Una fusione da 65 miliardi nel settore delle biotecnologie

Bristol-Myers Squibb ha annunciato l'acquisto di Celgene, una delle maggiori società biotech statunitensi, per 74 miliardi di dollari in contanti e azioni, circa 65 miliardi di euro. Al termine dell'operazione, informa una nota, gli azionisti di Bristol-Myers Squibb deterranno il 69% della nuova societaà mentre a quelli di Celgene farà capo il restante 31%. Gli azionisti di Celgene riceveranno un'azione Bristol-Myers Squibb e 50 dollari cash per ogni titolo in loro possesso, con un premio del 53,7% sul valore di Borsa. 

Celgene è una società biofarmaceutica americana, con sede nel New Jersey e attività in diversi paesi. Ha circa 7.000 addetti e nel 2017 ha fatturato oltre 13 miliardi di dollari, producendo utili per 2,5 miliardi. Negli ultimi anni è stata protagonista di una crescita notevole in termini di prodotti. Il focus della compagnia è sui trattamenti di vari tumori del sangue, tra cui il mieloma multiplo. È inoltre una società farmaceutica completamente integrata, nel senso che tutto lo sviluppo di una nuova medicina, dalla scoperta alla produzione, dalla conduzione dei clinical trials al marketing, viene svolto internamente. Negli ultimi anni è stata protagonista di diverse acquisizioni di più piccole aziende biotecnologiche: tra queste Signal Pharmaceuticals nel 2001 e Abraxis BioScience nel 2010. 

I pionieri dell'immunoterapia

Bristol-Myers è un colosso che ha aperto la strada all'immunoterapia del cancro con il suo Yervoy e più tardi con Opdivo, ma è stato messo sotto pressione dal Keytruda, il trattamento rivale della Merck, che cura il cancro al polmone, il più redditizio mercato dell'oncologia. L'accordo creerà una società incentrata su nove trattamenti, che rappresentano più di un miliardo di vendite annuali e assicura una potenziale crescita significativa nell'oncologia, nell'immunologia e nelle malattie infiammatorie e cardiovascolari. 

Agi News