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Ryanair: sciopero piloti il 10 agosto, caos voli in vista

I voli di Ryanair in Europa potrebbero finire nel caos il 10 agosto a causa di uno sciopero di 24 ore proclamato dai piloti della compagnia in Irlanda, Belgio e Svezia. Si prevede che 104 voli saranno cancellati a causa della protesta in Belgio e Svezia. Quanto all'Irlanda, dove ha la sua sede, Ryanair annuncia che resteranno fermi 20 aerei, tutti impegnati su rotte interne nel Regno Unito, e che i clienti interessati sono in totale 3.500. A fine luglio, scioperi del personale di cabina della low cost in Spagna, Belgio, Italia e Portogallo, avevano causato la cancellazione di oltre 600 voli in due giorni. 

Agi News

Chi è l’uomo che scommette sul caos italiano per fare un mucchio di soldi

Il più grande hedge fund del mondo ha triplicato la sua scommessa contro l'Italia prima delle elezioni del prossimo mese, scrive il Times. Bridgewater ha creato quello che secondo alcuni è una delle più grandi posizioni short della sua storia, puntando 3 miliardi di dollari contro una serie di società italiane, tra cui Intesa e Atlantia.

L'hedge fund americano da 160 miliardi sta scommettendo che le elezioni porteranno una nuova ondata di caos politico nella terza più grande economia della zona euro. Una ricerca di Bloomberg ha rilevato che negli ultimi tre mesi Bridgewater aveva triplicato la sua scommessa contro l'Italia da una posizione a breve originaria di 1,1 miliardi di dollari in ottobre vendendo allo scoperto le azioni di 18 blue chip. Nel mirino del fondo ci sono in particolare i titoli di Intesa, Unicredit, Enel, Generali, Atlantia, Terna e Snam. Dietro le scommesse al ribasso di Bridgewater, spiega Bloomberg, ci sono le elezioni del 4 marzo e l'incertezza politica riguardante il loro esito. Già nell'ottobre scorso Bridgewater, il cui fondatore Ray Dalio, fin dal 1975, molto prima dell'uso intensificato dei computer, ha sempre utilizzato gli algoritmi per comprare e vendere asset, aveva scommesso oltre 700 milioni di dollari contro le principali banche italiane.


Chi è Ray Dalio

Ray Dalio, al secolo Raimondo, nasce a Jackson Height, nella contea di Queens, New York, nel 1949. Figlio di un musicista Jazz di origini italiane. Dalio inizia a investire all’età di 12 anni, racconta OkForex quando acquista le azioni della Northeast Airlines per 300 dollari, presto diventati 600 quando la compagnia aerea si fonde con un’altra società. Dopo questo primo successo, si iscrive alla Long Island University e si laurea in finanza. Completa la sua formazione con un MBA alla Harvard Business School. Nel 1974, a soli 25 anni, fonda la Bridgewater Associate, una società di gestione con base in Connecticut e specializzata in hedge fund. Entrerà nella storia proprio con la Bridgewater: l’hedge fund da lei gestito diventerà nel 2012 più grande del mondo, con 160 miliardi di dollari in gestione. Il fondo di Bridgeater è chiuso. Nessuno può più entrarci. E’ stato raggiunto il limite fisiologico di asset gestiti. Per comprendere però la sua importanza, basta un dato. Durante l’ultimo anno di apertura (2014), l’entry level era di 100 milioni di dollari. Ma il concetto che ha reso veramente famoso Ray Dalio è quello di meditazione trascendentale. E’ stato il primo a portare un elemento della filosofia orientale nel mondo della finanza. La meditazione di Ray Dalio segue le dinamiche di quella conosciuta, non ha apportato cambiamenti, se non quello (epocale) di utilizzarla per aumentare le proprie performance di investitore. Ora si sta sta godendo la nuova fama come autore di best seller. Il suo libro 'Principles: Life and Work' spiega le idee non ortodosse che lo hanno aiutato ad accumulare una fortuna di 17 miliardi di dollari.


Il Times pone l'accento su due elementi: gli ultimi sondaggi che indicano che nessun gruppo sarà in grado di mettere insieme una maggioranza e le preoccupazioni circa il successo di M5s, che alla posizione antieuropeista unisce piani che consentirebbero ai mutuanti di recuperare più crediti inesigibili.

Le banche italiane hanno un ammontare di 200 miliardi di prestiti tossici, e come affrontare queste sofferenze ha creato più di un interrogativo sulla salute degli istituti di credito.

Quelli che invece credono nell'Italia

Tuttavia il Times sottolinea come Bridgewater sia l'unica a non credere ai titoli italiani. 

Gli analisti di UBS, ad esempio, hanno pubblicato un rapporto sulle banche italiane che gli ha dipinto un quadro generalmente salutare e ha sottolineato che anche per il recente aumento del valore delel loro azioni, le imprese italiane restano un buon investimento.

