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Ruffini: “Con la riforma fiscale fare piazza pulita di 800 leggi”

AGI – La riforma fiscale sia l’occasione per fare piazza pulita di un sistema complesso basato su 800 leggi tributarie.E’ il monito lanciato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, nel corso dell’audizione in Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria.

“In italia esistono 800 leggi tributarie che si sono stratificate nel tempo – ha spiegato Ruffini –  ognuna di queste 800 leggi ha bisogno di una interpretazione e di una applicazione operativa. Questo comporta un numero enorme di pagine di istruzioni e guide che l’Agenzia deve rilasciare per aiutare i cittadini ad orientarsi. Ora con la riforma fiscale il Parlamento ha la possibilità di fare piazza pulita e di rendere il sistema più semplice, sia per i contribuenti sia per il fisco”.

Riforma punti a semplificazione e digitalizzazione

La riforma del Fisco, ha osservato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, “sfruttando appieno le potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica, deve progressivamente puntare: alla massima valorizzazione del patrimonio informativo disponibile, attraverso un esteso utilizzo e una piena interoperabilità delle banche dati, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali; alla semplificazione degli adempimenti per i cittadini e le imprese e alla digitalizzazione dei servizi”.

“La semplificazione degli adempimenti e la digitalizzazione dei servizi – ha osservato Ruffini – oltre a contribuire a incrementare l’efficienza del sistema Paese, ha innegabili effetti positivi sulla tax compliance, favorendo comportamenti corretti da parte dei contribuenti e, più in generale, migliorando la costante cooperazione tra le parti del rapporto tributario: cittadini, imprese, intermediari e Amministrazione finanziaria”.

Quasi 800 milioni di verifiche anagrafiche ogni anno

Sono quasi 800 milioni le verifiche anagrafiche l’anno condotte dai comuni attraverso l’utilizzo dell’Anagrafe tributaria. Facendo riferimento al triennio 2018-2020, Ruffini ha spiegato che “annualmente si registrano circa: 3,5 milioni di accessi online ai servizi Siatel2-PuntoFisco; 140 milioni di verifiche anagrafiche in cooperazione applicativa (tramite web service); 650 milioni di verifiche anagrafiche in modalità massiva e 367 milioni di forniture reddituali in modalità massiva”. In totale, si tratta di 790 milioni di verifiche anagrafiche l’anno.

I contributi a fondo perduto sono aiuti di Stato

“I contributi a fondo perduto erogati dall’Agenzia delle entrate nel corso del 2020 sono considerati aiuti di Stato ‘automatici’ e in quanto tali dovranno essere iscritti dall’Agenzia nel Registro nazionale aiuti di Stato”, ha detto Ruffini spiegando che “nel prospetto relativo agli Aiuti di stato presente nelle dichiarazioni fiscali il contribuente è tenuto a indicare gli aiuti di cui ha fruito e i dati necessari a consentirne la registrazione da parte dell’Agenzia. Questi dati sono richiesti nelle dichiarazioni fiscali in quanto non recuperabili dalle basi dati a disposizione dell’Agenzia. Le norme comunitarie, infatti, fanno rinvio a definizioni e concetti che non sono allineati a quelli presenti nella normativa interna”.

Dal 2022 arriva la precompilata Iva

“A partire dalle operazioni effettuate dal 1 gennaio 2022 sarà messa a disposizione anche la dichiarazione annuale Iva”, ha ricordato il direttore delle Entrate. “I soggetti che rientrano nella platea, o i loro intermediari in possesso della delega per i servizi di fatturazione elettronica – ha evidenziato – potranno accedere in prima battuta alle bozze dei registri Iva mensili. Se le bozze sono complete (o successivamente alla loro integrazione per annotare tutte le operazioni effettuate nel periodo), il contribuente può procedere a convalidare i registri e con tale operazione non sarà obbligato alla tenuta dei registri Iva mensili convalidati, che saranno memorizzati dall’Agenzia. In alternativa all’utilizzo diretto delle bozze presenti nell’applicativo web, al fine di poter sfruttare le informazioni a disposizione dell’Agenzia e agevolare i propri adempimenti tributari, il soggetto Iva o il suo intermediario potrà estrarre le bozze e importarle nei propri applicativi oppure utilizzarle per un confronto con i dati dei propri registri”.


