Xi a Davos, farà leva sul ‘multilateralismo inclusivo’ cinese

AGI – La Cina parteciperà al Forum di Davos al massimo livello, con un intervento del presidente Xi Jinping che parlerà lunedì 25 gennaio, facendo leva sul “multilateralismo inclusivo” e chiedendo un impegno comune per affrontare un’ampia gamma di questioni globali urgenti, dal controllo delle epidemie alla ripresa economica. Lo rivela il giornale cinese in lingua inglese Global Times, secondo il quale Xi si rivolgerà anche alla nuova amministrazione Biden, consapevole che sarà diversa da quella Trump ma che gli Usa manterranno una posizione di ‘multilateralismo unilaterale’, basato sulla supremazia Usa.

La Cina si presenta a Davos più forte che mai. Mentre i Paesi occidentali chiudono l’anno 2020 in negativo, a causa della pandemia, Pechino è l’unico Paese al mondo a crescere. Il suo Pil l’anno scorso ha registrato un rialzo del 2,3%.     

Xi non mancherà di far pesare questo primato dal palco internazionale di Davos, e lo farà, secondo il Global Times, per evidenziare le tante sfide a cui la comunità internazionale dovrà far fronte, a cominciare dalla pandemia, che finora ha ucciso oltre due milioni di persone, lasciando un’economia globale in bilico.

Inoltre Xi metterà l’accento sulle persistenti tensioni geopolitiche e commerciali e sullo sforzo di distribuzione globale dei vaccini che, ricorda il Global Times, secondo l’Oms è esposto al rischio di un “catastrofico fallimento morale”, poiché le forniture nei Paesi a più alto reddito surclassano quelle distribuite nei paesi più poveri.     

In questo contesto, secondo Chen Fengying, ricercatore presso il China Institutes of Contemporary International Relations, l’attenzione di Xi “si concentrerà sulla costruzione di un futuro condiviso per l’umanità, attraverso la consultazione e la cooperazione, sia sul fronte della salute pubblica che su quello dello sviluppo economico”.     

Il presidente cinese, ricorda il Global Times, aveva già lanciato simili richiami nel suo discorso al forum di Davos del 2017, nel quale attaccò il protezionismo e la crescente antiglobalizzazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

“Perseguire il protezionismo è come rinchiudersi in una stanza buia – aveva detto in quell’occasione Xi – Anche se il vento e la pioggia possono essere tenuti fuori, quella stanza buia bloccherà anche la luce e l’aria. Nessuno emergerà come un vincitore da una guerra commerciale”. 

Nel 2017 Xi aveva chiesto a tutti i paesi di non “incolpare gli altri” e di unirsi per affrontare insieme le difficoltà comuni. A quattro anni di distanza da quel discorso, ricorda il Global Times, molte di quelle sfide globali sono state ulteriormente complicate ed esacerbate dal Covid-19.

E, mentre Trump è pronto a lasciare l’incarico, il danno che le sue politiche “America First” hanno arrecato al sistema multilaterale globale persisteranno e non potranno essere riparate dall’oggi al domani dall’amministrazione Biden, che oggi s’insedia alla Casa Bianca.     

Biden, nota il Global Times, citando gli analisti, sembra stia cercando di rientrare nel sistema multilaterale. “Trump lascia in eredità – dice Chen – una profonda frattura non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo”.

Biden, dice al giornale Wang Yiwei, direttore dell’Istituto per gli affari internazionali di Renmin Università della Cina di Pechino – promette di abbracciare nuovamente il multilateralismo, che potrebbe offrire molte aree di cooperazione tra Cina e Stati Uniti, tuttavia la visione di Biden per la cooperazione multilaterale sarà diversa da quella che la Cina sta promuovendo”.     

“La Cina ha enfatizzato il rafforzamento del partenariato regionale nel globalismo che sarebbe inclusivo e non escluderà altri paesi. Inoltre, non sarà guidato da nessun singolo paese, come il multilateralismo è stato dal governo degli Stati Uniti. Quello cinese invece è un multilateralismo aperto a varie soluzioni” aggiunge Wang, indicando come esempio la firma del Rcep, l’accordo economico-commerciale tra i 10 Paesi dell’Asean più Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda, firmato il 15 novembre dopo otto anni di negoziati.

Wang cita poi il completamento dei colloqui per un accordo di investimento della Cina con l’Unione europea. Chen suggerisce che l’approccio inclusivo della Cina al multilateralismo sarebbe diverso dal probabile multilateralismo di Biden basato sugli alleati.

“Se scegli ancora con chi collaborare, non è inclusivo”, ha detto. “Il fatto che il mondo – aggiunge – abbia un disperato bisogno di un’ampia cooperazione e di leadership renderà probabilmente il discorso di Xi un punto culminante durante il prossimo incontro dell’Agenda di Davos”. 


Xi a Davos, farà leva sul ‘multilateralismo inclusivo’ cinese

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