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Parte da Ravenna la nuova iniziativa Prosumer Road di Eni

AGI – Con la prima tappa di Ravenna, Eni lancia “Prosumer Road”: un ciclo di incontri con le associazioni dei consumatori, le Istituzioni e i rappresentanti di Confindustria sui temi dell’energia, della transizione e dell’economia circolare. L’iniziativa intende promuovere il confronto tra le diverse componenti della società civile e industriale in un’ottica di sostenibilità e integrazione, attraverso degli incontri nei territori in cui Eni è presente.

L’obiettivo è quello di riflettere sul ruolo del cittadino quale protagonista della dimensione energetica, avviando un dialogo sulle soluzioni disponibili e sulle prospettive a breve e medio termine per accelerare il processo di transizione nell’attuale contesto energetico e ambientale e garantendo al contempo la sicurezza nella disponibilità di fonti energetiche accessibili a tutti e a costi competitivi.

La prima tappa ha aperto le porte del distretto centro-settentrionale Eni a Ravenna, dove si sono affrontate soluzioni per la decarbonizzazione e per la sicurezza energetica. I temi dell’incontro sono stati il contesto energetico, il ruolo del gas e le innovazioni tecnologiche: dalla cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica alla produzione dell’elettricità attraverso il modo ondoso.

Al termine dell’incontro si è svolta la visita presso la centrale di Casalborsetti. Attraverso questi workshop, informa l’azienda, Eni vuole raccontare le proprie attività mostrando come queste siano improntate al rispetto per l’ambiente, alla sicurezza e all’economia circolare, coinvolgendo le realtà locali per fornire il proprio contributo alla transizione ecologica. Eni opera a Ravenna dal 1952, anno della prima scoperta di gas, e da allora si è sviluppato un distretto industriale di rilevanza internazionale, in equilibrio con le altre eccellenze del territorio quali il turismo e le tipicità agro-alimentari.


Parte da Ravenna la nuova iniziativa Prosumer Road di Eni

Le vendite crescono nel Black Friday, ma l’online fa la parte del leone

AGI – Il Black Friday spinge le vendite, sebbene a macchia di leopardo lungo il Paese e con una preferenza per i negozi online rispetto a quelli di prossimità. Massimo Torti, segretario generale di Federazione Moda Italia di Confcommercio, appare comunque fiducioso. “La giornata di ieri ha dato buon impulso e attenzione agli acquisti natalizi, anche su prodotti non scontati”, spiega all’AGI. “Un dato positivo per i nostri negozi – precisa – in particolare per i multi-brand stretti tra la morsa di fare promozioni e la grande preoccupazione di ridurre il margine di guadagno dopo le gravi perdite del periodo pandemico. L’attenzione mostrata ieri dai consumatori fa ben sperare per gli acquisti natalizi”, aggiunge. Ottimista è anche Nico Gronchi, vice presidente vicario di Confesercenti, “E’ andata piuttosto bene. La stima che avevamo fatto di una spesa media di 144 euro a persona sembra confermata dai fatti”, sottolinea.

Roma, vendite settimanali +20% rispetto al 2020

Le associazioni dei commercianti a Roma stimano un aumento delle vendite superiore al 20% nel corso della settimana del Black Friday, rispetto a quanto registrato lo scorso anno. Ieri la giornata del ‘venerdì nero’, con forti sconti e ribassi nella Capitale, non ha visto code per gli acquisti fuori dai negozi, complice la pioggia battente caduta in città per tutto il giorno. Un parziale recupero è arrivato oggi con la giornata più soleggiata, con migliaia di romani e turisti che si sono riversati nelle vie del centro storico. 

A Milano, brillano le vie dello shopping

Il Black Friday milanese chiude con un +15% rispetto al 2019. A renderlo noto è il presidente rete associativa vie Confcommercio Milano, Gabriel Meghnagi. Gli acquisti, dice, “sono andati bene. La voglia di acquistare c’è e le maggiori vendite si registrano nell’abbigliamento donne. Sono andate benissimo le vie principali dello shopping a Milano e anche Monza”.