Allo stesso modo, in una nota ai clienti, Capital Economics ha affermato che ci sono poche ragioni per preoccuparsi delle elezioni e ha osservato che il Paese è "abituato al'instabilità di governo" e che anche se i partiti anti-Ue dovessero ottenere più del 50% dei voti, non sarebbero in grado di portare il Paese a un referendum per uscire dall'Unione. Ray Dalio, 68 anni, fondatore di Bridgewater, 

Agi News

Dopo il caos voli, Ryanair vede cadere una testa eccellente

Era nell'azienda da trent'anni ed era arrivato, nel 2014, fino alla poltrona di direttore operativo. Sulla carta, il responsabile delle turnazioni errate che hanno costretto Ryanair a cancellare 20 mila voli da qui all'estate, lasciando a terra 700 mila passeggeri, era però lui, Michael Hickey. Le dimissioni sono state comunicate dalla compagnia low-cost tramite una nota e il successore verrà scelto nei prossimi giorni. Una selezione che coinvolgerà lo stesso Hickey, rimasto, per ora, nell'organigramma con un ruolo di consulenza. Il numero uno Michael O' Leary, nondimeno, si è assunto di fronte agli azionisti la responsabilità di una vicenda che ha avuto un dirompente effetto collaterale: fornire ai piloti l'occasione giusta per rivendicare migliori condizioni contrattuali. La testa di Hickey, che era responsabile della gestione dei piloti e del personale di terra, è quindi un ulteriore segnale di apertura nei confronti dei dipendenti il giorno dopo le scuse rivolte loro da O' Leary.

La lettera di O' Leary

L'amministratore delegato di Ryanair ha inviato ai 4.200 piloti della compagnia low cost una lettera per cercare di ricucire lo strappo di fine settembre, quando, durante la riunione annuale della compagnia a Dublino, li accusò "di darsi troppa importanza e di essere pieni di sè". In un passaggio della missiva, riportata dall'Irish Independent, O'Leary offre aumenti di stipendio e bonus fedeltà, oltre a promettere migliori prospettive di lavoro e di carriera. "Se state pensando di unirvi a compagnie aeree concorrenti – scrive – vi invito a rimanere con Ryanair per un futuro più brillante per voi e per le vostre famiglie". E ancora: "Sottolineo (come faccio sempre) che i piloti di Ryanair sono i migliori, lavorano duramente, sono bene addestrati ed estremamente professionali. Sono fiero della vostra abilità ed esperienza, che vi porta a operare in moltissimi aeroporti", anche in contesti difficili come "le cattive condizioni meteo".

L'ad si scusa poi per i cambiamenti in corso nella compagnia che hanno causato i disagi nel sistema dei turni e delle ferie, costringendo la compagnia a cancellare oltre 20.000 voli che hanno lasciato a terra 800.000 passeggeri. E quelle critiche così dure? Il manager giura che "erano rivolte ai piloti delle compagnie aeree concorrenti e ai loro sindacati", che "sfruttano ogni occasione per criticare e denigrare Ryanair, i nostri piloti, la nostra sicurezza, la nostra performance operativa e il nostro modello di business che ha avuto successo per trent'anni".

C'è veramente un esodo da Ryanair?

Il fronte aperto dai piloti ha portato decine di loro ad abbandonare il vettore irlandese per la concorrenza, in particolare la Norwegian Air Shuttle, che ha aperto nuove frontiere del volo low cost lanciando rotte tra gli Usa e l'Europa a prezzi stracciati. Ryanair nega però che l'ondata di dimissioni abbia causato una carenza di personale. L'azienda, si legge su Business Insider, ha comunicato che quest'anno i piloti che hanno lasciato l'incarico sono 260 su 4.200. I nuovi assunti dallo scorso gennaio sarebbero però 822, 210 dei quali solo negli ultimi tre mesi. Le scuse di O'Leary, nondimeno, non sarebbero sufficienti.

Per i piloti le scuse non bastano

Dalle informazioni raccolte dal Corriere della Sera "appare evidente come ci siano diverse delle 86 basi — in tutta Europa — dove le proposte del vettore non abbiano avuto l’esito sperato dai vertici. Tanto che molti comandanti e primi ufficiali avrebbero chiesto l’aiuto dei sindacati storici dei piloti — gli irlandesi di Ialpa, i britannici di Balpa e persino gli statunitensi di Apa — per cercare di capire come muoversi nel nuovo contesto. Non a caso proprio quelli di Balpa (che sta per British Airline Pilots’ Association) un giorno dopo la lettera di O’Leary hanno raccontato gli umori dei piloti di Ryanair.

"Le reazioni alla lettera di O’Leary suggeriscono che l’ad non ha ancora capito il punto della questione», dichiara Brian Sutton, segretario generale di Balpa. «Comandanti e primi ufficiali da tutte le basi nel Regno Unito ci hanno detto che bastano delle scuse di rito per zittirli. Ci rivelano che pretendono rispetto e che gli Erc vengano riconosciuti come veri organi di rappresentanza. Finché Ryanair non riconosce queste cose continuerà ad avere problemi con i propri piloti".

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