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Le aziende e startup italiane che rendono il food delivery più sostenibile

AGI – Quanto incide il lavoro di distribuzione delle grandi multinazionali del delivery sulla sostenibilità complessiva, sull’ambiente e la qualità della vita complessivamente? Non ultima, quella dei rider che ci lavorano e che recentemente hanno dato vita ad un movimento di rivendicazione dei propri diritti ottenendo pronunce giuridiche favorevoli che ne tutelano i tempi e le modalità del lavoro.

Alla domanda iniziale risponde un’indagine dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, secondo il quale il mercato del Food delivery è in forte espansione, in seguito ai due anni di pandemia e solo nel 2020 è arrivato a occupare una quota compresa tra il 20 e il 25% dell’intero mercato delle consegne a domicilio.

Ciò ha delle conseguenze dirette e immediate sul settore della logistica, che ha un’incidenza fino al 30% per esempio sul traffico urbano, specie per quanto riguarda l’ultimo miglio delle consegne. I furgoni sono ingombranti e occupano spazio pubblico non indifferente, specie nei centri storici, aumentando le criticità del traffico e quindi della viabilità urbana. Ma tutto questo ha anche una ripercussione direttamente proporzionali sulla qualità dell’aria, a causa delle emissioni degli scarichi.

Tuttavia il mercato del Food delivery, sempre secondo il Politecnico di Milano, vale sul piano complessivo 1,5 miliardi di euro e nel 2021 ha avuto un’impennata del 59%, complice appunto la pandemia che già aveva dato il suo contributo di spinta al settore. Ancora poco regolamentato, quello del delivery enogastronomico rischia però di diventare sempre più centrale nella nostra dimensione quotidiana, ciò che richiama la necessità di una maggiore sostenibilità complessiva del settore, attraverso azioni di innovazione.

Piccoli esempi di sostenibilità possibile

Nell’ottica di una maggiore efficienza, alcune piattaforme di distribuzione si sono mosse per cercare di rendere più agevole e meno impattante l’ultimo miglio, che si rivela anche il momento più costoso dell’intera consegna. Perciò c’è chi ha deciso di usare solo mezzi leggeri come bici e motorini per far arrivare nelle nostre case i prodotti che vengono ordinati dai clienti (l’azienda è la milanese Blink).

E se in Italia oggi come oggi circa il 67% ha di fatto solo potenzialmente accesso ai servizi di delivery, la bergamasca TvbEat-Almé punta a coprire le zone soprattutto provinciali dalle quali le multinazionali se ne stanno un po’ alla larga per difficoltà di copertura. Nata inizialmente nella provincia di Bergamo, TvbEat è poi cresciuta fino a coprire Lodi, Cremona, Tortona, Alessandria e più di 50 comuni più piccoli.

Insomma, c’è chi come la romana Deliverart, cerca di creare soluzioni per rendere più efficiente il servizio di asporto: aggrega tutti gli ordini che arrivano da sito web, app, telefono e piattaforme di delivery in un’unica piattaforma, automatizza il processo suggerendo l’orario migliore in base al carico di lavoro, crea il percorso più veloce per la consegna e mette a disposizione una banca dati con statistiche, storico ordini, performance dei corrieri, prodotti più venduti e clienti più affezionati, e chi per esempio nel campo delle bevande punta a cambiare il paradigma con cui vengono acquistate acqua e bevande proponendo un servizio ecologico a prezzi competitivi organizzando anche un servizio di ritiro del vuoto a rendere. Come la milanese Bevy. Insomma, l’esigenza estrema di sostenibilità, alla fine aguzza l’ingegno.  


Le aziende e startup italiane che rendono il food delivery più sostenibile

Food innovation global mission cibo

Due mesi, 16 studenti-ricercatori di 10 nazionalità, 12 città e 10 Paesi in tutto il mondo. È questo il programma della “Food Innovation Global Mission” che partirà domani da Bologna per un giro nei principali food tech hub globali. A sporcarsi le mani saranno dunque 16 gli studenti-ricercatori del “Food Innovation Program 3.0”, Master internazionale di secondo livello sulla Food Innovation organizzato presso UNIMORE (Università di Modena e Reggio Emilia) da Future Food Institute, organizzazione no-profit italiana impegnata nella ricerca, nella promozione e nella formazione nell’ambito dell’innovazione alimentare (FFI), in collaborazione con l’Institute For the Future di Palo Alto. I risultati verranno poi presentati in occasione della prossima edizione della Maker Faire Rome che si terrà dal 12 al 14 ottobre.