Ruffini: “Con la riforma fiscale fare piazza pulita di 800 leggi”

Al via la maratona fiscale di settembre, 270 scadenze da mercoledì prossimo

AGI – Da mercoledì prossimo sino a fine mese gli italiani dovranno districarsi tra una vera e propria “giungla fiscale” costituita da ben 270 scadenze, tra i versamenti che sono stati prorogati in questi ultimi mesi a causa del Covid e gli adempimenti ordinari previsti dal calendario. A segnalarlo è l’Ufficio studi della Cgia, che sottolinea: “Sia chiaro. Non è che i contribuenti saranno chiamati a onorarle tutte, ma tra pagamenti, comunicazioni, adempimenti, ravvedimenti operosi, dichiarazioni ed istanze da presentare all’erario, saremo costretti a trascorrere giornate molto stressanti”. A chiederci il conto ci penseranno, in particolar modo, l’Iva, i contributi previdenziali l’Ires, l’Irap e il saldo/acconto Irpef (queste ultime per coloro i quali hanno optato per la rateizzazione), etc. La giornata più difficile sarà il prossimo 16 settembre quando il fisco ci chiederà 187 versamenti e la presentazione di 2 comunicazioni e di 3 adempimenti. 

​Al via la maratona fiscale di settembre

“Da mercoledì prossimo – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo – scatterà una vera e propria maratona fiscale. Per 15 giorni non avremo tregua e le imprese, in particolar modo quelle di piccola dimensione, saranno sottoposte ad un forte prelievo. Il groviglio di scadenze tese dall’erario non ci lascerà  scampo e in attesa della semplificazione fiscale e del tanto agognato taglio delle tasse, l’unica certezza su cui potremo contare è  che ancora una volta dovremo mettere mano pesantemente al portafoglio”.

Negli ultimi 40 anni tasse aumentate di 11 punti

Negli ultimi 40 anni la serie storica della pressione fiscale registrata in Italia è salita di 11 punti percentuali. Lo rileva l”Ufficio studi della Cgia, che spiega: “Se nel 1980 era al 31,4 per cento, nel 2019 si è attestata al 42,4 per cento. In questo periodo  la punta massima è stata raggiunta 2013, quando il prelievo ha raggiunto la soglia del 43,4 per cento. Livello raggiunto a seguito dell‘inasprimento della tassazione imposto dal governo Monti che ha reintrodotto la tassa sulla prima casa, ha aumentato i contributi Inps sui lavoratori autonomi, ha inasprito il prelievo fiscale sugli immobili strumentali, ha ritoccato all’insù il bollo auto, eccetera”. 

Necessario tagliare le tasse ed erogare più credito    

La Cgia fa notare che la necessità di avere un sistema fiscale più semplice, meno esoso e più giusto  è ormai avvertito da tutti. Soprattutto dai leader politici nazionali, anche se in questi ultimi 20 anni alle promesse non sono seguiti i fatti. “Solo con un drastico taglio delle tasse e una forte iniezione di liquidità – dichiara il segretario Renato Mason – possiamo aiutare concretamente il mondo delle micro e piccole imprese. Altrimenti, rischiamo una moria senza precedenti che desertificherà tantissime zone produttive e altrettanti centri storici sia di piccole che di grandi città, minando la coesione sociale che in questo Paese è il pilastro su cui si basa la nostra economia. Per evitare tutto questo, però, bisogna intervenire rapidamente. Tanti artigiani e piccoli commercianti sono allo stremo e possono ancora risollevarsi se saremo in grado di dare a loro delle risposte in tempi ragionevolmente brevi. Ovvero – conclude Mason – consentendogli di pagare molte meno tasse, di avere una burocrazia meno oppressiva e di disporre di risorse finanziarie sufficienti per superare questa situazione di grave difficoltà”. 

