Tag Archive: dell’Antitrust

Amazon nel mirino dell’Antitrust: avviata indagine per abuso di posizione dominante

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di cinque società del gruppo Amazon per accertare un presunto abuso di posizione dominante nel marketplace e-commerce e nei servizi di logistica. “Nella riunione del 10 aprile 2019 l’Autorità ha deliberato l’avvio di un procedimento istruttorio nei confronti di cinque società del gruppo Amazon: Amazon Services Europe, Amazon Europe Core, Amazon Eu, Amazon Italia Services e Amazon Italia Logistica, per accertare un presunto abuso di posizione dominante”, si legge in una nota.

Agi

Cosa cambia per tassisti e clienti con la sentenza dell’Antitrust su Mytaxi

Un tassista non può essere vincolato a lavorare per un solo servizio di radiotaxi. E' la sintesi della pronuncia dell'Antitrust secondo cui le clausole di esclusiva nei rapporti tra i principali operatori di radiotaxi attivi a Roma e Milano vincolano ciascun tassista a destinare tutta la propria capacità operativa, in termini di corse per turno, a un singolo radiotaxi e questo costituisce una limite per la concorrenza. 


Quali sono gli operatori coinvolti

Roma:

  • Radiotaxi 3570
  • Pronto Taxi 6645
  • Samarcanda

Milano:

  • Taxiblu
  • Yellow Tax Multiservice 
  • Autoradiotassì

 Tutto è partito da una segnalazione di Mytaxi, l'app sviluppata dal gruppo Daimler alla quale possono registrarsi i tassisti che, in base alle proprie esigenze, possono mettere a disposizione della piattaforma una quota variabile di corse.

Secondo l'Autorithy, queste clausole chiudono di fatto del mercato della raccolta e dello smistamento della domanda del servizio taxi a Roma e Milano, ostacolando l'accesso a nuovi operatori che adottano un diverso e innovativo modello di business, come appunto Mytaxi.

Tra l'altro, sostiene l'Autorità, le clausole di esclusiva non hanno alcuna giustificazione di natura giuridica o economica. 

Cosa cambia per i tassiti e i clienti

In buona sostanza, secondo l'Antitrust il tassista che si registra a una applicazione come Mytaxy non fa altro che usufruire liberamente del proprio lavoro, mettendolo a disposizione del cliente che gli pare e non di quello indicato dal servizio di radiotaxi cui ha aderito. In soldoni: potrà succedere che quando chiamate un taxi con una app se ne presenti uno che usualmente lavora per un radiotaxi, ma che ha deciso di destinare parte delle ore del suo turno a una sorta di 'libera impresa', cioè di lavorare per un certo numero di corse (o un certo lasso di tempo) a tariffe diverse e con modalità diverse rispetto a quelle di un servizio di radiotaxi.

Agi News

Cosa rischia ora Ryanair se non si adegua alle disposizioni dell’Antitrust

Ryanair continua a non dare informazioni sui diritti dei passeggeri dopo la cancellazione dei voli e l'Antitrust avvia un procedimento per inottemperanza. "L'Autorità garante della concorrenza e del mercato – informa una nota – ha deliberato in data 29 novembre l'avvio di un procedimento di inottemperanza nei confronti di Ryanair per non aver dato seguito a quanto prescritto nel provvedimento cautelare adottato lo scorso 25 ottobre 2017 con la quale l' Autorità ha imposto al vettore irlandese, a seguito delle cancellazioni dei voli operate negli scorsi mesi di settembre e ottobre – in larga misura riconducibili a ragioni organizzative e gestionali del vettore – l'adozione di specifiche misure volte a fornire informazioni chiare, trasparenti e immediatamente accessibili sui diritti dei consumatori italiani. 

