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Moscovici: obiettivo Eurogruppo è evitare procedure infrazione contro Italia

L'obiettivo dell'Eurogruppo è "evitare procedure di infrazione": parola di Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici e finanziari, il giorno dopo la risposta dell'Italia alle richieste Ue di chiarimenti sul deficit 2017. "Con il mio interlocutore quotidiano Pier Carlo Padoan – ha detto durante la presentazione del suo libro 'S'il est minuit en Europè- abbiamo sempre cercato soluzioni e impegni comuni. L'euro è una cosa troppo seria per lasciarlo solo a Francia e Germania. Sarebbe assurdo da parte della Commissione tenere da parte l'Italia, è la terza economia europea". Sul debito italiano "ci sono regole che conosciamo e che vanno rispettate, ma sono nell'Eurogruppo da 5 anni, prima come ministro e poi come commissario e l'obiettivo che condividiamo è che non vogliamo procedure di infrazione".
Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev – Agi

Agi News

Tveit, vi spiego la mia globalizzazione etica contro paure e populismi

Roma – Il mondo deve incamminarsi verso una 'globalizzazione etica' per far fronte alle sfide del terrorismo, del clima, dei populismi, delle divisioni di genere, razza e religione. E il concetto di 'responsabilita' dei leader deve essere sostituito con quello di una 'mutua garanzia', nel rispetto degli interessi di tutti e nel perseguimento di valori condivisi. A parlare è il pastore luterano, Olav Fykse Tveit, segretario generale del World Council of Churches, il Consiglio che dal 1948 rappresenta 350 chiese nel mondo (protestante, ortodossa, anglicana, etc.) per un totale di 560 milioni di cristiani in 110 paesi.

Tveit parlerà tra pochi giorni a Davos, davanti al gotha della finanza mondiale, di fede, dignitaà umana, rispetto, "le vere soluzioni" per affrontare i temi del terrorismo, del riscaldamento del Pianeta, della fuga dei migranti, della pace. Ingredienti non da poco per cambiare il percorso della globalizzazione e di uno sviluppo economico sempre minacciato dalle crisi.

"Mutua responsabilità e fiducia – ha spiegato il reverendo Tveit in un'intervista all'AGI a qualche giorno dall'inizio del Summit del World Economic Forum che si aprirà nella località svizzera il 17 gennaio – sono punti di svolta essenziali. Sia che si creda nella religione o no".

Ecumenico, Tveit sta da tempo lavorando a un ambizioso evento: fare del 2017 l'anno della "riconciliazione delle memorie". Quest'anno infatti tutti i cristiani celebreranno la Pasqua e la Pentecoste nello stesso giorno. Un'occasione per riunire la famiglia cristiana a Gerusalemme e pregare per la pace del mondo. "Ci stiamo lavorando" ha detto il religioso che non esclude la partecipazione anche dei cattolici all'evento. "Con la Chiesa cattolica abbiamo fatto molte cose negli ultimi anni" ha affermato. "Sulla mia scrivania ho due lettere di Papa Francesco, sono auguri di Natale e un appello alla pace per il nuovo anno. Penso che con i cattolici dobbiamo muoverci insieme con i nostri valori comuni, con il nostro 'gospel' condiviso, per servire insieme il mondo".

"L'ultimo attacco è stato a Baghdad, prima Istanbul. Sono tutti atti che feriscono la dignità di ogni essere umano, di ogni persona di fede. Anche i politici hanno condannato questi attacchi, perché nessuna fede o politica può giustificarli. Sono attacchi inumani e non bastano le parole a condannarli. Sono veri e propri atti criminali" ha affermato il religioso. Eppure, secondo Tveit, in questo la politica ha in un certo senso le sue responsabilità. "Sono atti di disperazione che dimostrano che qualcosa non va se la gente fa questo. Alla base c'è un'insoddisfazione generale. In Medio Oriente, ma anche in altri luoghi, la gente non vede più un futuro, non crede alle promesse di speranza".

Leadership significa sviluppo economico ed etica gobale

"Senza sviluppo economico è difficile trovare il senso del vivere insieme". E' per questo, secondo Tveit, che la politica ha un ruolo importante. Può generare i conflitti e allo stesso tempo può determinarne la fine: "Il denaro usato per le armi può essere usato per lo sviluppo economico e industriale. Bisogna dare alla gente un modo di creare un futuro per loro e le loro famiglie". Si tratta delle responsabilità dei leader ma anche di 'garanzie' che essi devono dare affinché i loro propositi portino dei frutti. Come? "Andando al di là del mero concetto di globalizzazione che, vista solo come l'apertura del commercio può continuare a generare problemi. I leader, i manager devono interagire con gli altri 'attori' sociali, inclusi i religiosi".

"Lo spettro – ha proseguito il luterano – si deve ampliare ai ruoli, alle razze, ai generi e alle differenti religioni del mondo". "Non c'è modo di risolvere i problemi da soli, in un solo gruppo di persone, ma deve esserci una relazione tra tutti noi". "Ognuno deve dare il proprio contributo". Leadership quindi significa prima di tutto "mettere in primo piano gli interessi dell'umanità. E il Summit di Davos sarà un'occasione per tutti di ridisegnare questo percorso economico".

