Tag Archive: cambiare

Come fare per Cambiare il medico di base?

Il medico di base è il professionista sanitario che ti segue nel tempo, conosce la tua storia clinica e familiare e ti fornisce le cure e le visite di routine. Tuttavia, potresti avere diverse ragioni per voler cambiare il tuo medico di base. Potresti non essere soddisfatto delle sue prestazioni, potresti esserti trasferito in una nuova zona o potresti aver trovato un medico che sembra più adatto alle tue esigenze. In ogni caso, cambiare il medico di base è un’operazione abbastanza semplice, e in questo testo ti fornirò tutte le informazioni necessarie per farlo.

La prima cosa da fare è trovare un nuovo medico di base. Puoi fare riferimento alle liste dei medici presenti sul sito web dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) della tua zona, oppure puoi chiedere consiglio ai tuoi amici o familiari che hanno già cambiato il loro medico di base. Inoltre, puoi chiedere informazioni ai tuoi specialisti, come un ginecologo o un cardiologo, i quali potrebbero consigliarti un medico che si occupa di casi simili al tuo.

Una volta che hai scelto il tuo nuovo medico di base, devi prenotare una prima visita con lui. Durante questa visita, spiega al medico che vuoi cambiare il tuo medico di base e richiedi la sua disponibilità ad accoglierti. Se il medico è disponibile, ti chiederà di compilare un modulo di richiesta di cambio medico di base. In questo modulo dovrai fornire tutte le informazioni relative alla tua vecchia ASL e al tuo vecchio medico di base, nonché i tuoi dati personali e quelli del nuovo medico di base.

Una volta compilato il modulo, dovrai consegnarlo all’ufficio ASL della tua zona. A seconda della tua zona di residenza, l’ufficio potrebbe essere chiamato diversamente, ad esempio Cup (Centro Unico di Prenotazione) o Ufficio Relazioni con il Pubblico. È importante consegnare il modulo il prima possibile, in modo che il tuo cambio medico di base possa essere effettuato nel minor tempo possibile.

Una volta che l’ASL ha registrato la tua richiesta di cambio medico di base, ti verrà comunicata la data di attivazione del nuovo medico. Da quel momento, il nuovo medico sarà il tuo punto di riferimento per tutte le visite e le prestazioni sanitarie. Tuttavia, fino alla data di attivazione del nuovo medico, dovrai continuare a rivolgerti al vecchio medico di base per qualsiasi esigenza sanitaria.

In conclusione, cambiare il medico di base non è un’operazione complessa, ma richiede un po’ di tempo e di pazienza. Dovrai scegliere il nuovo medico, compilare un modulo di richiesta di cambio medico di base e consegnarlo all’ASL della tua zona. Una volta registrata la richiesta, il nuovo medico diventerà il tuo punto di riferimento per le visite e le prestazioni sanitarie. Non dimenticare di comunicare eventuali variazioni della tua situazione clinica o familiare al tuo nuovo medico di base



Come fare per Cambiare il medico di base?

 La guerra in Ucraina potrebbe cambiare per sempre l’agricoltura italiana

AGI – La guerra in corso in Ucraina potrebbe provocare conseguenze a lungo termine per l’agricoltura italiana. A spiegarlo all’AGI è il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, intervenuto a LetExpo, la fiera del trasporto e della logistica sostenibile a Verona.

“Per anni – sottolinea Prandini – abbiamo avuto un sistema europeo spinto dalla logica della globalizzazione accelerata, che ci ha fatto puntare spesso sulla delocalizzazione di produzioni e aziende. Una logica sbagliata e fallimentare. In Europa abbiamo avuto dei sostegni contributivi erogati quando le imprese non producevano”.

Adesso, con la guerra scatenata dalla Russia, “capiamo l’importanza di essere aperti ma senza delocalizzare risorse e settori strategici”. Insomma, secondo Prandini, “l’Italia deve puntare ad aumentare la sua autosufficienza produttiva”.