Il procedimento di inottemperanza avviato potrà condurre all'irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra 10.000 e 5 milioni di euro.  In particolare, l'Antitrust, con il proprio provvedimento cautelare, ha ordinato a Ryanair – sia attraverso una comunicazione specificamente diretta ai consumatori italiani che attraverso informazioni facilmente reperibili a partire dalla home page del sito Internet in lingua italiana della compagnia – di informare i consumatori italiani, con chiarezza, dei diritti nascenti dalla cancellazione dei voli, in modo da consentire loro di acquisire piena ed adeguata consapevolezza relativamente: alla immediata accessibilità e comprensione dell'informazione circa la sussistenza non solo del diritto al rimborso e/o alla modifica gratuita del volo cancellato ma anche alla compensazione pecuniaria, ove dovuta; all'elenco completo delle date, delle tratte e del numero di ogni volo cancellato in relazione al quale è sorto non solo il diritto al rimborso e/o alla modifica gratuita del volo ma anche alla compensazione pecuniaria, ove dovuta; alla connessa e immediata fruibilità della procedura da seguire per richiedere il rimborso e/o la modifica gratuita del volo e la compensazione pecuniaria ad essi spettante. 

Leggi anche l'articolo del Sole 24 Ore

Entro il termine di 10 giorni previsto dalla delibera del 25 ottobre, Ryanair non ha comunicato l'avvenuta esecuzione di quanto prescritto dal provvedimento cautelare e le relative modalità di attuazione. Tale comportamento, prosegue l'Autorità, si è protratto anche dopo che il Tar del Lazio, con ordinanza del 22 novembre 2017, ha respinto la domanda incidentale di sospensione dell'esecuzione del provvedimento cautelare dell'Autorità presentata da Ryanair; infatti, la compagnia irlandese non ha trasmesso alcuna comunicazione al riguardo, né risulta che abbia posto in essere azioni volte a ottemperare al provvedimento dell'Autorità.

Agi News

La ricetta dell’Antitrust: taxi, Ncc e Uber possono funzionare così

L'Antitrust chiede una riforma complessiva del settore dalla mobilità non di linea, taxi e ncc, regolato da una legge "ormai vecchia di 25 anni" (legge n.21 del 15 gennaio 1992). Per questo ha inviato a Parlamento e governo una segnalazione per sottolineare la necessità di mettere la normativa al passo con l'evoluzione del mercato. Ecco nel dettaglio cosa chiede l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Indubbi vantaggi per il consumatore

Nell'ultimo decennio, scrive l'Autorità, si sono verificati irreversibili fenomeni di allargamento e diversificazione dell'offerta dei servizi di mobilità non di linea, idonei ad incrementare la qualità e a ridurre i prezzi del servizio, con Indubbi vantaggi per il consumatore.

Meno vincoli

In un'ottica di massimizzazione del benessere sociale, la strada da perseguire non dovrebbe essere quella di introdurre nuovi e/o ulteriori vincoli – su base territoriale, soggettiva o altro – volti a limitare l'operatività delle nuove forme di servizi di mobilità urbana; si dovrebbe al contrario perseguire una strada di "deregolazione dal basso" dei vincoli, sviluppando le forme di servizio più innovative e benefiche per il consumatore.

Tre capisaldi

  1. L'esigenza di procedere quanto più possibile a un'equiparazione tra i servizi taxi e le altre forme di mobilità non di linea
  2. L'ingresso nel settore della mobilità non di linea di nuovi servizi a forte contenuto tecnologico che hanno modificato radicalmente il funzionamento del settore e reso obsoleto il quadro normativo attuale.
  3. L'individuazione di strumenti volti a compensare l'effetto dell'apertura e dell'allargamento del mercato della mobilita' non di linea sugli operatori sottoposti a obblighi di servizio pubblico.

Equiparazione tax-Ncc e tariffe libere

L'Autorità sottolinea il tema della carenza dell'offerta taxi rispetto alla domanda di di mobilita' urbana, carenza dovuta a un numero insufficiente di licenze emesse dai comuni. L'Antitrust chiede una piena equiparazione tra operatori taxi e Ncc, in particolare nella prospettiva di un sempre maggiore sviluppo delle modalità tecnologiche di procacciamento della clientela, cosa che potrà determinare un effetto di allargamento dell'offerta analogo a quello ottenibile con un consistente incremento delle licenze.

