lazio e in Calabria sono numerosi i territori che pero’ continuano ad essere battuti dai ricercatori.
Sui livelli minimi e’ stata quest’anno la produzione di olio di oliva con un crollo del 38% rispetto allo scorso anno per un totale di 298 milioni di chili. L’ andamento produttivo nazionale – sottolinea la Coldiretti – si riflette sulla produzione a livello mondiale dove si prevede una storica carestia dei raccolti per effetto del crollo della produzione anche in Grecia con circa 240 milioni di chili (-20%) ed in Tunisia dove non si supereranno i 110 milioni di chili (-21%) mentre in Spagna, che si conferma leader mondiale, si stimano circa 1400 milioni di chili, in linea con l’anno scorso.(AGI)

Bru

Agi News