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Un guasto manda in tilt la Borsa di Tokyo

AGI – La Borsa di Tokyo tornerà regolarmente a funzionare domani, dopo il “guasto senza precedenti” al sistema che oggi ha fermato le contrattazioni per l’intera giornata. Lo rende noto la Japan Exchange Group (Jpx), l’operatore del mercato azionario di Tokyo, ribadendo che finora non sono emerse indicazioni di un attacco informatico.

La riparazione del guasto avrebbe richiesto un riavvio del sistema che “avrebbe creato confusione tra gli investitori e gli operatori di mercato”, ha spiegato il presidente della Borsa di Tokyo, Koichiro Miyahara durante una conferenza stampa. “Dopo aver discusso con i partecipanti al mercato, abbiamo deciso di fermare le contrattazioni per l’intera giornata”, ha precisato. “Abbiamo causato grandi disagi a molti partecipanti al mercato e investitori… Ci scusiamo sinceramente”, ha aggiunto.

UN GUASTO HA IMPEDITO AL BACKUP DI FUNZIONARE
Il problema è stato ricondotto a un guasto della memoria che ha impedito di attivare correttamente il passaggio a un sistema di backup. “Ci stiamo preparando a riaprire il mercato domani”, ha dichiarato Miyahara, il quale ha tuttavia detto anche che una decisione finale dovrebbe essere annunciata tra diverse ore. Secondo quanto riferiscono i funzionari, l’hardware difettoso è stato sostituito e il personale si sta impegnando a monitorare il sistema per evitare che problema si ripeta. Più nel dettaglio il problema sarebbe stato identificato prima dell’apertura del mercato. 

PER LA PRIMA VOLTA TOKYO È RESTATA FERMA 24 ORE
La Jpx 30 minuti prima della campana di apertura ha annunciato un dimezzamento degli scambi. Intorno a mezzogiorno, Jpx ha precisato che le negoziazioni sarebbero state interrotte per il resto della giornata, registrando così per il listino nipponico la prima interruzione per un’intera giornata da quando il suo attuale sistema operativo è stato installato nel 1999. Il problema tecnico ha colpito i principali indici, il Nikkei 225 e il Topix, nonché gli scambi regionali di Nagoya, Sapporo e Fukuoka che operano attraverso il sistema di Tokyo. La borsa di Osaka invece è stata l’unica a restare attiva

Jpx è la terza piazza di scambio azionario più grande al mondo, dietro New York e Shanghai, con una capitalizzazione di mercato, stimata in 5.100 miliardi di dollari, incluse le quotazioni sulle borse fuori Tokyo. L’arresto delle contrattazioni ha fermato uno dei pochi grandi mercati azionari aperti in Asia, visto che le borse di Hong Kong, Shanghai, Seul e Taipei erano chiuse per ferie. È il primo problema tecnico significativo che colpisce Tokyo dal 2018, quando un problema del sistema di negoziazione ha impedito ad alcune società di intermediazione mobiliare di eseguire gli ordini, sebbene l’effetto sull’attività complessiva del mercato sia stata limitato. 

NESSUN SEGNALE DI ATTACCO INFORMATICO
La Borsa di Tokyo non non si è mai chiusa né durante gli attacchi dell’11 settembre 2001, né durante il terremoto e lo tsunami del marzo 2011, ma l’intera sessione mattutina è stata sospesa per un problema tecnico durante un giorno di negoziazione nel novembre 2005. Il portavoce di Jpx ha detto era la prima volta che un intero giorno di negoziazione veniva perso da quando l’attuale sistema Arrowhead è stato installato nel 1999.

È arrivato dopo che la Borsa della Nuova Zelanda è stata colpita da attacchi informatici in agosto, costringendo il listino a fermare gli scambi per diversi giorni, ma i funzionari giapponesi hanno detto che non c’era indicazione finora di un attacco informatico. “Non abbiamo alcuna informazione a portata di mano che lo suggerisca”, ha assicurato il portavoce della Tse, Hiroyuki Takahashi. Il portavoce del governo Katsunobu Kato ha detto che la Financial Services Agency ha incaricato JPX di ripristinare rapidamente le operazioni e indagare sul problema. Anche il governo, ha aggiunto, non ha avuto alcun suggerimento immediato che fosse coinvolto un attacco informatico, ma si è rifiutato di “dire qualcosa di definitivo” in questa fase. 

L’ULTIMO GRAVE PROBLEMA A TOKYO È STATO NEL 2005
Gli analisti hanno affermato che il problema tecnico non avrebbe avuto un impatto immediato significativo sul mercato. “L’ultima volta che è successo qualcosa di simile è stato nel 2005. A quel tempo, l’impatto non era così profondo”, ha detto Makoto Sengoku, analista di mercato presso il Tokai Tokyo Research Institute. “Se guardi i futures, sono alti. Per ora, le aspettative sono che l’impatto sarà limitato”, ha aggiunto. 

