Morning bell: cosa si aspettano i mercati

AGI – Si preannuncia una seduta negativa per i mercati globali, dopo che ieri Wall Street ha chiuso in deciso calo. Gli investitori si preparano alla stretta della Federal Reserve, pronta ad agire velocemente e in modo più aggressivo per frenare l’inflazione, e attendono di conoscere le indicazioni che proverranno dalle minute della banca centrale che verranno pubblicate nel pomeriggio. Sullo sfondo restano le preoccupazioni per l’evoluzione della guerra in Ucraina.

Oggi, 42esimo giorno del conflitto, si guardano agli effetti delle nuove dure sanzioni e azioni politiche internazionali nei confronti di Mosca come la “cacciata” del personale diplomatico russo da molte capitali, in risposta agli orrori di Bucha. Secondo il sindaco Vadym Boichenko, la situazione è diventata invivibile. “Siamo oltre la catastrofe umanitaria”, ha detto. Di questa pagina oscura del conflitto si è parlato anche al Consiglio di sicurezza Onu, dove ieri è intervenuto anche il presidente Zelensky e dove la Russia ha continuato a respingere le accuse; ma è allarme anche a Mariupol, sotto assedio da circa 40 giorni, e dove la situazione umanitaria è sempre peggiore anche dopo le pause concesse nei giorni scorsi per l’evacuazione di migliaia di civili; in città restano 120 mila persone.

Intanto tutta l’attenzione sul terreno dell’azione militare resta concentrata sull’Est del Paese: la linea del fronte del Donbass resta stabile ma gli osservatori internazionali e la difesa ucraina continuano ad essere in attesa di un’imminente offensiva russa, suggerita dai preparativi in corso e dallo spostamento delle forze dal Nord del Paese, cominciata da diversi giorni. Gli osservatori militari internazionali concordano sul fatto che la battaglia a Est sarà decisiva per l’esito della guerra. La stabilità di una delle principali linee del fronte nel Donbass, la regione dell’Est dell’Ucraina da cui è partito il conflitto, è stata constatata dai giornalisti sul posto che rilevano anche la forte pressione legata alla prospettiva di un’offensiva imminente.

In particolare, le forze ucraine tengono le posizioni difensive attorno al centro di Krasnopilia, sulla strada che collega Izyum (città conquistata dai russi) alle città di Sloviansk e Kramatorsk, che restano sotto il controllo ucraino ma sono il prossimo obiettivo, tanto che agli abitanti di Sloviansk le autorità locali hanno suggerito di lasciare le proprie abitazioni.

Secondo l’intelligence Britannica, gli ucraini hanno riconquistato una gran parte del Nord del Paese, forzando i russi a lasciare le aree di Chernihiv e del nord di Kiev. Anche nelle zone riconquistate, pero’, continuano i combattimenti anche se secondo la Difesa sono di intensità inferiore rispetto ai giorni scorsi. Nella regione di Kharkiv, l’istituto americano degli studi sulla guerra prevede che i russi si ritireranno da Sumy nel giro di pochi giorni. Restano salde le posizioni russe a Kherson, anche se le truppe di Mosca hanno subito perdite e gli ucraini hanno guadagnato terreno in qualche parte della regione.

Le attenzioni degli investitori sono quindi puntate alla riunione dei ministri Nato prevista per oggi, che potrebbe dare il via anche ad un inasprimento delle sanzioni: la stessa von der Leyen, ieri ha fatto sapere che si sta studiando anche un divieto sull’import del petrolio russo. Il presidente ucraino invece interverrà al parlamento irlandese. Conflitto a parte, il focus dei mercati di oggi è puntato agli Usa.