Per le scadenze slittate al 16 i pagamenti sono facilitati

Tra i 187 versamenti da onorare entro mercoledì 16 settembre, 13 sono quelli che sono stati sospesi in questi ultimi mesi a seguito della crisi sanitaria provocata dal Covid. Si ricorda che con il decreto di agosto (in fase di conversione di legge) è prevista una ulteriore parziale proroga per queste 13 scadenze secondo le seguenti modalità: il 50 per cento del dovuto si può versare in un’unica soluzione entro il 16 settembre o in 4 rate mensili di pari importo (di cui la prima il 16 di settembre). Il restante 50 per cento del dovuto si può rateizzare al massimo in 24 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata a partire dal 16 gennaio 2021. 

La pressione fiscale nel 2020? Bisogna attendere il Nadef

Per l’anno in corso, fa sapere la Cgia, è estremamente difficile prevedere a quanto ammonterà la pressione fiscale. Molto probabilmente è destinata ad aumentare, non tanto a causa di un incremento delle entrate tributarie, ma per la forte contrazione del Pil che, rispetto al 2019, dovrebbe ridursi del 10 per cento. Ricordiamo, infatti, che la pressione fiscale è il risultato del rapporto tra le entrate fiscali e il prodotto interno lordo. A chiarire l’interrogativo ci penserà la Nota di Aggiornamento del Def che sarà presentata alle Camere nelle prossime settimane.

La burocrazia fiscale costa alle pmi 3 miliardi l’anno

Oltre alle tasse, conclude la Cgia, in Italia il problema è anche il peso dell’oppressione fiscale che ostacola l’attività quotidiana delle  imprese: 270 scadenze in 15 giorni previste in questo mese sono decisamente troppe.  Al netto delle tariffe applicate dai commercialisti per la tenuta della contabilità aziendale, secondo una indagine realizzata periodicamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il costo della burocrazia fiscale in capo agli imprenditori (obblighi, dichiarativi, certificazione dei corrispettivi, tenuta dei registri, etc.), ammonta a circa 3 miliardi di euro all’anno. Un costo che penalizza soprattutto i piccoli imprenditori che, a differenza delle medie e grandi aziende, non dispongono di strutture amministrative interne all’azienda in grado di occuparsi di questa situazione. 

Agi

Usa: la Camera approva la riforma fiscale di Trump

Con uno scarto di soli 22 voti, 227 a favore e 205 contrari, la Camera ha approvato la sua versione della riforma fiscale voluta dal presidente Usa Donald Trump. Il testo passa ora all'esame del Senato dove le cose sono più complicate perché la Camera alta sta lavorando ad una sua versione del testo ed anche perché alcuni senatori dello stesso Grand Old Party (Gop) non concordano con il principio. 
Il testo passato alla Camera prevede in sintesi un taglio delle tasse entro la fine dell'anno per 1.500 miliardi di dollari. Tagli che secondo i critici aiuteranno principalmente i piu' ricchi

Agi News

Dalla rottamazione bis delle cartelle all’Iva, il decreto fiscale in pillole

Nuova rottamazione delle cartelle Equitalia, riapertura dei termini per aderire alla vecchia definizione agevolata, una prima sforbiciata da un miliardo agli aumenti Iva del 2018, un nuovo pacchetto di misure a favore delle imprese, il prestito aggiuntivo all’Alitalia, la revisione dei poteri speciali del governo sulle società pubbliche e una norma 'antiscorrerie' contro le scalate ostili (che non riguarda il caso specifico Vivendi-Tim). Queste, come si legge sul Corriere della Sera, le principali novità del decreto fiscale approvato venerdì dal governo che anticipa una parte delle misure della manovra di bilancio del 2018, attesa in Consiglio dei ministri lunedì prossimo.

