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Nei primi 9 mesi del 2017 investiti 93,8 milioni in startup italiane (-31%)

Il rallentamento, questa volta, sa di inchiodata: gli investimenti in startup italiane hanno perso in un anno quasi un terzo del proprio volume. Tra gennaio e settembre 2017, la raccolta è stata di 93,8 milioni di euro: è il 30,9% in meno rispetto ai primi nove mesi del 2016, quando il dato aveva toccato i 135,8 milioni. Dopo il –13% registrato nel primo semestre, l'ecosistema appesantisce ulteriormente il proprio ritardo. Colpa di un secondo trimestre debole e di un terzo ancor meno generoso.

Il peso dei mesi estivi

Luglio e agosto non hanno registrato operazioni di rilievo. E così settembre ha dovuto reggere da solo le sorti dell'intero trimestre. Con sei operazioni chiuse. Se si conta l'intero round chiuso da Satispay (18,3 milioni), il conteggio arriva a 32,6 milioni. In realtà, però, la startup guidata da Alberto Dalmasso aveva già ottenuto già a maggio impegni per oltre 14,5 milioni. Se si considera solo la differenza (3,8 milioni), il totale del trimestre ammonta ad appena 18,1 milioni. Tradotto: una sola startup (Satispay) ha raccolto in un singolo round (per quanto da record per un'italiana) più di tutte le altre in un intero trimestre. Ad ogni modo, al di là della scelta del periodo nel quale includere il fundraising di Satispay, nulla cambia sul dato degli investimenti complessivi ottenuti nei primi nove mesi del 2017.

Tra luglio e settembre spiccano altri due deal superiori al milione: Genenta Science e Clairy. Cui si aggiunge Green Energy Storage, grazie a una campagna di equity crowdfunding. Al conteggio trimestrale, infatti, partecipano anche queste ultime. Sono state 13, hanno apportano 3,3 milioni e rappresentano una delle poche note liete del periodo.

I round oltre il milione

Satispay – 12 milioni attesi, 18,3 raccolti (14,5 dei quali già a maggio): il round di Satispay è uno di quelli che raramente si è visto in Italia. Vi hanno partecipato Banca Etica, Banca Sella Holding (attraverso Sella Ventures), il venture capital Shark Bites e Iccrea Banca. Il sistema di pagamento mobile sviluppato da Satispay porta così la raccolta complessiva a 26,8 milioni e la valutazione a 66 milioni.

Genenta Science – Genenta Science, società che sviluppa terapie geniche per la cura dei tumori, ha ottenuto 7 milioni di euroda investitori italiani (tra i quali, con 580 mila euro, il Club degli Investitori), britannici, svizzeri e membri del board. La raccolta complessiva arriva così a 17 milioni di euro. Le nuove risorse consentiranno a Genenta di aprire un ufficio nel LaunchLabs, incubatore all'interno dell'Alexandria Center for Life Science di New York. E di avviare le sperimentazioni su una seconda indicazione tumorale oltre al mieloma multiplo.

Clairly – Clairy ha ottenuto 2 milioni di grant dal programma Horizon2020 SME2 dell'Unione Europea. La società, fondata nel 2016 da Alessio D'Andrea, Paolo Ganis, Vincenzo Vitiello, è nata all'interno di Talent Garden Pordenone. Ha sviluppato un vaso intelligente capace di combinare tecnologia e piante per migliorare (e monitorare) la qualità dell'aria tra le stanze di casa.

Green Energy Storage – Green Energy Storage ha sviluppato un sistema di accumulo per le energie rinnovabili. La società trentina ha scelto la strada dell'equity crowdfunding, puntando a una raccolta minima di 250 mila euro per una quota del 2,7%. Sulla piattaforma Mamacrowd ha ottenuto 1,2 milioni di euro (un milione dei quali già incassati). Un record per una campagna italiana.  

Agi News

Nei primi tre mesi del 2017 investiti 38,7 milioni in startup

Nei primi 3 mesi del 2017 sono stati investiti 38 milioni in startup italiane. 38,7 se si contano le 4 principali campagne di equity crowdfundig fatte in questo trimestre. Il numero degli investimenti è aumentato di 16 rispetto alllo scorso anno, una crescita del 42% che lascia ben sperare per l’anno in corso. Secondo quanto risulta ad Agi che ha raccolto i dati dalle comunicazioni e dai siti dei principali fondi di investimento italiani, sono stati 24 i finanziamenti fatti tra gennaio e marzo di quest’anno.