Agi

Sito dell’Inps in tilt. Il Garante della privacy: “Grave violazione”. Tridico: “Attacco hacker”

Sito bloccato, servizi inaccessibili ed esposizione dei dati degli utenti. Nel giorno in cui è possibile inviare le richieste di bonus e congedi, l’Inps si blocca. Provando ad accedere a uno dei tre servizi previsti dal Cura Italia per tamponare l’emergenza Covid-19 (la richiesta di bonus baby-sitter, quella di congedo parentale e l’indennità di 600 euro per gli autonomi), il sito prova a caricare le pagine per diversi minuti prima di annunciare che il server non risponde. Troppo traffico in entrata. Via Twitter, l’Inps, sommersa dai messaggi di protesta, scrive di essere a “conoscenza della problematica”: “Ci scusiamo per quanto accaduto e stiamo lavorando a una pronta risoluzione”.

Intanto decine di utenti hanno segnalato – anche all’AGI – che, inserendo le proprie credenziali, l’Inps rimanda alle sezioni riservate e ai dati di altri utenti. Con tanto di nomi, anagrafe, codice e posizione fiscale, Pec. Non un errore isolato, a quanto pare. Molti utenti segnalano che, a ogni tentativo di accesso vengono reindirizzati alle schede di altri cittadini a caso.

Sulla questione si accende anche il faro dell’Autorità garante della privacy, che esprime seria preoccupazione per l’esposizione di dati personali degli utenti. “Si tratta di un gravissimo data breach. Siamo molto preoccupati, ci siamo messi subito in contatto con l’Inps e avvieremo i primi accertamenti per verificare se si è trattato di un problema legato alla progettazione del sistema di una problematica più ampia. E’ importante che ora l’Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati”. 

Il presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico, ha spiegato in mattinata – sempre tramite il social network – che “dall’una di notte alle 8.30 circa, abbiamo ricevuto 300 mila domande regolari. Adesso stiamo ricevendo 100 domande al secondo. Una cosa mai vista sui sistemi dell’Inps che stanno reggendo, sebbene gli intasamenti sono inevitabili con questi numeri”. Poi al Tg1 chiarisce: “Negli ultimi giorni abbiamo subito diversi attacchi hacker che hanno creato diverse disfunzioni. Stamattina gli attacchi sono proseguiti, con disfunzioni ulteriori”. Al momento l’accesso al sito è sospeso, ma Tridico ha assicurato che sarà presto riaperto, sebbene “con una modalità diversa: la mattina, dalle 8 alle 16, a patronati e consulenti, dalle 16 in poi anche ai cittadini”. Nel pomeriggio anche il premier Conte ha detto che la piattaforma è stata oggetto di attacchi hacker. 

Immediate le reazioni politiche. In una nota il dipartimento Economia della Lega ha criticato i malfunzionamenti alla piattaforma denunciando violazioni di privacy e ritardi: “Non solo il governo ha previsto una cifra ridicola per gli autonomi, ma ora è anche iniziata anche l’odissea per ricevere il misero bonus”. Sulla stessa linea Giorgia Meloni che parla di “preoccupante situazione in termini di sicurezza dei dati e di privacy degli utenti”.

“Oltre al danno di ricevere poco più di un’elemosina – scrive il presidente di Fratelli d’Italia – ora migliaia di lavoratori rimasti senza reddito sono costretti a subire un vero e proprio calvario digitale per avere dallo Stato i pochi euro che il Governo ha stanziato. Purtroppo non è un pesce d’aprile, ma una drammatica verità”. Mentre su Twitter il vicepresidente di Forza Italia Tajani chiede di “fare in fretta” per risolvere i problemi.

​Critiche arrivano anche da Italia Viva, con il deputato Luciano Nobili che su Facebook accusa l’Inps di commettere “la più grande e clamorosa violazione di dati sensibili della storia d’Italia” e chiede all’istituto di fermare quello che definisce “un disastro senza precedenti”, mettendo in sicurezza i dati degli italiani. La vicepresidente dei senatori di Forza Italia Maria Rizzotti stigmatizza invece “l’incapacità e il pressappochismo del governo nella gestione dell’emergenza”, che, sottolinea “stanno generando rabbia da parte dei cittadini”.

Agi

Spesometro in tilt da venerdì. Che succede all’Agenzia delle Entrate?

Il grande pasticcio della trasmissione telematica delle fatture all’Agenzia delle Entrate. Sfruttando un bug – un difetto nella programmazione di un software – l’infrastruttura informatica, fornita dalla società pubblica Sogei, ha permesso a chiunque avesse le credenziali di accesso al servizio di poter consultare e addirittura scaricare dei dati estremamente riservati. Commercialisti, intermediari abilitati, ma anche semplici cittadini, potevano conoscere le fatture trasmesse telematicamente semplicemente inserendo il codice fiscale del bersaglio e premendo invio, come ricostruito dal Corriere della Sera.

Violata la privacy

Inserendo il codice fiscale di un commercialista era addirittura possibile vedere i dati suoi e dei suoi clienti. La piattaforma è fuori servizio da venerdì e su Internet monta la protesta, a pochi giorni dalla scadenza del 28 settembre per il primo invio dello spesometro semestrale. E dalla Sogei solo un assordante silenzio.