Trump, nazionalismi e populismi, non condannare la paura

"Si tratta della paura delle persone e non va cavalcata, non va condannata. Razzismo, nazionalismo, sono forme di protezione che non risolvono il problema ma lo aggravano e creano altri problemi. Il populismo è un segno di protesta, di insoddisfazione. E' il volto negativo della globalizzazione" ha detto Tveit. "Ma non si può pensare di tornare indietro nella storia, ignorando la realtà internazionale. Bisogna trovare soluzioni di cui tutti possano beneficiare. Quindi andare verso una globalizzazione 'buona', etica. Il concetto di aprire al contributo della religione, ha proseguito Tveit, è perché "noi abbiamo valori da condividere in tutto il mondo". In secondo luogo è necessario capire che "insieme si può fare molto più che separatamente. Trovando soluzioni che includono e che non escludono. Che guardino insieme all'economia, alla storia, alla politica, alla religione".

I giovani vanno coinvolti e resi responsabili

"Loro – ha aggiunto il reverendo – non sono solo il futuro ma sono presente e futuro". "Sono risorse utili per le sfide future". Ma, allo stesso tempo vanno protetti, dalla violenza. "Tutto questo va fatto con l'educazione, con l'assistenza sanitaria: queste sono priorità". Tra i protagonisti di quest'anno a Davos ci saranno un numero di Millennials, i giovani della nuovissima generazione. "Loro hanno una migliore comprensione dei valori umani, della dignità e della pace. Penso che dobbiamo renderli più forti e dare loro più potere per permettere di usare le loro risorse. Non dobbiamo criticarli".


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Draghi, Europa si deve impegnare contro insicurezza

Bruxelles – Le istituzioni europee non possono "semplicemente aspettare tempi migliori: dobbiamo rinnovare i nostri sforzi per assicurare che l'Unione economica e monetaria offra protezione e prosperita': la Bce fara' la sua parte". Lo ha detto a Bruxelles il presidente della Bce, Mario Draghi, durante il "dialogo monetario" al Parlamento europeo. Citando un intervento dell'"amico e collega" scomparso, Carlo Azeglio Ciampi, Draghi ha ricordato che "l'impegno politico a sostegno della nostra moneta unica e' stato fortemente ribadito durante la crisi", ma ha sottolineato che "i diffusi sentimenti di insicurezza, compresa l'insicurezza economica, restano una preoccupazione importante".

La ripresa nell'EUrozona continua "a un ritmo moderato e costante" ma con "uno slancio inferiore rispetto alle previsioni dello scorso giugno". Lo ha detto nel suo intervento al Parlamento europeo a Bruxelles il presidente della Bce Mario Draghi. L'impatto iniziale sui mercati finanziari del referendum che ha sancito la Brexit, ha aggiunto, e in particolare l'iniziale flessione dei prezzi delle azioni, e' stato "ampiamente invertito"; piu' in generale i mercati dell'Eurozona si sono dimostrati "resilienti rispetto all'incertezza globale e politica". Secondo Draghi, ancora, la domanda estera registrera' un indebolimento rispetto alla precedente stima di giugno, e questo "dovrebbe ridurre la crescita delle esportazioni"; secondo le previsioni della Bce, la crescita reale del Pil nell'Eurozona su base annua dovrebbe essere pari quest'anno all'1,7% quest'anno, e dell'1,6% nei due successivi. L'inflazione, ha aggiunto, resta bassa, e sara' pari quest'anno allo 0,2% per aumentare l'anno prossimo all'1,2% ma solo a causa dell'attenuarsi dell'effetto dei passati ribassi del prezzo del petrolio. Quanto agli spread, "la frammentazione si e' ridotta in modo sostanziale e le condizioni dei finanziamenti per imprese e famiglie sono migliorate in tutta l'Eurozona", riducendo le differenze delle condizioni fra i diversi paesi.

I paesi che si trovano ad avere un limitato spazio di manovra per una politica espansiva dovrebbero fare attenzione "alla composizione piu' che alla dimensione" dei loro conti pubblici. In particolare, ha detto il presidente della Bce Mario Draghi rispondendo a una domanda dell'eurodeputato 5 Stelle Marco Valli durante il dialogo monetario al Parlamento europeo e riferendosi alla flessibilita' delle regole del Patto di Stabilita' e crescita, "anche se alcuni di questi paesi hanno aumentato la spesa, la crescita non ne ha beneficiato: non e' necessariamente assumendo gente perche' non faccia nulla che si aumenta la crescita di un paese".

Le borse europee chiudono in rosso, sulla scia delle forti perdite di Deutsche Bank e dopo che Mario Draghi a Bruxelles fa sapere che la ripresa europea ha "meno slancio". Il titolo di Deutsche Bank crolla al minimo storico e perde oltre il 6%, per il timore che le riserve della banca non siano sufficienti a coprire la stangata Usa da 14 miliardi e per la contrarieta' del governo di Berlino ad aiutarla. Intanto c'e' incertezza sugli esiti del vertice informale dell'Opec ad Algeri e cresce la tensione per il primo dibattito televisivo tra Donald Trump e Hillary Clinton. A Milano l'indice Ftse Mib arretra dell'1,58% a 16.192,48 punti. L'Ftse 100 di Londra scende dell'1,32% a 6.818 punti, il Cac 40 di Parigi cede l'1,8% a 4.407 punti, il Dax di Francoforte perde il 2,19% a 10.393 punti. (AGI) 

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Gatti Gatti neri: una foto contro l'abbandono

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Gatti neri: una foto contro l'abbandono
I gatti neri sono gli esemplari meno adottati da gattili e rifugi. Alle soglie del 2016, purtroppo, non solo permangono vecchie leggende e inutili scaramanzie, ma gli esemplari dal manto scuro subiscono un incremento degli abbandoni, per una …
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