La guerra tra Mosca e Kiev penalizza le filiere di grano e mais, ma non per quello che si pensa. “Da questi due Paesi – sottolinea il presidente della Coldiretti – importiamo il 5% di grano tenero e il 18-20% di mais. Sugli aumenti di pasta e pane il vero problema non è il grano, ma il boom del costo energetico, che impatta anche sul settore dei fertilizzanti, dove Russia e Ucraina sono tra i maggiori produttori al mondo”.

In questo campo “gli aumenti dei concimi chimici sono già superiori al 180%. E c’è un rischio approvvigionamento“. E poi “è vero che importiamo poco in termini percentuali sul grano tenero da Russia e Ucraina, ma sono il terzo produttore mondiale quindi la situazione va a incidere su altri mercati e, di riflesso, sul nostro”.

Dallo sblocco dei terreni agricoli ‘a riposo’, decisa dall’Ue, Coldiretti ha “stimato che si può recuperare un milione di ettari di superficie, su 12 milioni totali di terre coltivabili”. Poi creando “dei bacini di accumulo dell’acqua, nell’arco di 6-7 anni possiamo pensare di arrivare a una buona autosufficienza dall’estero”. Ora, conclude Prandini, “bisogna sfruttare il Pnrr” e “incentivare la capacità produttiva, investendo su temi come digitalizzazione, agricoltura di precisione, cisgenetica e Nbt”. 


 La guerra in Ucraina potrebbe cambiare per sempre l’agricoltura italiana

Ecco come cambiare l’auto e avere gli incentivi del governo

Approvato in Legge di Bilancio il maxi-emendamento che dal primo marzo introdurrà incentivi sulle auto elettriche e un sistema di malus per i mezzi più inquinanti. La misura, approvata con 167 sì, 78 no e tre astenuti, dovrà ancora passare formalmente al vaglio della Camera e introduce anche incentivi sull’acquisto di colonnine private per la ricarica, di cui sarà possibile detrarre fino al 50 per cento del costo sulle spese di posa in opera.

Ecobonus

Ne ha diritto chi acquista e immatricola, tra il 1 marzo 2019 e il 31 dicembre 2021, automobili con emissioni di anidride carbonica entro i 70 g/km che non costino più di 50 mila euro senza Iva. Il bonus è progressivo e stanzia 4.000 euro per le auto con emissioni di CO2 entro i 20 g/km e 1.500 euro entro i 70 g/km, che saranno erogati direttamente dalla concessionaria togliendoli dal costo complessivo. Rottamando le vecchie classi Euro dall’1 al 4, l’incentivo salirà a 6.000 euro per la prima fascia e 2.500 euro per la seconda.

Soggetto a esaurimento, per il bonus sono stanziati 60 milioni di euro per il primo anno e 70 per i due successivi.

Ecotassa

Per tutte le auto con valori di CO2 superiori a 160 g/km acquistate e immatricolate tra il 1 marzo 2019 e il 31 dicembre 2021 scatta l’ecotassa una tantum, che si somma agli altri adempimenti già previsti e deve essere pagata tramite F24.

Anche in questo caso progressiva, l’ecotassa introduce quattro fasce di consumo: 1.100 euro dai 161 g/km fino ai 175 g/km; 1.600 euro fino ai 200 g/km; 2.000 euro fino ai 250 g/km e 2.500 euro per i veicoli con emissioni superiori ai 250 g/km.

Nel primo semestre del 2018 le auto elettriche vendute in Italia sono state solo cinquemila, contro le 36.500 unità vendute dalla Norvegia, capofila europea. In totale le vendite di automobili elettriche, ibride o a metano nel Paese sono state il 7 per cento del totale, soprattutto a causa della mancanza di incentivi, come rilevato dalla ricerca della società di analisi Ev-VOlumes.

A novembre, Fiat Chrysler – che al momento non vende automobili elettriche o ibride in Italia – aveva annunciato un investimento di 5 miliardi di euro tra il 2019 e il 2021 per creare la prima 500 elettrica, come riporta La Stampa. I primi modelli dovrebbero uscire dallo stabilimento di Mirafiori all’inizio del 2020.

 

Agi News