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Quanti soldi hanno messo lo Stato, l’Europa e i privati per le aree terremotate

Terremoto: a distanza di quasi un anno dal sisma che ha colpito il centro Italia si lavora ancora per tornare alla normalità e si guarda alla moviola cercando di vedere che cosa sia stato fatto e che cosa si debba ancora fare. Sono 23,5 i miliardi di danni stimati dall'Italia e l'Europa ha riconosciuto al nostro Paese una cifra record di 1,2 miliardi di euro dal fondo di solidarietà, più altri 0,5-0,6 miliardi comunitari fino ad un massimo dello 0,5% del fondo nazionale senza bisogno di cofinanziamento dei fondi regionali.

Dall'Europa 1,2 miliardi. 30 milioni le donazioni 

E non è mancata la generosità dei cittadini con oltre 30 milioni di euro in donazioni da utilizzare per i piani di rilancio delle Regioni. Aiuti sono giunti anche dai Paesi stranieri: il Qatar e la Germania, tra gli altri, hanno donato circa 6 milioni ciascuno. Contributi anche da svariate aziende, tra cui Rosneft, Unipol e Fondazione Agnelli.

Il decreto legge 8/17 dispone inoltre anticipazioni di risorse fino a 500 milioni di euro per assicurare la tempestiva attivazione degli interventi. Le risorse della quota dell'8 per mille dell'Irpef a diretta gestione statale sono destinate a interventi di ricostruzione e di restauro dei beni culturali danneggiati.

I soldi donati dalla Camera

I 47 milioni di euro versati dalla Camera dei Deputati sono stati trasferiti al commissario straordinario del Governo per la ricostruzione. Tre sono stati i decreti legge approvati del Governo. Molto più numerose le ordinanze del Commissario per la ricostruzione Vasco Errani. Agevolazioni per la ricostruzione privata, sostegno alle imprese e alla popolazione, misure a favore dei lavoratori sono i contenuti salienti dei provvedimenti.

Con la legge di bilancio 2017 sono stati autorizzati i più cospicui stanziamenti finalizzati agli interventi per la riparazione, la ricostruzione, l'assistenza alla popolazione e la ripresa economica nei territori interessati dagli eventi sismici:

  • 6,1 miliardi di euro (100 milioni di euro per l'anno 2017 e 200 milioni di euro annui dall'anno 2018 all'anno 2047) per la concessione del credito d'imposta maturato in relazione all'accesso ai finanziamenti agevolati, di durata venticinquennale, per la ricostruzione privata;
  • 1 miliardo di euro (200 milioni di euro per l'anno 2017, 300 milioni di euro per l'anno 2018, 350 milioni di euro per l'anno 2019 e 150 milioni di euro per l'anno 2020) per la concessione dei contributi per la ricostruzione pubblica.

Alle Regioni colpite dal sisma viene consentito di destinare, in coerenza con la programmazione del Commissario per la ricostruzione, nell'ambito dei pertinenti programmi operativi cofinanziati dai fondi strutturali 2014-2020, ulteriori risorse, incluso il cofinanziamento nazionale, per un importo pari a 300 milioni di euro.

Cosa prevede il Sisma Bonus 

Sul fronte della prevenzione è stato stabilizzato fino al 2021 il cosiddetto "sisma bonus" con novità sia per quanto riguarda la percentuale di detrazione sia la sua applicazione con l'allargamento alle abitazioni dei Comuni nelle zone rischio sismico 3. Riconosciuto anche per gli anni 2017 e 2018, il credito di imposta al 65% (una sorta di “buono” che il cittadino può vantare nei confronti dello Stato e che quindi può scalare nel momento in cui si troverà a pagare le tasse, ndr) per la riqualificazione delle strutture ricettive turistico alberghiere e per quelle agrituristiche.

L'agevolazione è prevista a condizione che gli interventi abbiano anche finalità di ristrutturazione edilizia, riqualificazione antisismica o energetica e acquisto mobili. E' stato istituito il Fondo per il finanziamento di investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese da utilizzare anche per gli interventi in materia di prevenzione del rischio sismico. Fra gli interventi in via di realizzazione il recupero di 111 chiese con un investimento di 29 milioni di euro.

A settembre riapertura di 82 scuole

Il Governo promette anche la riapertura a settembre di una diverse scuole nelle aree terremotate per consentire il riavvicinamento delle famiglie. Il piano prevede, nel tempo, la riapertura di 82 scuole, tramite la ricostruzione di 50 edifici, l'adeguamento antisismico di altri 26 e il miglioramento e l'ampliamento per altre 6 strutture, con un investimento complessivo stimato in circa 215,8 milioni di euro, ai quali si aggiungono altri 15,1 milioni della regione Marche. L'affidamento dei lavori alle imprese ha avuto luogo attraverso la formula della procedura negoziale. Sulla ricostruzione privata sono stati definiti i parametri, le modalità, i tempi di intervento ed esecuzione per la riedificazione delle case distrutte o gravemente danneggiate. Solo alcune banche potranno erogare i finanziamenti agevolati.

Agi News