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Eni ottiene i diritti di esplorazione e produzione nell’area di Abay, in Kazakhstan 

Il ministero dell’Energia del Kazakhstan, KazMunayGas (KMG) ed Eni hanno firmato un protocollo che assegna alla società il diritto d’uso del sottosuolo per l’esplorazione e produzione di idrocarburi attraverso operazioni congiunte nell’area di Abay, nell’offshore del Mar Caspio. È quanto si legge in una nota dell’Eni, in cui si precisa che il blocco di Abay è situato nella parte settentrionale kazaka del Mar Caspio, approssimativamente a 50 km dalla costa, in acque profonde meno di 10 metri. Si stima che il blocco abbia un potenziale significativo di risorse di idrocarburi.

Eni e KMG deterranno entrambe una quota del 50% del blocco di Abay ed Eni si farà carico della quota dei costi di KazMunayGas durante il periodo esplorativo. Il blocco sarà operato dalla “Isatay Operating Company”, una joint venture equamente partecipata da Eni e KMG e grazie alla quale le due società, che operano anche nel blocco di Isatay, riusciranno a massimizzare ulteriormente le sinergie e l’efficienza operativa.

Questo è il primo caso in Kazakhstan in cui una Joint venture opera in due progetti. La “Isatay Operating Company” beneficerà delle tecnologie proprietarie di Eni, leader globale sia nel settore dell’esplorazione sia nello sviluppo accelerato dei progetti e con una vasta esperienza in ambito tecnico e ambientale in zone remote come il bacino del Caspio. Questo nuovo progetto rafforzerà ulteriormente le attività di Eni in Kazakhstan e consoliderà l’alleanza strategica con KazMunayGas, un partner fondamentale per Eni.

Eni è presente in Kazakhstan dai primi anni ’90. È co-operatore nel campo di Karachaganak (FPSA) ed è partner nel North Caspian Sea Production Sharing Agreement (NCSPSA) per il super-giant di Kashagan. Congiuntamente alla compagnia di stato KazMunayGas, Eni è operatore del blocco di Isatay e produce attualmente nel paese circa 170 mila barili di petrolio equivalenti al giorno. Eni sta lavorando alla realizzazione di un progetto di energia rinnovabile, Badamsha, un parco eolico da 48 MW nel Kazakistan nordoccidentale. 

Agi

Eni: cede a ExxonMobil quota del 25% nell’Area 4 in Mozambico

(AGI) – Roma, 9 mar. – ExxonMobil ed Eni hanno firmato un accordo di compravendita che consente a ExxonMobil l’acquisto della partecipazione del 25% da Eni nell’Area 4, nell’offshore del Mozambico. Eni possiede indirettamente una quota del 50% nel blocco attraverso una partecipazione del 71,4% in Eni East Africa, la quale a sua volta detiene il 70% della concessione Area 4. Le condizioni concordate prevedono un prezzo di circa 2,8 miliardi di dollari. L’acquisizione sara’ completata dopo la soddisfazione di una serie di condizioni sospensive, tra cui l’approvazione da parte delle autorita’ del Mozambico e di altri enti regolatori.
L’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi ha dichiarato: “Questo accordo rappresenta una prova evidente della nostra strategia di esplorazione basata sulla rapida monetizzazione delle nostre scoperte esplorative, come parte del nostro modello di dual-exploration. Grazie a questo approccio, Eni e’ stata in grado di realizzare oltre 9 miliardi di dollari negli ultimi 4 anni. Questo accordo conferma inoltre l’assoluta qualita’ dell’intero progetto, sia dal punto di vista delle sue potenzialita’ sia da quello della sua solidita’ tecnica e finanziaria”.
Per Darren W. Woods, Presidente e Amministratore Delegato di ExxonMobil, questo asset e’ un’importante acquisizione che si aggiunge al portafoglio di sviluppo globale della societa’.
“Attraverso questo investimento strategico, la leadership e l’esperienza di ExxonMobil nel GNL permetteranno di sostenere lo sviluppo delle ingenti risorse di gas naturale del Mozambico”, ha affermato Woods. “La realizzazione di questo nostro progetto d’avanguardia, le tecnologie avanzate, la solidita’ finanziaria e le capacita’ di marketing contribuiranno a fornire ai clienti energia accessibile, oltre che a creare valore a lungo termine per la popolazione del Mozambico, per i partner del progetto e per gli azionisti di ExxonMobil”.
Eni continuera’ a gestire il progetto Coral Floating LNG e tutte le operazioni upstream nell’Area 4, mentre ExxonMobil guidera’ la costruzione e la gestione degli impianti di liquefazione di gas naturale a terra. Questo modello operativo consentira’ l’utilizzo delle migliori competenze tecniche sia di Eni sia di ExxonMobil, ognuna delle quali si concentrera’ su ambiti distinti e scopi chiaramente definiti pur mantenendo i vantaggi di un progetto completamente integrato.
A seguito del completamento della transazione, Eni East Africa sara’ controllata pariteticamente da Eni ed ExxonMobil, ciascuna con il 35,7%, mentre CNPC deterra’ il 28,6%. Le rimanenti quote nell’Area 4 sono detenute da Empresa Nacional de Hidrocarbonetos E.P. (ENH 10%), Kogas (10%) e Galp Energia (10%).
Il gas naturale e’ considerato la fonte energetica piu’ importante e in rapida crescita al mondo. In questo scenario, il Mozambico e’ ben posizionato per poter fornire di GNL i mercati internazionali. Il blocco dell’Area 4, in acque profonde, contiene circa 2.400 miliardi di metri cubi di gas naturale (85 mila miliardi di piedi cubi). Questo blocco sara’ in grado di fornire le risorse per un progetto di gas naturale liquefatto d’avanguardia, in cui i partner contano di investire decine di miliardi di dollari, in stretta collaborazione con il governo e le comunita’ locali. (AGI)
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