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Perché la quotazione del gigante dell’energia Aramco è così importante

L’Arabia Saudita ultra-conservatrice sta subendo una grande trasformazione sotto il principe ereditario Mohammed bin Salman, che intende porre fine alla dipendenza del regno dai proventi del petrolio. Mentre il paese si apre sul fronte economico, ci sono state anche alcune riforme sociali, tra cui una maggiore libertà per le donne, ma i progressi sono al momento molto lenti e piuttosto deboli. L’iniziativa economica più ambiziosa del principe ereditario è stata finora quella di spingere il gigante dell’energia statale Aramco verso un debutto in borsa. Dopo anni di ritardi, la luce verde è stata annunciata oggi.

PERCHE’ L’IPO E’ COSI’ IMPORTANTE? La vendita di una parte di Aramco costituisce la base del piano di trasformazione del principe Mohammed per l’Arabia Saudita. La dimensione della quotazione rimane nell’aria, ma in origine si sperava che potesse generare fino a 100 miliardi di dollari. Questa cifra, basata su una valutazione di 2.000 miliardi di dollari della società ormai considerata irrealistica, potrebbe non essere raggiunta, ma anche così è probabile che sia la più grande offerta di mercato azionario di tutti i tempi.

Queste risorse sono necessarie per finanziare megaprogetti come NEOM, una mega città futuristica da 500 miliardi di dollari pianificata sulla costa settentrionale del Mar Rosso, che secondo i funzionari avranno taxi volanti e robot parlanti. Visto che al momento non è prevista una quotazione sui mercati esteri, il principe ereditario si affiderà principalmente ai miliardari sauditi per sostenere l’offerta.

SARA’ UN SUCCESSO? Come sempre in questi casi, lo scetticismo abbonda e i livelli di attenzione sulla borsa saudita sarà ai massimi nelle prossime settimane. Secondo alcuni analisti interpellati da France Press, se le azioni dovessero diminuire drasticamente dopo l’inizio delle negoziazioni, sarebbe un colpo molto visibile alla credibilità delle riforme economiche così strettamente associate a Mohammed bin Salman. Non solo, ma gli investitori internazionali presteranno molta attenzione a come Aramco si comporterà sul mercato interno, soprattutto in assenza di qualsiasi dettaglio sull’ipotesi di un suo debutto internazionale.

PERCHE’ ARAMCO E’ COSI’ IMPORTANTE? Aramco pompa circa il 10% del petrolio del mondo dai suoi pozzi sotto le sabbie del deserto, soprattutto a est del regno, ma anche nel suggestivo “Quartiere Vuoto” a sud. Ci sono anche alcuni importanti giacimenti petroliferi offshore. Il colosso dell’energia ha generato l’anno scorso i più importanti risultati rispetto a qualsiasi alta società, con un utile netto di 111 miliardi di dollari, per intenderci più di Apple. Peraltro, il destino di Aramco è fondamentale per l’approvvigionamento energetico mondiale.

MBS COME STA RICOSTRUENDO L’ECONOMIA? Anche prima di diventare principe ereditario nel giugno 2017, il figlio di Re Salman – spesso conosciuto con le sue iniziali MBS – aveva annunciato un piano per diversificare l’economia e allontanarla dalla sua lunga dipendenza dal petrolio. Da allora, il regno è stato testimone di una serie di iniziative mai viste prima, per lo più legate al divertimento e al turismo, tra cui vasti progetti di destinazioni di lusso. Le donne sono state più coinvolte rispetto al passato nel mondo del lavoro, i concerti sono stati aperti ai sauditi, gli eventi sportivi internazionali hanno avuto il via libera e sono stati rilasciati i primi visti turistici.

Nonostante i bassi prezzi del petrolio, il regno ha anche aumentato i prezzi del carburante e dell’elettricità, ha imposto un’imposta sul valore aggiunto (IVA) del 5% e ha imposto dazi su 11 milioni di beni di esportazione nel tentativo di generare entrate aggiuntive.

ORGOGLIO E PAURA PER LA VENDITA DEI GIOIELLI DI FAMIGLIA. L’IPO di Aramco ha generato un sentimento di orgoglio tra i sauditi, e sono in molti ad essere preoccupati di condividere il “gioiello di famiglia” con gli stranieri. Soprattutto i dipendenti vivono completamente immersi nella realtà dell’azienda, in un paese dove le città offrono finora poche attrazioni, e l’Ipo ha esposto Aramco alla visibilità mondiale. Temono quindi un cambiamento sostanziale dell’azienda, e quindi della loro vita. 

Agi

Eni annuncia importante scoperta a olio nell’offshore angolano

Eni annuncia una nuova e importante scoperta a olio con il prospetto esplorativo Agogo, nel Blocco 15/06 nelle acque profonde dell’offshore dell’Angola. La scoperta è stimata contenere tra i 450 e i 650 milioni di barili di olio in posto con ulteriore potenziale. Il pozzo esplorativo Agogo-1, localizzato a circa 180 km dalla costa e circa 20 km a ovest dalla Fpso N’Goma (West Hub), è stato perforato dalla nave di perforazione Poseidon in una profondità d’acqua di 1.636 metri, raggiungendo una profondità totale di 4.450 metri. Agogo-1 Nfw ha incontrato una singola colonna mineralizzata a petrolio leggero (31 Api) di 203 m di spessore e 120 m di reservoir netto, al di sotto di diapiri salini in arenarie di età del Miocene Inferiore con eccellenti proprietà petrofisiche. Nel pozzo è stata effettuata un’intensa campagna di acquisizione dati che ha indicato una capacità produttiva del pozzo superiore ai 20.000 barili di olio/giorno. Agogo è la terza scoperta di natura commerciale effettuata dalla ripresa, nel 2018, delle perforazioni esplorative dal consorzio del Blocco 15/06, dopo quelle annunciate sui prospetti di Kalimba e Afoxé.

La scoperta apre nuove opportunità per l’esplorazione a olio nei prospetti sotto diapiri salini della parte occidentale del prolifico Blocco 15/06, aprendo ulteriori opportunità di creazione di nuovo valore. L’identificazione e la perforazione del prospect Agogo è stata possibile grazie a sofisticate tecnologie di imaging sismico proprietarie Eni.     

La joint venture del Blocco 15/06, formata da Eni (operatore, con il 36,8421%), Sonangol P&P (con il 36.8421%) e SSI Fifteen Limited (con il 26.3158%), pianificherà le attività di delineazione della scoperta e gli studi per accelerare il suo sviluppo. L’Angola è un paese chiave per la strategia di crescita organica di Eni. L’azienda è presente nel paese sin dal 1980 e ha oggi una produzione equity di 155.000 barili di olio equivalente al giorno. Nel Blocco 15/06 Eni opera due FPSO (N’Goma nel West Hub e Olombendo nell’East Hub) che producono attualmente 160.000 barili giorni di olio al 100%. Eni è anche operatore del blocco Cabinda Norte nell’onshore angolano.

Agi

Carditello: Martina, agricoltura importante per rilancio

(AGI) – Caserta, 28 ott. – “Questo e’ un luogo straordinario che merita di essere accompagnato. Con Franceschini e le autorita’ locali stiamo lavorando insieme per il rilancio della Reggia di Carditello. A tale scopo l’agricoltura avrà un ruolo importante, anche per il territorio circostante, che ha sempre avuto una vocazione agricola. Vedremo proprio oggi esperienze da cui partire”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole e forestali Maurizio Martina al suo arrivo alla Reggia borbonica di Carditello per l’apertura straordinaria al pubblico. (AGI)
Ce2/Bru

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