Bologna, partenza lenta ma bene l’elettronica

A Bologna, nonostante l’obbligo delle mascherine all’aperto, si è effettivamente vista più gente in giro. Poche però le file davanti ai negozi di abbigliamento, molto più interesse invece per quelli di elettronica e di informatica che da settimane stanno annunciando sconti prolunganti anche su più giorni, fino a una settimana. “A Bologna ieri è partita lenta – conferma all’AGI Marco Cremonini, vice presidente nazionale Federmoda di Confcommercio nonché presidente di Bologna e dell’Emilia-Romagna – e anche le altre province mi hanno riferito di risultati non positivi”.

Puglia, l’online penalizza i negozi di prossimità

L’online, sottolinea Raffaella Altamura, presidente di Confesercenti Città Metropolitana di Bari, “penalizza molto il commercio di prossimità: sono fortunati gli imprenditori che, durante il periodo di pandemia, hanno ottimizzato le loro vendite con le piattaforme online. Ma non tutti si sono adeguati e la grande maggioranza subisce la perdita”. 

Black friday sottotono in calabria, attese deluse

‘Black Friday’ sottotono in Calabria, con le aspettative dei commercianti “tradite dalla spesa effettiva”. A tracciare un bilancio è il presidente di Confesercenti Calabria, Vincenzo Farina: “Da quello che testimoniano i nostri associati, non è stato un ‘Black Friday’, ma un ‘venerdì rosso’. Le nostre previsioni erano incoraggianti e prima dell’avvio delle promozioni avevamo effettuato un sondaggio che ci aveva indicato una possibile stagione che poteva fare da apripista al periodo di Natale, con una spesa media di circa 140/150 euro. Invece, così non è stato e i negozi sono rimasti pressoché vuoti”, afferma. 

Veneto, negozi pieni e città affollate

Black Friday positivo in Veneto. Nel “venerdì nero” dello shopping negozi pieni, buoni affari per i negozianti e tutte le principali città affollate di persone in cerca di offerte imperdibili. Ma a scagliarsi contro questa moda è Patrizio Bertin, presidente Veneto di Confcommercio: “Otto anni fa era il venerdì, aveva delle regole precise – sottolinea – ma poi tutto è degenerato e i giorni di sconto sono diventati due, tre, una settimana, in alcuni casi quasi un mese. Vendere sempre in sconto, nel mezzo della stagione non ha alcun senso e come categoria stiamo pensando una promozione del negozio di vicinato alternativa che con ogni probabilità riusciremo a lanciare il prossimo anno. Un negozio non può vivere di sconti”.

Sardegna, nessuna corsa agli acquisti

Nonostante gli sconti e le promozioni del Black Friday, tranne qualche eccezione, nei negozi della Sardegna non c’è stata una corsa agli acquisti. Per i rappresentanti regionali di Confcommercio e Confesercenti è, comunque, prematuro fare un bilancio, perché non ci sono ancora dati certi e definitivi. L’impatto di questa iniziativa sulle vendite nei negozi fisici non sarebbe stato, però, particolarmente incisivo. La percezione delle associazioni di categoria dei commercianti è che tante persone abbiano deciso di acquistare online, sulle grandi piattaforme di e-commerce dei colossi specializzati in elettronica e abbigliamento, anticipando anche gli acquisti per i regali di Natale.

Piemonte, avvio tiepido

L’avvio del “venerdì nero” è stato tiepido in Piemonte, anche perché ormai gli sconti si estendono a tutto il weekend con l’appendice del Cyber Monday per gli oggetti tecnologici. Oggi la gente ha affollato le vie del centro e i negozi, ma solo in rari casi – più che altro per mantenere il distanziamento sociale – si sono create file all’esterno degli esercizi commerciali.

A Firenze le attese restano alte

Archiviato in fretta l’esordio sottotono del ‘Black Friday’ Firenze ci riprova e confida nel weekend, con il sole ad assecondare i buoni presagi. Le associazioni di categoria rimandano il verdetto finale a lunedì sera, il cosiddetto ‘Cyber Monday’ che chiuderà il lungo fine settimana di sconti e promozioni globali. “C’è grande attesa e tanta aspettativa – sottolinea Franco Marinoni, direttore di Confcommercio Toscana – anche se i primi segnali ci dicono che la ricorrenza è stata vissuta meno intensamente del solito. La grande spinta natalizia ancora non c’è stata”.