Minute della Fed

Oggi i verbali della riunione di marzo, quando i tassi sono stati rialzati dello 0,25%, dovrebbero dare indicazioni su quanto verrà deciso a maggio. Sono rafforzate intanto le aspettative su una mossa più vigorosa, e quindi in un ritocco all’insù dello 0,50%. Lo estesso componente del Consiglio dei governatori della Federal Reserve, Lael Brainard – che è in attesa di un voto di conferma come vicepresidente della Fed e viene generalmente annoverata tra le “colombe”, ossia tra coloro che sono più propensi a mantenere una politica accomodante – ha affermato che la banca centrale è “pronta a intraprendere un’azione più forte, se gli indicatori dell’inflazione indicano che tale azione è giustificata”. Brainaird ha anche affermato che la Fed potrebbe iniziare a “ridurre il bilancio a un ritmo rapido già nella riunione di maggio”

Rendimenti treasury

Dopo Brainard, i rendimenti dei Treasury sono schizzati, con il rendimento a 10 anni che è salito al di sopra del 2,5%, raggiungendo il massimo da quasi tre anni. BORSE ASIATICHE. Il Nikkei giapponese perde l’1,45%, mentre l’indice MSCI più ampio delle azioni dell’Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è sceso dell’1,4%. Hong Kong cede l’1,31%, Shanghai è sotto la parità a -0,03%, e quello sulla Cina continentale perde lo 0,61%. Pesa su Shanghai anche il fatto che il lockdown proseguirà senza un termine ben definito per colpa dell’aumento dei contagi da Covid.

Borse europee

Le Borse europee si avviano ad un inizio di seduta negativa, con i future dell’Eurostoxx 50 che viaggiano in rosso cedendo lo 0,18%. Quelli sull’Ftse 100 perdono invece lo 0,04% mentre quelli sul Dax lasciano sul terreno lo 0,24%.

Petrolio

Procedono misti e contrastati i futures del petrolio, dopo che le nuove sanzioni sulla Russia hanno sollevato le preoccupazioni dell’offerta, alimentando i timori di una domanda più debole. Quelli sul Brent sono in rialzo dello 0,23% a 106,88 dollari al barile mentre quelli sul WTI cedono lo 0,06% a 101,90 dollari al barile, ma prima erano scesi fino a 100 dollari. Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno preparato nuove sanzioni su Mosca per le uccisioni di civili nel nord dell’Ucraina, che il presidente Volodymyr Zelenskiy ha descritto come “crimini di guerra”. La Russia ha negato di aver preso di mira i civili.

Secondo gli analisti, le preoccupazioni sono alimentate dalla rigidità dell’offerta, dato che gli Stati Uniti e l’Europa stanno intensificando le sanzioni sulla Russia. E sono montate anche dopo i lockdown a Shanghai, nonchè dal dollaro più forte e dall’aumento delle scorte di greggio degli Stati Uniti. Secondo gli analisti, i prezzi del petrolio rimarranno probabilmente intorno ai 100 dollari al barile per un po’ di tempo per i timori circa la domanda e le aspettative di una tregua in Medio Oriente durante il mese del Ramadan, ma potrebbero salire di nuovo dopo il Ramadan e appena l’alta stagione turistica degli Stati Uniti prenderà il via.

Wall Street

I future sono ora misti, dopo la chiusura di ieri in deciso calo, con l’indice S&P 500 e il Nasdaq appesantiti dai titoli tech per l’impennata dei rendimenti dei Treasury seguita alle dichiarazioni da ‘falco’ della ‘colombà della Fed Lael Brainard. Il Dow Jones è sceso dello 0,80% a 34.642,36 punti, lo S&P 500 ha perso l’1,19% a 4.528 punti e il Nasdaq è crollato del 2,26% a 14.204,17 punti. Allo stesso tempo, le preoccupazioni per ulteriori sanzioni contro la Russia hanno continuato a pesare sul sentiment degli investitori, dopo che l’Europa si è impegnata a vietare le importazioni di carbone russo dopo le atrocità commesse alla periferia di Kiev.

Effetti sanzioni

Ieri la Commissione europea ha presentato un quinto pacchetto di sanzioni, che comprendono il divieto di importazioni di carbone, legno, prodotti chimici e altri prodotti per un valore di circa 9 miliardi di euro all’anno. Inoltre è stato proposto un divieto di esportazione verso la Russia per un valore di altri 10 miliardi di euro l’anno per semiconduttori, computer, tecnologia per il gas Gnl e altre apparecchiature elettriche e di trasporto. Gli Stati Uniti hanno annunciato che la Russia non potrà ripagare il suo debito con i dollari detenuti nelle banche statunitensi. La Borsa di Mosca ieri ha reagito cedendo a picco, di oltre il 3%. 


Morning bell: cosa si aspettano i mercati