Si parte da Bologna per proseguire nei principali food tech hub del mondo Amsterdam, Madrid, Valencia, Berlino, Toronto, New York, San Francisco, Tokyo, Hong Kong, Shanghai, Mumbai, Bangkok. Ed è in questi luoghi del cibo che la delegazione incontrerà aziende, startup, makers, scienziati per promuovere un approccio più sostenibile e consapevole dell'alimentazione e sviluppare nuove tecnologie e innovazioni nel settore alimentare.

Gli obiettivi di questo giro del mondo sono stati individuati in quattro macro-aree:

  1. promuovere un approccio più sostenibile e consapevole all’alimentazione,
  2. sviluppare nuove tecnologie ed innovazioni in ambito food,
  3. mettere in contatto i centri di ricerca con il mondo delle imprese,
  4.  formare nuovi talenti che possano essere i “future food leaders”

L'accordo (a lungo termine) sulla ricerca

Intanto il Future Food Institute ha siglato un accordo di collaborazione con Food Innopolis, la piattaforma sulla food innovation più influente della Thailandia, e il National Science Technology and Innovation Policy Office per la realizzazione di un programma di attività a lungo termine basato sulla ricerca, lo sviluppo e l’innovazione nell’industria alimentare.
Il Food Innopolis Project conta a oggi, 3.000 ricercatori, 10.000 studenti di Food Science&Technology, 9.000 aziende alimentari coinvolte, 150 laboratori di ricerca, 20 impianti pilota e 70 Università.
La collaborazione, di durata triennale, coinvolgerà agenzie governative, istituzioni accademiche e di ricerca nel campo dell’innovazione alimentare di entrambi i Paesi.
In particolare, la collaborazione prevederà:
●      la creazione di network collaborativi tra i due Paesi
●      una mission per portare le delegazioni di entrambi i Paesi verso i mercati globali della food innovation
●      programmi ed eventi legati all’innovazione alimentare 
●      uno scambio di programmi tra dirigenti, ricercatori e studenti di entrambi i Paesi
●      la mobilitazione di risorse per creare una collaborazione congiunta su programmi di innovazione alimentare, condividendo conoscenze e competenze in settori di reciproco interesse
●      la promozione dell’innovazione alimentare in Italia e Thailandia.
 
"Il Future Food Institute – ha dichiarato Sara Roversi, Fondatrice del FFI – sta investendo in Asia, perché lo riteniamo un hub centrale nel processo di innovazione della filiera agroalimentare e per il relativo impatto sulle grandi sfide che dobbiamo affrontare nel futuro: dai cambiamenti climatici, alla lotta per una equa distribuzione di un cibo sano e salubre. E’ per questo che apriremo presto una sede ad Hong Kong ed è per questo che stiamo consolidando le relazioni con la Thailandia, dove a Novembre realizzeremo il primo Hackathon sulla filiera del riso. Siamo felici che Food Innopolis e il Parco Scientifico e Tecnologico abbiano scelto noi come miglior partner a livello mondiale per affiancarli nel processo di sviluppo e innovazione del proprio tessuto imprenditoriale, e non solo”.   