Decreto approvato "salvo intese"

Il provvedimento è stato varato “salvo intese” e, si legge sul Sole 24 Ore, dunque il testo potrà subire alcuni rimaneggiamenti. Il decreto fiscale prevede, tra le altre norme, anche la proroga del prestito ponte per Alitalia. È stata inoltre una norma che apre sul diritto d’autore, consentendo, a determinate condizioni, di bypassare l’obbligatoria intermediazione della Siae.

Le misure in dettaglio

Neutralizzazione aumento Iva 

Il decreto reperisce ulteriori risorse per evitare l'aumento delle aliquote Iva previsto nel 2018, che sarà completamente neutralizzato con le misure che saranno adottate con la legge di bilancio. A quanto apprende il quotidiano di Confindustria, l'ammontare sminato sarebbe di circa un miliardo di euro. Nella Nota di aggiornamento al Def, il governo si è impegnato ad eliminare totalmente le clausole che porterebbero l'anno prossimo ad aumenti dell'aliquota per 15,7 miliardi di euro.

La norma anti scalate ostili

È stata inserita anche una norma antiscorrerie contro le scalate ostili. Il provvedimento, a quanto risulta, sarà applicato per ora solo alle aziende extra europee che acquisiranno quote del capitale di società italiane superiori al 10%. In questo caso potrebbero scattare obblighi e paletti per evitare scalate ostili e al di fuori di ogni controllo. Fra le condizioni previste, potrebbe esserci anche quella di spingere l’impresa “nemica” a dichiarare in anticipo il piano industriale e gli obiettivi dell’acquisizione.

In pratica chi acquista quote in società quotate in Borsa sopra la soglia del 10% dovrà rispettare una serie di obblighi di comunicazione per chiarire le finalità dell’operazione. L’Esecutivo aveva posto la necessità di un provvedimento in materia dopo la scalata di Vivendi a Mediaset.

Rottamazione bis delle cartelle fiscali 

Per quanto riguarda la rottamazione bis, riguarda i ruoli fiscali e contributivi pendenti dal primo gennaio al 30 settembre 2017. Il pagamento può essere effettuato in massimo cinque rate di pari importo, da pagare, rispettivamente, nei mesi di luglio, settembre, ottobre, novembre e febbraio 2019. L’Agente della riscossione stilerà la proposta con gli importi da pagare, in base alle cartelle pendenti entro il 31 marzo e il contribuente potrà presentare una richiesta di adesione entro il 15 maggio 2018. Si riapre inoltre fino a tutto novembre il termine per il pagamento per chi avesse saltato le prime due rate di luglio e settembre.

Chi aveva un piano di rateizzazioni di vecchie cartelle ma non ha poi pagato gli importi alle date dovute non poteva aderire alla rottamazione. Ora questo invece sarà possibile.

Fondo per le piccole e medie imprese 

La dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese è incrementata di 300 milioni di euro per l’anno 2017 e di 200 milioni di euro per l’anno 2018.

Proroga del prestito ponte Alitalia 

E' esteso sino al 30 aprile 2018 il termine per l'espletamento delle procedure di cessione dei complessi aziendali che fanno capo ad Alitalia e delle altre società del medesimo gruppo in amministrazione straordinaria, che sono in corso di svolgimento.

Il prestito statale oneroso, già disposto in favore di Alitalia viene integrato fino al 30 settembre 2018, nella misura di 300 milioni di euro, per garantire la continuità del servizio di trasporto aereo fino all'effettivo trasferimento dei complessi aziendali.

