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Spesometro in tilt da venerdì. Che succede all’Agenzia delle Entrate?

Il grande pasticcio della trasmissione telematica delle fatture all’Agenzia delle Entrate. Sfruttando un bug – un difetto nella programmazione di un software – l’infrastruttura informatica, fornita dalla società pubblica Sogei, ha permesso a chiunque avesse le credenziali di accesso al servizio di poter consultare e addirittura scaricare dei dati estremamente riservati. Commercialisti, intermediari abilitati, ma anche semplici cittadini, potevano conoscere le fatture trasmesse telematicamente semplicemente inserendo il codice fiscale del bersaglio e premendo invio, come ricostruito dal Corriere della Sera.

Violata la privacy

Inserendo il codice fiscale di un commercialista era addirittura possibile vedere i dati suoi e dei suoi clienti. La piattaforma è fuori servizio da venerdì e su Internet monta la protesta, a pochi giorni dalla scadenza del 28 settembre per il primo invio dello spesometro semestrale. E dalla Sogei solo un assordante silenzio.

"Ci scusiamo per l'inconveniente"

Avevano detto che il servizio sarebbe stato ripristinato in giornata, ma al momento non è ancora disponibile. Su una grande schermata blu con scritto: “Ci scusiamo per l'inconveniente”, si infrange il malriposto orgoglio della digitalizzazione dei servizi fiscali e tributari. Il presidente della Commissione di Vigilanza sull’Anagrafe Tributaria, Giacomo Portas ha convocato per mercoledì il direttore dell’agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini e i vertici della Sogei, e si dice sia “furibondo”. Anche il Garante della Privacy, Antonello Soro, ha detto di voler stabilire se ci siano responsabilità e se sono state applicate tutte le misure necessarie per la protezione dei dati personali.

Tributaristi: non sanzionare i ritardatari

Per cercare di ovviare ai disagi causati, il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi, Riccardo Alemanno ha inviato una lettera al ministero dell’Economia e all’agenzia delle Entrate per chiedere che non vengano applicate le sanzioni relative al ritardo per l’invio dei dati del primo semestre 2017 in scadenza il prossimo 28 settembre, come riporta il Sole 24 Ore.

Nella lettera Alemanno scrive: “Si comprendono le difficoltà collegate a un adempimento così imponente per numero di dati e utenti, ma in previsione di ulteriori utilizzi dei sistemi informatici per invio dati e documenti, quale la fattura elettronica tra privati, sarebbe opportuno un periodo di prova che coinvolgesse le rappresentanze degli intermediari fiscali”. In ogni caso il sito web, attualmente sottoposto a manutenzione, non è il canale principale di trasmissione dello spesometro, in quanto la gran parte degli studi si sono dotati di software professionali dai quali gestiscono gli invii telematici.

Il precedente del 2016

Ma non è la prima volta che Sogei perde di vista l’aspetto della sicurezza informatica. Già nel 2016 si era scoperta una falla sul sito ‘18app’, dal quale i diciottenni potevano richiedere il bonus di 500 euro per acquisti culturali. Un hacker di soli diciotto anni aveva scoperto che era possibile generare buoni infiniti, modificare le disponibilità residue, o addirittura eliminare i coupon di altri utenti. Fortunatamente per la Sogei, il giovane informatico aveva prontamente avvisato l’azienda della vulnerabilità e, in quell’occasione, l'azienda era riusciti a intervenire prontamente.

Italia al top per la sicurezza sul web

La notizia della vulnerabilità del sistema fornito da Sogei arriva come una doccia fredda proprio il giorno in cui vengono rilasciati i risultati dell’indagine condotta da Kaspersky Lab, la società di antivirus basata in Russia, per verificare i livelli di preparazione delle aziende europee rispetto al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, nei quali l’Italia è risultata tra i primi Paesi in Europa. Secondo lo studio il 46% dei responsabili dei sistemi informatici italiani avrebbe una buona consapevolezza degli obblighi necessari a tutelare le informazioni sensibili degli utenti, contro il 47% dei Francesi e il 49% del Regno Unito

Agi News

Il venerdì nero dei trasporti visto da un autoferrotranviere

Sarà un venerdì nero nelle grandi città italiane. Treni, aerei, autobus, metro e anche il trasporto marittimo si fermeranno per alcune ore a causa di uno sciopero generale proclamato dal Cub (Confederazione unitaria di base) Trasporti, dal sindacato di base Sgb (Sindacato generale di base), dal Cobas lavoro privato e Usb (Unione sindacale di base). 

