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31 milioni gli italiani a caccia di regali nei mercatini

AGI – Trentuno milioni di italiani vanno quest’anno “a caccia” dei mercatini di Natale che offrono opportunità di acquistare regali per se stessi e per gli altri da mettere sotto l’albero, ad originalità garantita e a prezzi accessibili. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè diffusa in occasione delle aperture speciali nei mercati contadini a km 0 di Campagna Amica in tutta Italia nel week end che vede moltiplicarsi nelle piazze italiane le fiere popolari, dagli Oh bej oh bej a Milano alle bancarelle del Trentino. A far la parte del leone sono i mercatini nazionali dove si recherà il 58% degli italiani, mentre un 5% lo farà all’estero.

Tra quanti frequenteranno i mercatini solo il 6% non farà alcun acquisto mentre ben il 50% spenderà in prodotti enogastronomici che rappresentano l’acquisto più gettonato anche se molti scelgono decori natalizi, prodotti per la casa, oggetti artigianali, capi di abbigliamento e giocattoli, secondo Coldiretti/Ixè. I rincari dei prezzi spinti dalla crisi energetica per la guerra in Ucraina spingono dunque quest’anno verso spese utili che premiano soprattutto il cibo.

E la migliore garanzia sull’originalità dei prodotti alimentari in vendita nei mercati è proprio quella della presenza personale del produttore agricolo che può offrire informazioni dirette sul luogo di produzione e sui metodi utilizzati.


31 milioni gli italiani a caccia di regali nei mercatini

Inflazione e caro bollette frenano gli acquisti di Natale, per i regali si spenderà l’8% in meno 

AGI – Dicembre si conferma il mese più importante dell’anno per i consumi. Quest’anno, stima l’Ufficio studi Confcommercio, si attesteranno a circa 110 miliardi di euro, in leggera crescita rispetto al 2020 caratterizzato dal lockdown ma ancora sotto di 10 miliardi rispetto al 2019 pre-Covid.

A preoccupare tuttavia è il calo del clima di fiducia delle famiglie: la forte ripresa dell’inflazione e i rincari delle bollette, avverte lo studio, rischiano di ridurre la quota di tredicesima tradizionalmente destinata alla spesa per i regali di Natale che quest’anno si confermerà intorno ai 160 euro pro capite sostanzialmente in linea con l’anno scorso. Considerando anche i consumi di chi non incasserà la tredicesima, cioè l’area del lavoro autonomo, complessivamente la spesa media per famiglia a dicembre – inclusi affitti, bollette e utenze – si posiziona a 1.645 euro, lo 0,5% in più rispetto all’anno scorso, ma ancora molto al di sotto rispetto al 2019 (-7,5%). 

Per le sole spese commercializzabili (beni e servizi) cioè alimentari, abbigliamento, mobili, elettrodomestici bianchi e bruni, computer, cellulari e comunicazioni, libri, ricreazione, spettacoli e cultura, giocattoli e cura del sé, alberghi, bar e ristoranti, la stima è di 76 miliardi. Nel 2020, questa spesa, fortemente correlata al benessere economico delle famiglie, era scesa a circa 66 miliardi di euro correnti. Al di là della situazione sanitaria, avverte Confcommercio, qualche spunto di preoccupazione emerge tuttavia dal versante economico. A novembre, il clima di fiducia delle famiglie, pur attestandosi a livelli storicamente elevati, ha ripiegato per il secondo mese consecutivo.

A rischio le spese di Natale

Questa situazione, se confermata nei prossimi mesi, sottolinea il rapporto, rischia di avere ripercussioni nella parte iniziale del 2022 oltre che comprimere, seppure marginalmente, le spese di dicembre e per i regali di Natale.

Il deterioramento, spiega l’ufficio studi, è correlato in buona parte al riemergere dell’inflazione la quale, per la parte inattesa, cioè quella eccedente l’1,5%-2%, potrebbe comprimere il potere d’acquisto delle famiglie, riverberandosi principalmente in una contrazione degli acquisti di beni e servizi commercializzabili. Infatti, la ripresa dell’inflazione sta colpendo in prevalenza e almeno per adesso, quei beni e servizi a cui le famiglie non possono rinunciare, cioè i cosiddetti consumi obbligati.