Campania, il maltempo penalizza le vendite

E’ stato letteralmente un venerdì nero per la Campania. La prime cifre raccolta da Confesercenti sul volume di acquisti effettuati nella giornata di ieri raccontano di un effetto quasi nullo del Black friday, fatti salvi gli acquisti online. Complici anche la giornata lavorativa e le avverse condizioni meteo che stanno colpendo tutta la regione, si è registrato un incremento di vendite vicino allo zero per i negozi e intorno all’uno per cento per le catene e i centri commerciali. 


Le vendite crescono nel Black Friday, ma l’online fa la parte del leone

Unicredit taglia 8000 posti di lavoro, la maggior parte in Italia

Unicredit prevede nel nuovo piano al 2023 di avere costi totali per 10,2 miliardi con una decrescita media annua dello 0,2%. Al tempo stesso, tuttavia, in Europa Occidentale i risparmi saranno pari a 1,2 miliardi, pari al 12% della base di costo 2018, e saranno in parte ottenuti attraverso la riduzione di circa 8000 ‘full time equivalent’ e tramite la chiusura di 500 filiali a livello di gruppo.

I costi per ottenere questi risparmi, pari a 1,4 miliardi, saranno spesati tra il 2019 e il 2020.  

“Abbiamo appena iniziato le discussioni con i sindacati. Non diamo dettagli su quando e dove saranno. Nel piano precedente abbiamo agito in una maniera socialmente molto responsabile e continueremo a farlo”, ha detto l’ad Jean Pierre Mustier in conferenza stampa.

Unicredit non darà per il momento dettagli sul piano di esuberi, ma la maggior parte del peso ricadrà sulle attività italiane del gruppo. I costi di integrazione associati al taglio dei costi saranno infatti pari a 1,4 miliardi al netto delle imposte: di questi 300 milioni riguardano Germania e Austria e saranno spesati nel quarto trimestre del 2019, mentre 1,1 miliardi riguarderanno l’Italia e saranno ricompresi nel bilancio 2020.

Prime valutazioni informali del mondo sindacale fissano in oltre 5.000 gli esuberi che ci saranno nel Paese, ma le trattative fra la banca e i sindacati devono ancora iniziare. 

Agi

Parte il cantiere della manovra e si rischia subito uno scontro sul deficit

Dopo la pausa estiva, il cantiere sulla manovra apre questa settimana e tre sono essenzialmente le priorità reddito di cittadinanza, Flat Tax e superamento della Legge Fornero. Il tema caldo resta quello delle coperture. Per trovare la quadra la partita si gioca sul fronte dei mercati finanziari, con la Commissione europea e all'interno dell'esecutivo stesso. Sulle piazze finanziarie le preoccupazioni sono tante: lo spread è arrivato a sfondare quota 290 nel giorno in cui l'agenzia Fitch​ conferma il rating BBB ma rivede al ribasso l'outlook. Il messaggio è chiaro: gli operatori finanziari sono in attesa di capire cosa farà l'esecutivo.

Entro il 27 settembre, ma i tempi potrebbero anche essere anticipati per tranquillizzare i mercati, palazzo Chigi e Mef dovranno mettere nero su bianco la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza con il quadro programmatico di finanza pubblica. Questo un passaggio, propedeutico alla legge di bilancio – che sarà trasmessa alle Camere entro il 20 ottobre -, sarà cruciale. È qui che saranno contenuti i numeri per il 2019, ossia le cifre macro che delineeranno lo stato di salute della nostra economia.

Il dibattito sul deficit

Il Def ereditato dal governo Gentiloni, infatti, che si è limitato a una fotografia della situazione esistente senza gli interventi programmatici, prevede che per il prossimo anno il rapporto tra il deficit e il Pil si fermi allo 0,8%. Ed è proprio sulla trattativa sullo sforamento del tetto che si apre il confronto, prima di tutto all'interno dell'esecutivo e poi con Bruxelles. 

I Cinque Stelle vorrebbero spingere il deficit fino al 2,9% per ricavare 17 miliardi di euro da destinare al reddito e la pensione di cittadinanza. La soglia sotto la quale il ministro Giovanni Tria non intende andare è fissata all'1,5%, dieci miliardi in più degli accordi precedenti. Salendo intorno all'1,8% di indebitamento Pa lo spazio di flessibilità sarebbe di circa 12-15 miliardi, cosa che rallenterebbe ulteriormente la riduzione del deficit strutturale. Intanto il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha rilanciato l'ipotesi di sforare il tetto del 3% per mettere in sicurezza le opere pubbliche. 