"Ci scusiamo per l'inconveniente"

Avevano detto che il servizio sarebbe stato ripristinato in giornata, ma al momento non è ancora disponibile. Su una grande schermata blu con scritto: “Ci scusiamo per l'inconveniente”, si infrange il malriposto orgoglio della digitalizzazione dei servizi fiscali e tributari. Il presidente della Commissione di Vigilanza sull’Anagrafe Tributaria, Giacomo Portas ha convocato per mercoledì il direttore dell’agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini e i vertici della Sogei, e si dice sia “furibondo”. Anche il Garante della Privacy, Antonello Soro, ha detto di voler stabilire se ci siano responsabilità e se sono state applicate tutte le misure necessarie per la protezione dei dati personali.

Tributaristi: non sanzionare i ritardatari

Per cercare di ovviare ai disagi causati, il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi, Riccardo Alemanno ha inviato una lettera al ministero dell’Economia e all’agenzia delle Entrate per chiedere che non vengano applicate le sanzioni relative al ritardo per l’invio dei dati del primo semestre 2017 in scadenza il prossimo 28 settembre, come riporta il Sole 24 Ore.

Nella lettera Alemanno scrive: “Si comprendono le difficoltà collegate a un adempimento così imponente per numero di dati e utenti, ma in previsione di ulteriori utilizzi dei sistemi informatici per invio dati e documenti, quale la fattura elettronica tra privati, sarebbe opportuno un periodo di prova che coinvolgesse le rappresentanze degli intermediari fiscali”. In ogni caso il sito web, attualmente sottoposto a manutenzione, non è il canale principale di trasmissione dello spesometro, in quanto la gran parte degli studi si sono dotati di software professionali dai quali gestiscono gli invii telematici.

Il precedente del 2016

Ma non è la prima volta che Sogei perde di vista l’aspetto della sicurezza informatica. Già nel 2016 si era scoperta una falla sul sito ‘18app’, dal quale i diciottenni potevano richiedere il bonus di 500 euro per acquisti culturali. Un hacker di soli diciotto anni aveva scoperto che era possibile generare buoni infiniti, modificare le disponibilità residue, o addirittura eliminare i coupon di altri utenti. Fortunatamente per la Sogei, il giovane informatico aveva prontamente avvisato l’azienda della vulnerabilità e, in quell’occasione, l'azienda era riusciti a intervenire prontamente.

Italia al top per la sicurezza sul web

La notizia della vulnerabilità del sistema fornito da Sogei arriva come una doccia fredda proprio il giorno in cui vengono rilasciati i risultati dell’indagine condotta da Kaspersky Lab, la società di antivirus basata in Russia, per verificare i livelli di preparazione delle aziende europee rispetto al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, nei quali l’Italia è risultata tra i primi Paesi in Europa. Secondo lo studio il 46% dei responsabili dei sistemi informatici italiani avrebbe una buona consapevolezza degli obblighi necessari a tutelare le informazioni sensibili degli utenti, contro il 47% dei Francesi e il 49% del Regno Unito

Agi News

Difficile volare: Alitalia sciopera, British ha i computer in tilt

Volare, è parola grossa: in Italia, sciopero di Alitalia e controllori di volo. A Londra, British Airways lotta da sabato con un crash dei computer che ha fermato l'attività della compagnia in tutti gli aeroporti londinese

Alitalia e controllori: braccia incrociate

In sciopero oggi i lavoratori Alitalia aderenti a Confael, Assovolo, Cub Trasporti e Usb. La protesta, di 8 ore, è iniziata alle 10 e terminerà alle ore 18. Incroceranno le braccia anche i controllori di volo Enav dalle ore 13 alle ore 17 aderenti a fata Cisal. La compagnia aerea ha dovuto cancellare circa 200 voli nazionali e internazionali e ha attivato un piano straordinario per riproteggere il maggior numero possibile di passeggeri coinvolti dalle cancellazioni. 

British Airways, caos per i computer

La British Airways spera di riuscire a ripristinare il prima possibile la maggior parte dei voli in partenza dai principali aeroporti di Londra, tornando alla situazione precedente al black-out del sistema informatico che ha provocato la cancellazione di tutti i decolli nella giornata di ieri.

Su La Stampa le testimonianze dei passeggeri

Un incidente che ha provocato un vero e proprio caos con migliaia e migliaia di passeggeri costretti a rimanere a terra nel primo grande week-end estivo dell'anno. Nonostante gli sforzi della compagnia britannica svariati problemi persistono nello scalo di Heathrow, dove alcuni voli sono stati cancellati ancora stamane anche a causa dell'impossibilita' di far rientrare gli equipaggi dagli scali dove sono rimasti bloccati nelle ultime 24 ore.

 

 

"Allo stato attuale stiamo mirando ad operare secondo il programma quasi normale dei voli da Gatwick e per la maggior parte dei nostri servizi ad Heathrow", fa sapere la British Airways in un comunicato. Tra i 30 voli in partenza da questo aeroporto cancellati nel corso della mattinata quelli per Dublino, Manchester e Bucharest. Ritardi si registrano nelle partenze per Berlino, Istanbul, Vienna e Copenhagen.

Agi News