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Dal Milleproroghe al Cantiere Taranto, i dossier economici ancora aperti

Archiviato il capitolo legge di Bilancio, sul tavolo del governo restano ancora diversi dossier economici da chiudere: dal decreto Milleproroghe al ‘Cantiere Taranto’, dalle misure per salvare la Banca popolare di Bari al dl Alitalia. Il più spinoso da ‘smaltire’ è il decreto Milleproroghe. L’approvazione è arrivata ‘salvo intese’, dopo un Consiglio dei ministri fiume e non senza tensioni, il che lascia aperta la possibilità di ulteriori modifiche.

Tra i nodi che vanno sciolti c’è il tema concessioni autostradali. L’inserimento della norma che prevede, in caso di revoca, la gestione temporanea ad Anas di strade e autostrade ha aperto un fronte caldo sia all’interno della stessa maggioranza, sia con società Autostrade, per non parlare delle pressioni delle opposizioni. Il premier Giuseppe Conte ha chiarito che le nuove norme sulle concessioni autostradali non vogliono essere punitive o penalizzanti per i concessionari, ma introdurre un regime più trasparente.

Subito dopo l’Epifania, cominceranno i lavori sul dl Alitalia. La commissione Trasporti della Camera avvierà una serie di audizioni: il 7 gennaio verranno ascoltati, alle 13,45, i rappresentanti di Lufthansa e alle 14,30 il commissario straordinario Giuseppe Leogrande. Alle 16 della stessa giornata sarà la volta del ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli. Ed entro le 19 è fissato il termine per la presentazione degli emendamenti da parte dei gruppi. Il decreto è atteso nell’Aula di Montecitorio il 13 gennaio per la discussione generale, che andrà avanti il giorno successivo. 

Partirà invece dall’8 gennaio l’esame del decreto legge “per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento”, che ha come obiettivo il salvataggio della Banca Popolare di Bari. Quel giorno saranno auditi i sindacati, Federcasse, Invitalia, Mediocredito centrale e i rappresentanti del Fitd, il Fondo interbancario di tutela dei depositi. Il 9 gennaio sarà la volta di Consob, dei sindaci di Bari e Teramo (Antonio Decaro e Gianguido D’Alberto) e della Banca d’Italia. Il ciclo di audizioni si chiuderà il 10 gennaio con l’intervento del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

La commissione Finanze della Camera ha fissato la scadenza per gli emendamenti a lunedì 13 gennaio alle 11. Gennaio dovrebbe essere anche il mese dell’approvazione del decreto che riguarda il ‘Cantiere Taranto’. A volerlo fortemente è il premier Giuseppe Conte secondo cui Taranto versa in “una più generale situazione emergenziale”, di fronte a cui “reputo necessario aprire un ‘Cantiere Taranto’, all’interno del quale definire un piano strategico, che offra ristoro alla comunità ferita e che, per il rilancio del territorio, ponga in essere tutti gli strumenti utili per attrarre investimenti, favorire l’occupazione e avviare la riconversione ambientale”.

Non solo Ilva, quindi, ma un vero e proprio mix di interventi: si va dalla tutela del lavoro alle misure in favore dell’università e della ricerca, dalla tutela di salute e ambiente al completamento delle infrastrutture, dal rifinanziamento della cassa integrazione alla demolizione delle case abusive nel centro storico di Taranto. 

Agi