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Rinnovabili, la cinese Zonergy sbarca in Italia: nel mirino il mercato europeo  

AGI –  Zonergy, fornitore cinese di soluzioni per le energie rinnovabili, è sbarcata in Italia, più esattamente a Milano, dove ha aperto una nuova sede e dove lavorerà in collaborazione con Desasolar, unità di Desa (società specializzata nella distribuzione di prodotti elettronici con un fatturato di 130 milioni di euro), sotto il coordinamento del Gruppo Obor. Per Zonergy l’obiettivo poi è entrare nel settore europeo delle energie rinnovabili offrendo soluzioni in fatto di pannelli solari, moduli fotovoltaici e soluzioni di accumulo di energia ai professionisti del settore dell’energia attivi nel settore residenziale e commerciale. 

“Le fonti di energia rinnovabile sono il futuro – ha dichiarato Kevin Changbin Qiu, vicepresidente esecutivo di Zonergy, in occasione della presentazione dell’accordo, il 26 luglio – dopo anni di ricerca e sviluppo, siamo più che pronti per entrare nel mercato europeo. In effetti, questo settore acquisirà più trazione nel tempo con un fabbisogno energetico sempre crescente, motivo per cui intendiamo ospitare un ambizioso piano di crescita per l’Europa che sarà lanciato nei prossimi mesi”.

Dello stesso avviso Francesco Desantis, CFO di Desasolar- “Quello dell’energia – ha detto – è uno dei più importanti temi dei nostri tempi. I valori a cui Desa Srl si ispira impongono di fare la nostra parte nel tentativo di consegnare, alle future generazioni, un mondo migliore rispetto a quello ricevuto. Siamo onorati di poter collaborare con Zonergy e siamo certi di poter dare un grandissimo contributo, stanziando le necessarie risorse, affinché la partnership possa decollare in tempi rapidissimi creando valore, oltre che per gli stakeholders, anche per l’Italia intera oggi alle prese con grandi difficoltà energetiche”.

Fondata nel 2007, Zonergy è un’impresa high-tech internazionale specializzata in soluzioni integrate di microgrid intelligenti. L’azienda si è impegnata nel fornire ai clienti soluzioni di microgrid intelligenti di prima classe, realizzati grazie ai propri team che operano nella ricerca e sviluppo, produzione, vendita e commercio, progettazione e implementazione di progetti, gestione dell’energia e ottimizzazione dell’utilizzo complementare dell’energia in varie forme (energia eolica, energia solare, idroelettrica, così come accumulo di energia e ricarica). Nel settore dello stoccaggio e della distribuzione di energia solare, 

Zonergy ha realizzato un importante impianto fotovoltaico a terra della capacità di 9*100 MW in Punjab, Pakistan. In questo impianto, il progetto On-grid commissionato nel 2016 da 3*100 MW di potenza è diventato il Produttore di Potenza Indipendente (PPI) di maggiori dimensioni nel settore del fotovoltaico in Pakistan.


Rinnovabili, la cinese Zonergy sbarca in Italia: nel mirino il mercato europeo  

S’impenna il fatturato europeo di TikTok a 170,8 mln, + 545% in 2020

AGI – Il fatturato di TikTok in Europa è cresciuto del 545% a 170,8 milioni di dollari nel 2020, crescita dovuta soprattutto all’aumento delle pubblicità sulla piattaforma.

I dati sono quelli che la società ha presentato al registro delle imprese del Regno Unito.

I documenti presentati alla Companies House dimostrano come TikTok abbia investito pesantemente per scalare il suo business in Europa, cercando di minare il predominio di Facebook, Instagram, YouTube e Snapchat.

Crescono però anche le perdite: nel 2020 sono state 664,3 milioni di dollari, nel 2019 118,7. 


S’impenna il fatturato europeo di TikTok a 170,8 mln, + 545% in 2020

Chi sono i due giganti del bike sharing cinese che puntano il mercato europeo

Ofo e Mobike, i due giganti del bike-sharing cinese, pensano a una possibile fusione, che porterebbe alla nascita di un gruppo di oltre quattro miliardi di dollari. Le discussioni tra gli investitori nelle due start-up di bike sharing sono ancora allo stadio preliminare e potrebbero non portare a un accordo. Molti finanziatori considerano però il matrimonio un'ipotesi assai vantaggiosa. Ofo non ha commentato le voci di una possibile fusione, mentre Mobike ha spiegato in una nota inviata a Bloomberg, che aveva anticipato la trattativa, di non avere in programma progetti di questo tipo, aggiungendo che il gruppo è “concentrato appieno nell’estendere il nostro successo a livello globale”. 