Nell’arco di dodici mesi si è passati da un contesto di deflazione a una variazione dei prezzi al consumo superiore al 3% (3,8% a novembre 2021). Il nuovo scenario non ha intaccato orientamenti e propensioni delle famiglie fino a modificarne i comportamenti, ma il suo protrarsi non potrà non incidere sulle scelte di consumo. 


Inflazione e caro bollette frenano gli acquisti di Natale, per i regali si spenderà l’8% in meno 

Natale di magra, la spesa per i regali scenderà del 18% a 7,3 miliardi

Natale di magra per gli italiani che quest’anno spenderanno 7,3 miliardi di euro per i regali, il 18% in meno rispetto ai 9 miliardi del 2019. La stima è della Confcommercio, secondo cui almeno un quarto degli italiani non acquisterà nulla, anche perché le occasioni vedersi con amici e parenti saranno limitate, rendendo impossibile lo scambio dei tradizionali pacchetti. La spesa media pro capite sarà di 164 euro, in leggero calo rispetto ai 169 euro del 2019, ma l’aumento delle spese inferiori ai 300 euro (dal 91,6% al 94,2%) e la riduzione di quelle superiori ai 300 euro (-31%), di fatto, riducono il valore degli acquisti.

Tra chi farà i regali (il 74,2% dei consumatori), generi alimentari (68%) e giocattoli (51,2%), seppure in flessione rispetto allo scorso anno, si confermano come la tipologia più gettonata, ma a registrare la maggiore crescita rispetto al 2019 sono gli abbonamenti a piattaforme streaming (+10,5%) e i buoni regalo digitali (+7,2%). Pesante calo, invece, per l’acquisto di biglietti per spettacoli e concerti (-26%) e per i trattamenti di bellezza (-25%) a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia.  

A causa dell’incertezza conseguente al Covid perde inoltre appeal l’acquisto anticipato dei regali a fine novembre. A pensarci, sfruttando le occasioni offerte da Black Friday e Cyber Monday, è stato il 20% dei consumatori contro il 26% dell’anno scorso, mentre aumenta dal 51,3% al 61% la quota di chi preferisce aspettare la prima metà di dicembre. Soltanto il 17,3% della tredicesima sarà destinato ai regali, mentre la maggior parte (oltre il 67%) verrà utilizzata per spese per la casa, risparmio, tasse e bollette.

 “Sarà un Natale ‘gelido’ sul fronte dei consumi, con acquisti in discesa in tutti i settori. Il 28% degli italiani, il numero più elevato di sempre, non farà quest’anno alcun regalo per l’impossibilità ad incontrare amici e parenti o a causa delle difficoltà economiche attuali”, commenta il Codacons.

Secondo l’associazione dei consumatori, a ridursi sarà anche la spesa per gli addobbi della casa (-15%) e, per la prima volta, i consumi alimentari subiranno un tonfo (-10%, pari a circa -500 milioni di euro tra Natale e Capodanno) a causa delle limitazioni legate al Covid e del ridotto numero di persone nelle case durante pranzi e cenoni. La spesa degli italiani per il Natale passerà dai 386 euro a famiglia del 2019 ai circa 308 euro del 2020, con una contrazione media del 20%.

Ma a risentire della situazione attuale sarà anche la ristorazione: lo scorso anno 5,6 milioni di italiani optarono per il classico cenone della Vigilia al ristorante e 5 milioni circa per il pranzo del 25 dicembre. Quest’anno, sia per le restrizioni sul fronte dei cenoni, sia per la paura di contagi, la spesa per cene e pranzi fuori casa precipiterà del 65%, con una contrazione di circa 490 milioni di euro tra Natale e Capodanno. Drastico crollo anche per i viaggi di fine anno, eventi e spettacoli, con una spesa in picchiata del -85% sul 2019.


Natale di magra, la spesa per i regali scenderà del 18% a 7,3 miliardi