Gli obbiettivi da centrare sono costosi e il vero snodo è la reperibilità delle risorse. Per il reddito di cittadinanza servirebbero più di 4 miliardi ma per limitare il ricorso all'extra-deficit le risorse potrebbero fermarsi a quota 2-2,5 miliardi, questo significherebbe uno slittamento della riforma dei centri per l'impiego. Per evitare lo scatto delle clausole di salvaguardia legate all'aumento dell'Iva sono necessari 12,4 miliardi, uno sforzo che vale 0,7 punti percentuali di deficit. I provvedimenti cardine del contratto di governo dovranno essere coperti con tagli alla spesa o con aumenti di entrata. Occorrerà quindi una revisione delle tax expenditures, una spending review e la pace fiscale in modo che il gettito non sia una tantum perché altrimenti non potrebbe essere utilizzata a copertura di tagli di spesa o minori entrate, né valere per ridurre il deficit strutturale. Si potrebbe quindi pensare di introdurre per gradi la flat tax e il reddito di cittadinanza, attraverso un'opera di razionalizzazione di tutte le misure fiscali e assistenziali che oggi sono spesate nel bilancio pubblico.

Agi News

Bruxelles dovrebbe dare il via libera all’acquisto di Shazam da parte di Apple

Si avvia a conclusione l’acquisizione di Shazam​ da parte di Apple. Il servizio online per il riconoscimento e l’identificazione della musica, che consente di conoscere il titolo di una canzone semplicemente facendola sentire al proprio smartphone, era stato oggetto a dicembre di un’offerta da parte di Cupertino, passata al vaglio dell'Antitrust europeo. Secondo indiscrezioni rivelate da Reuters, sembra che la Commissione sia intenzionata a dare il via libera all’operazione, che renderà il servizio di musica in streaming iTunes più competitivo rispetto ai rivali Spotify e YouTube. La decisione definitiva è attesa per il 18 di settembre. Il valore di acquisto, inizialmente stimato in 346 milioni di euro, non è noto. 

La Commissione Europea aveva aperto ad Aprile un’indagine volta ad accertare che l’acquisizione non costituisse per Apple un ingiusto vantaggio rispetto ai concorrenti. Il timore è che Shazam possa smettere di indirizzare gli utenti verso le altre piattaforme per l’ascolto di musica, selezionando automaticamente iTunes. Oggetto dell’indagine da parte dell’Antitrust è stato anche il rischio che Apple volesse acquisire una società ricca di dati – le informazioni dei propri utenti -, per estromettere i concorrenti dal mercato. Apple Music è, in Europa, il secondo servizio di streaming musicale dopo Spotify, mentre negli Stati Uniti è al primo posto.

Attualmente il mercato della musica in streaming è dominato dall’azienda svedese Spotify, che conta 170 milioni di utenti, di cui 83 milioni abbonati alla versione Premium. A seguire Apple Music, che per numero di utenti è prima negli Stati Uniti e seconda in Europa e conta 50 milioni di utenti a pagamento o che hanno iniziato un periodo di prova per la versione Premium. Nella classifica seguono Amazon, Deezer, Pandora e Napster (dati MIDiA). Esclusa dalla classifica per ora You Tube Music, il cui numero di utenti non è pubblico ma che non sembra aver ancora conquistato fette rilevanti di mercato. 

Leggi anche: Come funziona Youtube Music, l'app di musica in streaming per sfidare Spotify

Secondo le previsioni di Statista, il mercato dello streaming musicale varrà circa 10 miliardi di euro entro la fine del 2018, segnando una crescita del 6,6 per cento annuo fino al 2022. Previsione che risulta ancora più significativa se la si compara con l’andamento del mercato dello streaming video: nel solo 2016 gli utenti delle cinque principali piattaforme di streaming musicale hanno visto una crescita doppia rispetto a Netflix (più 48 per cento contro il 24 per cento della piattaforma video), dimostrando una particolare tendenza all’espansione dei prodotti legati al mondo musicale. 