Una fusione potrebbe aiutare il nuovo gruppo a espandersi all’estero, in particolare nel mercato europeo, in quello statunitense e in quelle asiatico. I due gruppi hanno il sostegno finanziario dei due maggiori gruppi di internet in Cina: Alibaba​ (per Ofo) e TenCent per Mobike. Secondo le stime di Cb Insights, Ofo ha una valutazione di mercato di un miliardo di dollari, mentre Mobike ha una valutazione di tre miliardi di dollari. Insieme le due aziende controllano oltre il 90% del mercato cinese.

Una ipotetica fusione tra i due gruppi non sarebbe la prima tra start-up rivali in Cina: Didi Dache e Kuaidi Dache si sono fusi in Didi Chuxing, il più grande gruppo di ride-sharing in Cina, che ha acquisito lo scorso anno anche Uber China. I vantaggi di una fusione potrebbero essere almeno due: un aumento dei prezzi per il bike-sharing in Cina, che ora sono attorno a uno yuan all’ora, circa dodici centesimi di euro, e una gestione migliore delle biciclette nelle grandi città cinesi, spesso invase dalle biciclette gialle (Ofo) e grigio-arancio (Mobike) al punto da destare la preoccupazione delle autorità locali

L'arrivo in Italia

Mobike e Ofo hanno debuttato nel mercato italiano nell’agosto scorso. Le biciclette di colore grigio-arancio e gialle sono già presenti a Milano e a Firenze. Saranno in tutto 12mila le bici a disposizione dei cittadini entro la fine dell'anno, un servizio gestito dai due operatori cinesi.

Nata nell’aprile 2016, Mobike è presente in oltre cento città del mondo e l’obiettivo è quello di raddoppiare questa cifra entro la fine dell’anno. Mobike è stata di recente protagonista di un round di finanziamenti da seicento milioni di dollari, con investimenti provenienti soprattutto da TenCent, che gestisce la piattaforma di messaggistica istantanea WeChat, la più popolare in Cina. Il gruppo punta soprattutto a espandere il mercato più che a fare profitti, come dichiarato dalla fondatrice del gruppo Hu Weiwei all’ultima edizione del World Economic Forum di Dalian, il mese scorso. 

Ofo, lanciata nel 2015, a febbraio ha raccolto fondi per 450 milioni di dollari, facendo schizzare il valore della società a oltre 1 miliardo di dollari (2 miliardi secondo la società). Nel luglio Ofo ha annunciato un nuovo round da 700 milioni di dollari con il sostegno di Alibaba e di due fondi di private equity, Hony Capital e Citic PE. A oggi, secondo quanto riferito dal gruppo, a usufruire del servizio sono stati oltre 100 milioni di utenti con oltre due milioni di viaggi. Più di sei milioni di biciclette gialle hanno percorso le strade di 150 città in cinque Paesi, oltre la Cina, tra i quali la Gran Bretagna, Stati Uniti e Singapore. Ofo punta a coprire 200 città entro il 2017. Oltre a Mobile e Ofo, sono presenti in Cina oltre trenta altri gruppi che hanno portato sulle strade delle grandi città cinesi almeno dieci milioni di biciclette

Agi News

Comunicato cdr AGI: bando europeo su agenzie va fermato, serve legge

Oggi assemblee contemporanee di tutte le agenzie di stampa italiane fermeranno per qualche ora il flusso dei notiziari, per sottolineare la massima preoccupazione per l'annuncio del Governo dell'assegnazione dei fondi per i servizi delle agenzie di stampa tramite bando di gara europeo, suddiviso per lotti. Si tratta di una tipologia di bando che non ha precedenti in Europa, che non assicura alcuna reciprocità, e apre di fatto il mercato italiano alle agenzie straniere senza che questo sia consentito negli altri Paesi. Esiste il rischio di ulteriori ricorsi e diverse e pesanti ricadute sul piano fiscale e organizzativo di tutte le agenzie, in un contesto di crisi già pesante. Per di più sulla scorta di un parere dell'Anac (delibera 853 del luglio 2016) in base al quale l'autorità ha chiarito che la gara è solo un'ipotesi non vincolante. Nelle scorse settimane si sono tenuti diversi incontri con la Fnsi e i cdr delle altre agenzie. Anche nell'ultimo incontro, non e' emerso alcun elemento concreto che possa avvalorare le rassicurazioni fatte filtrare da Palazzo Chigi sul fatto che la gara europea sia uno strumento che, oltre a regolare un regime di concorrenza, garantirebbe anche il pluralismo dell'informazione e la difesa dei livelli occupazionali. La gara mette a rischio centinaia di posti di lavoro. Il Cdr dell'Agi confida nell'interlocuzione avviata dal segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, con il governo, chiede che la gara europea vada fermata e che, come sottolineato dal presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, si vari una legge di sistema.

Agi News