Una media di 1,4 milioni per investimento, dove spiccano però i 10 milioni ottenuti il 23 marzo dal marketplace di auto online MotorK e i 4,5 milioni ottenuti dal portale dei professionisti Fazland e i 4 che hanno finanziato il portale di video streaming Mainstream.

Il numero dei finanziamenti è salito a 24 dai 16 dello scorso anno. Ma è sceso il taglio medio, di 200mila euro per investimento, e solo nove di quelli tracciati hanno un valore superiore al milione. 

Ma il confronto con il resto dell'Europa è ancora impietoso

Al netto del segnale di crescita quindi, resta bassa quindi la quantità di capitale di rischio mosso verso le startup. Problema cronico dell’Italia, dove il mercato del venture cresce in maniera troppo lenta per poter competere con gli altri Paesi europei. Non è un caso che il round di investimento più alto registrato finora, quello di MotorK, venga da portafogli internazionali, un fondo di investimento svedese e uno israeliano. 

L’Italia rimane ancora lontana dai principali Paesi europei. Anche se lo scorso anno Agi ha registrato investimenti complessivi in innovazione per 180 milioni, 82 in più rispetto al 2015, rimane netto il divario rispetto al resto dell’Europa. Nel 2016 nel Regno Unito sono stati investiti 7,8 miliardi,  i 2,7 miliardi in Francia e l’1,6 miliardi della Germania. Anche la Spagna, che sta puntando tantissimo sull’innovazione, ha staccato l’Italia investendo lo scorso anno mezzo miliardo in startup (dati Bloomberg/TechCity). 

Se guardiamo ai round più corposi, quelli superiori al milione di euro, i fondi di investimento più attivi in Italia si confermano United Ventures di Massimiliano Magrini che ha investito 4 milioni nella piattaforma di contenuti video online Mainstream e Invitalia Ventures, fondo della controllata del ministero dell’Economia guidato da Salvo Mizzi, presente in 4 operazioni di coinvestimento. Italian Angel for Growth, il più grande network di business angel italiani, che ha investito nel marketplace del lusso Artemest 1,2 milioni con altri coinvestitori. 

6 gennaio – Buzzoole – 830K; 13 gennaio – Remoria – 700 K; 16 gennaio – Pedius – 1,4M; 17 gennaio – Vino75 – 1,5M; 20 gennaio – Artemest – 1,2M; 22 gennaio 40SouthEnergy – 2,25M; 24 gennaio – Mainstream – 4M; 25 gennaio – Zehus – 2,4M;2 febbraio – Manet – 400K; 6 febbraio – Termostore – 1M; 8 febbraio – Lorenzo Vinci – 550K; 20 febbraio – Social Academy – 500K; 28 febbraio – Fazland.com – 4,5M ; 1 marzo – Moovenda – 335K; 10 marzo – Zehus – 1,5M; 17 marzo – Travel Appeal – 720K; 23 marzo – MotorK – 10M; 28 marzo – Treedom – 2,4M

Quanto si è investito con l'equity crowdfunding 

Un capitolo a parte merita l'equity crowdfunding. Che nei primi tre mesi dell'anno ha visto 4 campagne chiuse con successo sulla piattaforma Mamacrowd per un totale di 780mila euro. Si tratta di: 

  • PerFrutto, un sistema integrato in grado di prevedere con largo anticipo la quantità di frutta alla raccolta e il numero di frutti per ogni classe di dimensione. Ha raccolto 286.050 euro, il 409% in più del richiesto (chiusa il 24 febbraio)
     
  • Parterre, una piattaforma basata su applicazioni per smartphone che raccolgono dati dal pubblico sfruttando un mix di intrattenimento e informazioni derivate dai social network. Ha raccolto 136.876 euro, il 137% del richiesto (chiusa il 6 marzo 2017)
  • Felfil progetto che nasce per rendere economicamente ed ecologicamente sostenibile il processo di stampa 3D. Ha raccolto 119.442 euro, il 239% del richiesto (chiusa il 9 marzo)
  • Scuter, veicolo elettrico, coperto da brevetti, che si presenta come uno scooter a tre ruote, è utilizzabile senza casco in totale sicurezza ed è guidabile con qualsiasi patente di guida. La batteria, sostituibile, dà un’autonomia di oltre 100 km. Ha raccolto 239.663 euro, il 160% della somma richiesta (chiusa il 21 marzo 2017)

@arcangelorociola

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