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Il costo per i trolley in cabina introdotto da Ryanair vale anche sui biglietti già emessi

Una compagnia low cost sempre meno low cost, Ryanair ha annunciato che dal primo giorno di novembre entrerà in vigore la loro nuova politica sui bagagli. La situazione per chi vorrà viaggiare a prezzi stracciati (o a prezzi vagamente più onesti rispetto a quelli esorbitanti di altre compagnie, bisogna vedere da che punto di vista viene vista la vicenda) sarà la seguente: se si vorrà portare a bordo un secondo bagaglio, più grande rispetto a quello a mano, ormai tarato sulla grandezza dello spazio sottostante il sedile, si avranno due possibilità: o acquistare il classico imbarco prioritario che prevede un sovrapprezzo di 6-8 euro, del quale però possono usufruire 95 passeggeri sui 189 totali; oppure far viaggiare la valigia nella stiva pagando in più tra gli 8 e i 10 euro.

Il tutto non farà piacere ma rientra nelle facoltà dell’azienda scegliere i prezzi dei propri voli, se non fosse che la nuova politica riguarda anche chi ha già prenotato un biglietto per aerei che decollano dopo il primo novembre e che quindi si sono visti recapitare tramite email l’avviso del prezzo aumentato di un biglietto già acquistato, ben prima dell’annuncio della compagnia. Una nuova policy applicata retroattivamente. Una decisione che chiaramente sta facendo infuriare gli utenti che stanno portando avanti una protesta serrata tra i commenti ai post della compagnia su Facebook. Una compagnia che parlando con il Corriere della Sera si difende così: “La novità consentirà di eliminare i ritardi e ha costi più bassi per i bagagli in stiva”, spiega un portavoce di Ryanair. “La metà dei passeggeri salirà con la doppia valigia visto che avrà acquistato il “Priority boarding”.

E a chi ipotizza ricavi ulteriori l’azienda replica che “dal momento che per l’oggetto in stiva si pagherà di meno — da 25 euro per quello da venti chili a 8 euro per quello da dieci — i ricavi da questa voce caleranno”. Un’analisi del Corriere sui bilanci stima invece che gli introiti aggiuntivi si aggireranno sui 500 milioni di euro l’anno nel 2019-2020. Sul tema entra in gioco nuovamente una vecchia conoscenza di Ryanair, l’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato), contro la quale la compagnia si era già scontrata a gennaio quando aveva introdotto una nuova policy, sempre sui secondi bagagli più grandi, che sarebbero finiti in stiva gratuitamente per tutti quelli non in possesso di un biglietto prioritario. Anche quel provvedimento venne applicato in maniera retroattiva, costringendo in molti ad integrare un biglietto già comprato con il sovrapprezzo della Priority. In quel caso, dopo numerosi ricorsi, la compagnia, per evitare di pagare sanzioni, ha deciso di rimborsare il costo del supplemento ad un tot di passeggeri, che dovrebbero aggirarsi tra le 30 e le 50 mila unità, la cifra non è mai stata confermata.

Ora una nuova scelta altamente impopolare potrebbe di nuovo mettere alle strette Ryanair e da aspettare c’è solo la reazione delle autorità, dopo quella evidentemente arrabbiata dei loro utenti.

Agi News