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I rider di Glovo in sciopero a Palermo, stop alle consegne. “E’ solo l’inizio”

AGI – Furia rider. I corrieri di Glovo scioperano per una intera giornata e si astengono dalle consegne e da tutte le prestazioni lavorative a Palermo. E’ solo l’inizio, avvertono. Tre presidi scattano in contemporanea in Piazza Castelnuovo, alla Stazione Notarbartolo e al Drive del Motel Agip davanti alle sedi di McDonald’s.

La giornata di protesta fa seguito allo stato di agitazione proclamato la settimana scorsa per denunciare la perdita di guadagni di circa il 20 per cento (a partire da quando è stato sottoscritto l’ accordo tra Ugl e Assodelivery), che ha comportato per i rider, a Palermo, compensi tra i più bassi d’Italia.

I lavoratori hanno denunciato anche difficoltà legate all’uso dell’applicazione, per il riconoscimento facciale, procedura da poco introdotta che comporta giornalmente l’identificazione con un selfie.

Spesso capita, per banali errori di sistema o per problemi legati all’aspetto diverso di un lavoratore rispetto alla foto del documento personale, che l’identità del corriere non venga riconosciuta. I rider vengono bloccati anche per due settimane. A seguito della protesta palermitana, anche in altre città italiane i corrieri di Glovo hanno indetto lo stato di agitazione.

“Lo sciopero è stato proclamato perché non sono arrivate risposte dall’azienda – dice il segretario generale Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso – Durante il fine settimana, i problemi denunciati sono proseguiti, a partire dall’abbassamento delle tariffe passando per tutte le problematiche dovuto all’attestazione dell’identità per il riconoscimento facciale. Per i lavoratori è impossibile avere un’assistenza tecnica, perché l’unico confronto con l’azienda che non ha una sede fisica è una bot chat”.

L’obiettivo è “mandare un segnale chiaro – aggiunge Gattuso – affinché Glovo si occupi realmente delle problematiche quotidiane che i lavoratori affrontano lavorando per tante ore tra i pericoli della strada, il caldo torrido e i rischi legati alla pandemia. Non escludiamo che lo sciopero possa continuare e che la mobilitazioni prosegua fino a quando non verranno date risposte complessive”. 


I rider di Glovo in sciopero a Palermo, stop alle consegne. “E’ solo l’inizio”

amazon sciopero consegne

Dopo aver incrociato le braccia nel Black Friday, i lavoratori dello stabilimento Amazon di Castel San Giovanni hanno convocato mercoledì uno sciopero di due ore e minacciano una nuova mobilitazione per i prossimi giorni, proprio a ridosso di Natale. L’agitazione è scattata dopo che i rappresentanti italiani del colosso dell’e-commerce non si sono presentati all’incontro previsto alle 8.30 in Prefettura a Piacenza con i rappresentanti dei lavoratori del polo piacentino che impiega 2.000 persone a tempo indeterminato e altrettanti precari. Prova che la tensione tra lavoratori e Amazon è ancora altissima.

Perché il mini-sciopero

L’incontro in Prefettura, riporta il Sole 24 Ore, segue il summit dei giorni scorsi in cui fra azienda e sindacati si è giunti a un nulla di fatto sul tema del contratto integrativo (chiesto dai sindacati ma con Amazon che non intende sviluppare la cosa) e sulla richiesta di nuove condizioni contrattuali e di lavoro all'interno dello stabilimento. “Troppa pressione”, hanno fatto sapere al prefetto i dirigenti Amazon, probabilmente anche per l’annunciata presenza di un presidio di lavoratori davanti alla Prefettura (che però è stato annullato). "Eravamo regolarmente dal Prefetto di Piacenza dopo aver acconsentito all'ennesima richiesta di spostare l'incontro con Amazon, e l'azienda non si è presentata all'appuntamento dimostrando di avere in spregio i lavoratori e lo Stato italiano", spiega Fiorenzo Molinari, segretario della Filcams Cgil di Piacenza che insieme ai colleghi di Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Ugl Terziario mercoledì mattina doveva incontrare Amazon in un incontro convocato da Maurizio Falco, prefetto di Piacenza e rappresentante del Governo sul territorio piacentino.

Sindacalisti scortati dai carabinieri
 

A mandare i rappresentanti sindacali su tutte le furie c’è stato anche il fatto che "Amazon non voleva far entrare i sindacati in azienda per svolgere assemblee già concordate e previste. È stato necessario l'intervento del questore e dei carabinieri per far valere la Legge. È grazie alle forze dell'ordine che ci hanno accompagnato dentro l'azienda se siamo riusciti ad incontrare in assemblea i lavoratori”. Di fatto, prosegue Molinari, “Amazon dimostra di voler giocare in un campo senza regole in cui l'unica legge che vige è quella del più forte". La prossima mossa? “A meno che la controparte non decida di sedersi e discutere della vertenza che infiamma la sede piacentina dello sciopero indetto per il Black Friday (lo scorso 24 novembre), i sindacati attueranno nuove forme di agitazioni” mettendo a rischio le consegne natalizie, si legge sulla Stampa.

I punti di attrito

I punti di contrasto riguardano:

  • La gestione dei periodi di malattia, il cosiddetto comporto, con la richiesta di avvertire la persona prima che scada affinché non scatti subito il licenziamento.
  • I turni di lavoro per i quali si richiede una giusta rotazione del personale, in modo che i turni più pesanti non vengano svolti dai lavoratori con contratto precario, i più esposti alle ritorsioni.
  • Il premio di produttività, che Amazon continua a negare: “Usano il lavoratore come una macchina, sapendo che non può durare più di due, tre anni”, sostiene la Cigl.  

I sindacati hanno scritto una lettera a Jeff Bezos, amministratore delegato di Amazon, chiedendo una tutela delle condizioni di salute elle persone che lavorano per il gigante dell’e-commerce. Amazon si è detto pronto ad aprire un dialogo e a cooperare, ma per ora a Castel San Giovanni non hanno registrato alcun progresso.

La questione arriva a Roma

Sulla questione è intervenuta anche la sottosegretaria al Lavoro Paola De Micheli, che ha usato parole sicuramente critiche nei confronti di Amazon: “Nel nostro Paese non può considerarsi normale che un’azienda non si presenti ad una convocazione che ha un nobile e coerente obiettivo, effettuata dal rappresentante del Governo sul territorio locale”. E ancora: “Sugli ultimi sviluppi della situazione ho aggiornato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e insieme al Governo ci riserviamo di valutare eventuali nuove iniziative da prendere per ricondurre la vicenda sui binari del confronto rispettoso delle istituzioni e del dialogo fra le parti”.

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