Agi News

Gas, parte per gli Usa primo carico Gnl da maxi progetto Yamal Lng

Andrà agli Stati Uniti il primo carico di gas naturale liquefatto (Gnl) proveniente dal maxi progetto Yamal Lng, nella regione autonoma di Yamal-Nenets, oltre il circolo polare artico, voluto dalla società privata russa Novatek. Lo scrivono il quotidiano Kommersant e la testata specializzata Lng World News.

Secondo i dati del portale Marine Traffic, la nave cisterna Gaselys, della compagnia francese Engie, sta trasportando un carico di Gnl russo dal terminal britannico di Isle of Grain verso Boston, per la precisione verso il rigassificatore di Everett. La Gaselys è arrivata a Isle of Grain subito dopo la prima consegna di Gnl effettuata dall'impianto Yamal Lng e che già era stato dichiarato sarebbe stato riesportato. L'acquirente del primo carico da Yamal Lng è stata la filiale britannica della malese Petronas, la Petronas UK Limited.

Kommersant riferisce che il gas dalla Russia è stato trasportato sulla 'Christophe de Margerie', la prima nave rompighiaccio per il trasporto di Gnl al mondo, costruita appositamente per servire l'impianto Yamal Lng. Engie è stata poi l'acquirente finale. Secondo Marine Traffic, la nave cisterna arriverà a Boston il 22 gennaio.

L'aumento della richiesta di Gnl negli Stati Uniti è dovuto, secondo i media specializzati, all'ondata di gelo che ha colpito la costa orientale del paese. A causa di queste condizioni, i prezzi del gas negli Usa sono pù' alti di quelli sul mercato asiatico, a cui principalmente sarebbe diretto il gas prodotto da Yamal Lng. Secondo i dati della dogana statunitense, il carico della Gaselys sarà il primo lotto d'importazione ad arrivare al terminal di Everett dal 2014.

Novatek ha lanciato la prima linea dell'impianto Yamal Lng a inizio dicembre. Il volume della prima spedizione ammontava a 170.000 metri cubi di gas. Il numero uno di Novatek, Leonid Mikhelson, aveva ipotizzato che le prime spedizioni sarebbero state destinate alla Cina.

Yamal Lng è un progetto operato dal consorzio composto da Novatek (50,1%), dalla francese Total (20%), dai cinesi di Cnpc (20%) e Fondo di investimento Silk Road (9,9%) e sfrutta il gas estratto da uno dei piu' grandi giacimenti al mondo, quello del campo di Sud Tambey, nella penisola di Yamal. La Christophe de Margerie è la prima imbarcazione di una flotta che in totale conterà 15 rompighiaccio per Gnl della stessa classe (Arc7) e grazie alle quali Yamal Lng mira a esportare 16,5 milioni di tonnellate (Mtpa) di Gnl.

Il progetto prevede tre fasi di lancio da 5,5 Mtpa ogni anno a partire dal 2017, fino al 2019. Le navi sfrutteranno la rotta artica per arrivare in Asia ed Europa 365 giorni l'anno, aprendo di fatto un nuovo canale per l'esportazione del gas siberiano. Novatek prevede circa 230 spedizioni all'anno. Anche grazie allo scioglimento dei ghiacci, trasportare gas lungo la calotta artica riduce i tempi di navigazione verso i mercati della regione Asia-Pacifico, con cui è stato sottoscritto circa il 96% dei contratti di fornitura a lungo termine. Si passa dai 32 giorni, che si impiegano oggi attraverso il canale di Suez, a 18 giorni.

Agi News

Mps: aumento capitale parte lunedì e si chiude giovedì 22

Roma – L'aumento di capitale di Mps si aprira' domani alle 9 e si chiudera' giovedi' 22 alle 14. E' quanto si legge nel prospetto pubblicato dall'istituto. In particolare, l'offerta pubblica riservata per il 30% agli azionisti e per il 5% al pubblico indistinto, terminera' alle 14 del 21 dicembre, salvo proroga. Per il collocamento istituzionale (a cui e' riservato il 65% dell'offerta) ci sara' tempo fino alle 14 di giovedi' 22 dicembre.

Agi News

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Europa, confermata la crescita dell'economia a febbraio 2015
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