Gli altri provvedimenti 

  • Split payment alle società controllate dalla Pa
    Viene esteso a tutte il meccanismo della scissione dei pagamenti dell'Iva sull'acquisto di beni e servizi. 
  • Golden power rafforzata
    Tra i settori strategici sui quali il governo potrà far sentire la propria voce intervenendo con misure vincolanti e sanzioni viene conserito anche quello della sicurezza e all’ordine pubblico. Ma sarà applicabile solo per le aziende extra-Ue e, quindi, non per Vivendi.
  • Norma che apre su diritto autore 
    Tutti gli organismi di gestione collettiva operanti nel territorio dell'Unione, purché no profit e di proprietà degli autori (i cosiddetti organismi di gestione collettiva), possono procedere alla raccolta dei diritti senza intermediazione della Siae.
  • Credito d'imposta per la pubblicità sui media
    Le imprese e i lavoratori autonomi possono fruire anche per gli investimenti sostenuti nella seconda metà del 2017 del credito di imposta previsto per le campagne pubblicitarie su quotidiani, periodici, radio e tv locali.  
  • Missioni internazionale e di polizia 
    Rifinanziamento delle missioni internazionali all’estero e l’individuazione di nuove risorse per la rideterminazione del piano assunzioni straordinarie di tutte le forze di polizia.
  • Generali in carica tre anni 
    Gli incarichi per generali e ammiragli potranno durare al massimo tre anni e non potranno essere prorogati o rinnovati.
  • Missioni per migranti 
    Personale delle prefetture sarà inviato all’estero per dare attuazione agli accordi internazionali in materia di immigrazione. Stanziato un milione di euro per ciascuno degli anni del triennio 2018-20.
  • Alluvione di Livorno, sospensione rate 
    Versamenti e adempimenti tributari sospesi a Livorno e negli altri Comuni colpiti dall’alluvione del 9 e 10 settembre (Rosignano Marittimo e Collesalvetti) fino 16 ottobre 2018.
  • Bonifica Bagnoli e rigenerazione Matera 
    Nuove risorse per la bonifica e il rilancio di Bagnoli e per «la rigenerazione urbana» di Matera. A Bagnoli sono assegnati 164 milioni di euro per il 2017, a Matera 3 milioni.

 

Agi News

Bilancio, cosa prevede il decreto fiscale

Roma – Addio a Equitalia e agli interessi di mora, niente aliquota forfettaria al 35% per il contante nella 'voluntary disclosure'; via gli interessi sulle multe. Sono i punti principali del decreto "disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili", pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale.

Nel decreto fiscale collegato alla manovra si legge anche che le domande per usufruire della rottamazione delle cartelle erariali, cancellando sanzioni e interessi, dovranno essere presentate entro 90 giorni da oggi, quindi entro il 21 gennaio. Equitalia sarà soppressa a decorrere dal 1 luglio 2017 e al suo posto viene istituito un ente pubblico economico denominato "Agenzia delle entrate-Riscossione".

Il decreto prevede la "definizione agevolata" dei carichi affidati alla riscossione di Equitalia dal 2000 al 2015: i debitori potranno estinguerli senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora, e potranno dilazionare il pagamento di quanto dovuto in quattro rate.La terza rata entro il 15 dicembre 2017 e la quarta entro il 15 marzo 2018. Alle multe per violazioni al codice della strada saranno cancellati i soli interessi.

Per quanto riguarda la procedura di collaborazione volontaria, il decreto stabilisce la riapertura dei termini per le violazioni commesse fino al 30 settembre 2016: sarà possibile avvalersi della 'voluntary disclosure' fino al 31 luglio 2017. Abbandonata invece l'ipotesi dell'imposta forfait al 35% sul contante da regolarizzare. Il decreto, inoltre, contiene misure per il potenziamento della riscossione e per il recupero dell'evasione, nonchè delle disposizioni sul credito d'imposta.

Tra le novità, la trasmissione dei dati Iva su base trimestrale. Dalla rottamazione delle cartelle di Equitalia e dal sistema di 'definizione agevolatà l'erario conta di ottenere un gettito di 2 miliardi. Infine, il decreto contiene misure a favore dei Comuni per l'accoglienza di migranti (600 milioni); il potenziamento del tax credit per il cinema e l'audiovisivo (30 milioni); l'incremento al fondo per l'occupazione (592,6 milioni); autorizzazione alla spesa (17.388.000 euro) per la partecipazione di personale militare alla missione di supporto sanitario in Libia; l'autorizzazione alla spesa per investimenti Fs (720 milioni); il rifinanziamento al Fondo Pmi (895 milioni). (AGI) 

Agi News