Perché i lavoratori scioperano

“Aziende pubbliche per i trasporti pubblici”. E' la frase che potrebbe riassumere “i motivi per cui domani abbiamo deciso di scendere in piazza”, spiega all’Agi Claudio Signore, segretario generale Cub Trasporti e dipendente della società Atm di Milano (bus e metropolitana).“Siamo contrari ai processi di privatizzazione che sottraggono risorse alla collettività per favorire speculatori e aziende private, aumentando la precarietà del lavoro ed il costo dei servizi all’utenza”. Per questo “chiediamo alle istituzioni un piano organico che riguardi tutti i trasporti italiani. Soltanto così molti problemi potrebbero essere risolti”. “Privatizzare i trasporti, significa mettere in concorrenza le aziende che hanno come unico obiettivo quello di fare profitti. L’abbassamento dei costi aziendali è una delle leve su cui puntare per fare profitto. Solo che nell’elenco delle spese di un’azienda di trasporti ci sono dei costi fissi che non è possibile abbassare, come quelli per l’energia, la rete e i mezzi. Quindi alla fine si cercherà di risparmiare sulla manutenzione, sulla sicurezza e sul personale. Tutto questo peserà sui lavoratori e si trasformerà in disservizio per gli utenti. Ecco – conclude Signore – il prezzo che i cittadini e i lavoratori devono pagare per far sì che le aziende possano guadagnare”.

I due principali motivi dello stop dei trasporti pubblici:

  • I lavoratori si oppongo ai processi di privatizzazione e liberalizzazione delle aziende di trasporto pubblico e chiedono invece un piano organico generale.
  • Gli ultimi Contratti Nazionali di lavoro aumentano la precarietà, diminuiscono i diritti e i salari, aumentano la flessibilità e l’orario di lavoro.

Per i treni stop di 24 ore

Lo sciopero dei mezzi ferroviari per le merci e le persone durerà dalle 21 di giovedì 15 giugno alle 21 di venerdì 16. In pratica 24 ore. Coinvolgerà il personale di Trenitalia e di Ferrovie dello Stato (eccetto Piemonte e Valle d’Aosta), di Trenord e di Ntv. Saranno però garantiti i servizi essenziali – si legge in una nota informativa sul sito di Trenitalia – in due fasce orarie: tra le 6 e le 9 del mattino e tra le 18 e le 21 di sera. I treni che sono partiti prima dell’inizio dello sciopero arriveranno alla destinazione finale se raggiungibile entro un’ora, altrimenti potrebbero fermarsi in stazioni precedenti.  Le Frecce, i treni veloci che collegano le maggiori città italiane, circoleranno regolarmente.  La società Ntv (Nuovo trasporto viaggiatori) ha pubblicato sul sito un elenco dei treni Italo che sanno garantiti durante il corso della giornata.

Trasporto locale fermo, ma dipende dalle città

Anche i lavoratori del trasporto pubblico locale sciopereranno venerdì 16 giugno, le modalità però cambieranno da città a città. Per tutte viene però garantita una fascia di servizio nel corso della giornata. 

Aerei a terra tutta la giornata

Lo sciopero degli aerei inizierà venerdì 16 alla mezzanotte e finirà alle 23.59, ad essere coinvolti sono tutti i lavoratori del comparto aereo e aeroportuale. L’Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile, ha pubblicato un comunicato con l’elenco dei voli garantiti. Dovrebbero comunque decollare regolarmente tutti gli aeromobili con partenza tra le 7 e le 10 e tra le 18 e le 21 e alcuni voli intercontinentali o di collegamento con le isole con una sola frequenza giornaliera.

Che venerdì sarà nelle città

I problemi maggiori riguarderanno le grandi città come Roma, Milano e Bologna. Lo stop dei mezzi pubblici è previsto dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 fino al termine del servizio.

Nel dettaglio:

  • Roma –  Nella Capitale ci saranno due agitazioni: lo sciopero di 24 ore dei sindacati di base e di 4 ore (11-15) del Sul (Sindacato unitario lavoratori). Entrambe le agitazioni interesseranno sia la rete Atac (bus, tram, metropolitane e ferrovie Roma-Lido, Roma-Viterbo e Termini-Centocelle) che le linee periferiche gestite dalla Roma Tpl. Per quanto riguarda lo sciopero di 24 ore saranno in vigore le fasce di garanzia: servizio regolare fino alle 8.30 e dalle 17 alle 20. L’agitazione di 4 ore, invece, sarà dalle 11 alle 15. Verranno mantenuti i collegamenti tra Roma Termini e l’aeroporto di Fiumicino. La notte tra il 15 e il 16 giugno potrebbero non circolare le corse notturne da N1 a N27 e la linea 913.
  • Milano – L’agitazione dei mezzi pubblici è prevista su due intervalli temporali: dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Garantiti i mezzi tra Milano Cadorna e Malpensa con treni o autobus sostitutivi. Mentre saranno cancellati alcuni collegamenti a lunga percorrenza tra Milano e Ventimiglia, soprattutto nelle ore della mattina. La Trenordinoltre, ha comunicato che in occasione del concerto dei Radiohead al Parco di Monza la sera di venerdì 16 giugno, i treni speciali Monza-Milano Centrale saranno garantiti mentre i treni ordinari per raggiungere Monza potrebbero subire variazioni.
  • Bologna – Possibili ripercussioni sui servizi di bus e treni Tper. Verranno garantiti i servizi automobilistici e filoviari urbani, suburbani ed extraurbani dei bacini di Bologna e Ferrara dall’inizio del servizio fino alle 8.30 e dalle 16.30 fino alle 19.30. Garantiti anche i servizi ferroviari essenziali dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 sulle linee della rete Rfi e Fer.
  • Firenze – Lo sciopero dei trasporti pubblici ci sarà dalle 15,15 alle 19,15 per i bus Ataf.
 

Agi News