Taxi

Dovrebbe essere garantita una maggiore flessibilità operativa ai soggetti dotati di licenza taxi in termini di: eliminazione dei vincoli attualmente esistenti al cumulo di più licenze, garantendo la possibilità che l'attività di taxi sia esercitabile in forma di impresa; massima flessibilità di turni ed orari (da considerare come minimi e liberamente derogabili); possibilità di offrire nuovi servizi integrativi (ad es. uso collettivo dei taxi); possibilità di attuare politiche autonome dei prezzi delle corse nel rispetto del vincolo della tariffa massima (in particolare con riferimento a particolari destinazioni come aeroporti, stazioni ferroviarie, luoghi di attrazione turistica).

Ncc

Non prevedere alcuna disposizione che limiti su base territoriale l'attività degli operatori Ncc; evitare ogni formadi contingentamento della autorizzazioni Ncc rilasciate dallaamministrazioni; prevedere forme di potere sostitutivo in presenza di inerzia delle amministrazioni a rilasciare nuoveautorizzazioni (si consideri, quale esempio paradigmatico diinerzia amministrativa, il caso del Comune di Roma Capitale, che ha concesso le ultime autorizzazioni Ncc nel 1993 a fronte dioltre 5.000 noleggiatori presenti sul territorio comunale dotatidi autorizzazioni di altri comuni).

Regole minime anche per Uber Pop

Con riferimento a quella tipologia di servizi che, tramite l'impiego di piattaforme digitali, mettono in connessione autisti non professionisti e la domanda finale (come il servizio Uber Pop) sviluppati in molti paesi ma attualmente inibiti sull'intero territorio nazionale da alcune decisioni del Tribunale civile di Milano, l'Autorità  ritiene si debba approvare una regolamentazione minima, alla luce dell'esigenza di contemperare interessi meritevoli di tutela: concorrenza, sicurezza stradale e incolumità dei passeggeri, tramite la definizione di un "terzo genere" di fornitori di servizi di mobilità non di linea (in aggiunta ai taxi ed agli Ncc). Tale "regolamentazione dovrebbe essere tuttavia la meno invasiva possibile, limitandosi a prevedere una registrazione delle piattaforme in un registro pubblico e l'individuazione di una serie di requisiti e obblighi per gli autisti e per le piattaforme, anche di natura fiscale.

Strumenti di compensazione

E' chiaro che le misure proposte determinerebbero unaimmediata estensione dell'offerta di servizi di mobilità non di linea a tutto vantaggio dei consumatori finali, ma l'effetto sarebbe abbassare il valore delle licenze taxi attualmente in circolazione (circa 20.000 licenze su base nazionale di cui circa 12.600 tra Roma e Milano). Nella segnalazione quindi vengono suggerite anche alcune forme di compensazione a beneficio dei tassisti dotati di licenza

  • l'apertura di una finestra temporale all'interno della quale lo Stato potrebbe acquistare da chi decide di cessare l'attività le licenze taxi a un prezzo che tuteli dalla riduzione di valore connessa all'allargamento del mercato;
  • l'istituzione di forme di compensazione della differenza tra un valore della licenza preso a riferimento ed il valore di mercato al momento della cessazione dell'attività (purché questa avvenga entro un numero di anni limitato dall'avvio del processo).

Queste forme di compensazione sarebbero disponibili solo per i tassisti in servizio e potrebbero essere realizzate tramite la costituzione di un Fondo statale finanziato da una serie di voci: fee d'ingresso per tutte le nuove autorizzazione Ncc a partire da una certa data; forme di contribuzione ad hoc da parte delle nuove piattaforme tecnologiche di mobilità; utilizzo dei maggiori introiti fiscali derivanti sia dalla tassazione dei servizi offerti dalle piattaforme, sia dalla modifica del regime fiscale a carico dei soggetti dotati di licenza taxi, nel senso di prevedere per essi l'obbligo di emettere di rilascio dello scontrino alla fine di ogni corsa.

Agi News