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Gualtieri, momento difficile ma ce la faremo anche questa volta

AGI –  “Il messaggio” che il governo vuole dare con forza “è che noi possiamo ripartire e abbiamo davanti a noi una prospettiva di rilancio, sviluppo e crescita grazie anche alle risorse europee. Bisogna avere fiducia, sappiamo che è momento difficile ma ce la faremo anche questa volta”. Lo afferma il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a Unomattina. 

 “Abbiamo – spiega – un ultimo miglio da compiere a breve o ci potrà volere qualche mese in più ma alla fine avremo i vaccini o qualche via di uscita. Abbiamo le  risorse importanti del Recovery, abbiamo risorse molto importanti per sviluppo nella legge di bilancio e condizioni sul credito che abbiamo reso più agevoli possibili: prolungheremo tutte le moratorie non si pagheranno i mutui, non si pagheranno i prestiti e la liquidità sarà garantita al 100%. Abbiamo creato le condizioni per salvaguardare la capacità produttiva, per consentire alle aziende di stringere i denti, avere dei sostegni per poi ripartire dopo”.

Riguardo alle proteste che si accavallano nel Paese aggiunge: “Si tratta di preoccupazioni legittime, è pesante dopo un anno difficile dover chiudere di nuovo ma è necessario.  In tutta Europa sono state già prese queste misure o si stanno prendendo, proprio per evitare lockdown generalizzati. Noi lo abbiamo fatto ma abbiamo previsto misure molto rapide di sostegno: oltre ai ristori a fondo perduto per tre mesi, abbiamo reintrodotto il credito di imposta sugli affitti ed eliminato l’Imu”. 

“Il governo, – sottolinea Gualtieri – lo Stato non tollererà comportamenti violenti di questo tipo. Stiamo facendo di tutto per stare a fianco di coloro che soffrono, come i commercianti e i lavoratori a cui dobbiamo dare una prospettiva”, aggiunge. “Solidarietà ai commercianti vittime delle infiltrazioni di questi gruppi di violenti, di neofascisti che nulla hanno a che fare con le categorie in difficoltà e che approfittano della sofferenza delle persone per avere comportamenti violenti, per danneggiare le vetrine e attaccare le forze dell’ordine”. 

“Se riusciremo a controllare la curva e l’aumento dei contagi ed evitare chiusure più drastiche rimarremo nelle previsioni che abbiamo formulato per ripartire con una grande stagione di investimenti”, dice ancora il ministro. “Le cifre che abbiamo dato” nella Nadef “hanno già dentro un rallentamento nel quarto trimestre”: ora dipenderà dalla durata e dalle dimensioni della seconda ondata dell’epidemia. 

Infine sul dl ristori ribadisce che “abbiamo cercato di varare il decreto in tempi record per sostenere gli  esercizi commerciali che per effetto del dpcm abbiamo dovuto chiudere. Sappiamo di chiedere un sacrificio pesante e comprendiamo le preoccupazioni degli esercenti ma il sostegno sarà rapido e abbiamo aumentato le risorse a disposizione. Ci sarà la massima rapidità, non sarà necessario fare domanda e dovremmo farcela entro il 15 novembre, forse qualche giorno prima. Saranno ristori a fondo perduto”, spiega. Per chi invece deve fare la domanda “ci vorranno tempi tecnici ma vogliamo arrivare entro il 15 dicembre”.

Agi

Gualtieri assicura che per il taglio dell’Irpef non faremo cassa con l’Iva

Per il taglio dell’Irpef il Governo non farà cassa con l’Iva. Parola del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che dallo studio di Omnibus rassicura sullo stato di salute dell’economia italiana dopo i dati sconfortanti sulla produzione industriale nell’ultimo trimestre del 2019 e nel bel mezzo dell’epidemia di coronavirus che preoccupa Governi e mercati di tutto il mondo.

“Vogliamo eliminare del tutto le clausole di salvaguardia e stiamo lavorando a una riforma complessiva dell’Irpef” ha sottolineato il ministro “ma per farlo non intendiamo fare cassa con l’Iva”, anche se non ha escluso “qualche lieve rimodulazione” dell’aliquota. Con la riforma dell’Irpef, ha spiegato  ancora Gualtieri, “vogliamo ridurre la pressione fiscale. Quanto la ridurremo e le aree dei beneficiari però è prematuro dirlo. Dipenderà anche dal quadro economico”. 

Per titolare del Tesoro, “la cosa fondamentale per fare ripartire il Paese è sbloccare gli investimenti. Stiamo lavorando pancia a terra per farlo e soprattutto per dare a questi investimenti una direzione, un indirizzo: sostenibilità e innovazione”, ha assicurato andando quindi a parlare di crescita: “I dati ci dicono che a gennaio la produzione industriale e il Pil dovrebbero salire. Noi parliamo di un rimbalzo a gennaio e siamo fiduciosi che l’economia possa ripartire. Con la manovra abbiamo predisposto delle misure per affrontare questa situazione”. Il Governo, ha osservato ancora il ministro, “sta facendo qualcosa: siamo di fronte a un fenomeno globale, il 2019 è stato un anno difficile, con un impatto sulla produzione industriale di vari Paesi. Le misure del Governo non sono retroattive, ma il tema ci preoccupa”.

Riguardo alle politiche economiche del Governo, Gualteiri ha quindi dato la sua ricetta: “Lo Stato quando è necessario, il mercato quanto più possibile”. E ha chiarito: occorre “dismettere l’ideologia” perché “per affrontare sfide come quella sul clima, sulla riduzione delle emissioni, quella sull’innovazione ma salvando il lavoro” e “per ricucire le fratture serve una grande alleanza per il lavoro e per il futuro tra tutte le forze produttive. E anche le politiche pubbliche devono essere impegnate in questo sforzo”.

Quindi il ministro è tornato a parlare di Alitalia ed ex Ilva.”Non facciamo un nuovo prestito ponte” per la compagnia aerea in crisi – ha subito puntualizzato – c’è stato ma ora c’è un lavoro per sanare l’azienda, per rilanciarla e trovare dei partner internazionali”. Sull’Ilva “si era detto che sarebbe stato impossibile scegliere fra ambiente e lavoro – ha osservato – invece abbiamo lavorato intensamente e sotto traccia, e siamo vicini a un accordo e a un nuovo piano industriale che punterà a fare dell’Ilva la prima azienda siderurgica ‘verde’, a basse emissioni”. 

Sul fronte della situazione politica, Gualtieri ha parole di stima per il premier Giuseppe Conte: “Con Salvini ha garantito la tenuta” del Governo – dice – ed “è un bravissimo presidente del Consiglio”. E alla domanda “Ha ragione Zingaretti a considerarlo un punto di riferimento per i progressisti?” risponde: “Sì, Zingaretti ha ragione sul ruolo di Conte”.  Renzi? “Non strappa”, si tratta di “litigi un po’ inutili e dannosi, ma non sono strutturali e sostanziali”. Anche i mercati, conclude, “hanno capito benissimo che questo governo sarà stabile”.

Agi