Agi News

Food: Mariangela Grosoli Presidente Consorzio Aceto Balsamico

(AGI) – Roma, 19 giu. – Mariangela Grosoli e' la nuova Presidente del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP. L'elezione e' avvenuta all' unanimita' tra i membri del rinnovato Consiglio d'Amministrazione all'indomani delle dimissioni dell'ex Presidente Stefano Berni.
La Grosoli e' titolare insieme alla famiglia dell'Acetaia Del Duca, azienda di produzione di Aceto Balsamico di Modena IGP e DOP con sede a Spilamberto, fortemente radicata sul territorio ma votata all'internazionalita', di media dimensione per fatturato ma ricca di storia e facente parte tra l'altro anche dell'Unione Imprese Storiche Italiane, da sempre interessata allo sviluppo del settore dell'Aceto Balsamico di Modena e alla protezione e tutela della denominazione.
"Obiettivo principale del mio mandato – ha commentato la neopresidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Mariangela Grosoli – sara' il completamento dei progetti avviati nel corso della precedente gestione e altresi' la prosecuzione con mano ferma delle attivita' di tutela, valorizzazione e promozione del prodotto il cui solco e' stato egregiamente tracciato dal mio predecessore Berni. Cio' che ritengo oltremodo importante in un momento storico come quello attuale caratterizzato da una sempre piu' intensa attivita' di controllo del mercato per prevenire – e reprimere laddove si riscontrino – frodi e contraffazioni, e' il saper mettere da parte l'individualismo e fare squadra per raggiungere un obiettivo comune, acquisendo la consapevolezza che non si puo' permettere la dispersione del patrimonio costruito dai nostri padri e da quegli imprenditori modenesi che ci hanno preceduto. Auspico quindi che quello che vado ad iniziare oggi, sia un mandato che segua le orme delle origini, ovvero creare ma anche valorizzare e far progredire la Denominazione nel rispetto della tradizione e con uno sguardo attento alle nuove richieste dei mercati."
Con il nuovo Presidente, si modifica anche l'assetto consiliare che pur confermando Giovanni Carandini (Acetificio Carandini Emilio), Sabrina Federzoni (Monari Federzoni), Angelo Giacobazzi (Fattorie Giacobazzi), Cesare Mazzetti (Acetum), Giacomo Ponti (Modenaceti) ed Enrico Zini (Compagnia del Montale), introduce due nomi nuovi come Francesco Toschi (Acetaia Borgo Castello) e Valery Brabant (Antichi Colli).
La produzione annuale dell'Aceto Balsamico di Modena IGP nel 2016 ha superato i 94 milioni di litri, con una forte propensione all'internazionalizzazione con il 92% del prodotto esportato in circa 120 Paesi di tutto il mondo e delle significative ricadute positive che esso ha sul territorio, con oltre 1.000 posti di lavoro nella sola Provincia di Modena. L'Aceto Balsamico di Modena IGP inoltre, e' considerato uno dei prodotti piu' apprezzati a livello internazionale del Made in Italy agroalimentare che, insieme ad altre eccellenze frutta a Modena un posto sul podio tra le aree maggiormente significative del Paese, diventando un punto di riferimento della Food Valley emiliana.(AGI)
Bru

Agi News

Food: Just Eat investe su start up torinese Fanceat

(AGI) – Torino, 15 nov. – La start up torinese Fanceat, azienda che porta a domicilio i menu di ristoranti anche stellati, e’ l’unica italiana tra le cinque selezionate da Just Eat per far parte del suo “Food Tech Accelerator”, il primo acceleratore di business inglese dedicato esclusivamente al settore food.
L’obiettivo e’ quello di individuare e sostenere le migliori idee per innovare la tecnologia legata al cibo. Fanceat e’ stata scelta da Just Eat con altre quattro aziende britanniche. Il progetto del Gruppo inglese prevede un investimento di 20,000 sterline, l’acquisizione del 5% della societa’ e un programma intensivo di 10 settimane a Londra per lavorare a stretto contatto con Just Eat.
Fanceat, nata nel 2015 su iniziativa di tre ragazzi – Carlo Alberto Danna, Giulio Mosca e Tommaso Cremonini – eta’ media 25 anni, ai quali oggi si sono uniti Nathalie e Lorenzo, propone un servizio che recapita a casa un box con tutto l’occorrente per preparare un menu’ ideato da un grande chef, anche stellato. I ristoranti del network inviano tutti gli ingredienti pre-lavorati per ricreare in pochi minuti i piatti a casa propria. (AGI)
Chc

Agi News

Alimentazione Cani La firma del Milan Urban Food Policy Pact

Alimentazione Cani

La firma del Milan Urban Food Policy Pact
Il 15 ottobre a Milano verrà firmato il Milan Urban Food Policy Pact, il patto internazionale sottoscritto da 100 città del mondo per rendere il sistema alimentare delle aree urbane più equo e sostenibile. Il 16 ottobre, Giornata Mondiale dell …
http://www.expo.rai.it/15-ottobre-la-firma-del-milan-urban-food-policy-pact/

alimentazione cani


Amici e natura