Bilancio: manovra sale a 27 miliardi, via Equitalia

Roma – Sale a circa 27 miliardi, due in più rispetto a quanto annunciato nei giorni scorsi, il valore della manovra di bilancio per il 2017 approvata oggi dal governo, salvo-intese, che sarà inviata lunedì a Bruxelles. In un decreto legge collegato approvato dal Consiglio dei ministri si procede all'annunciata abolizione di Equitalia e alla rottamazione delle cartelle esattoriali.

Sale da 6 a 7 miliardi la spesa per il capitolo pensioni e non ci sarà stretta sulla sanità: il finanziamento al Fondo nazionale salirà da 111 a 113 miliardi. Mentre il canone Rai l'anno prossimo scenderà a 90 euro, 10 in meno di ora. E per il pubblico impiego arriveranno 1,9 miliardi per il rinnovo dei contratti e le assunzioni. Nel Documento programmatico di bilancio, ovvero la griglia dei numeri e delle misure in cui si articolerà la manovra, che sarà trasmesso alla Commissione europea a inizio settimana, il governo confermerà un crescita del Pil all'1% e alzerà l'asticella del deficit programmatico al 2,3% del Pil rispetto al 2% indicato nel quadro macroeconomico approvato dal Parlamento, ottenendo una spazio di manovra di circa 12 miliardi (è il valore della forbice tra l'indebitamento tendenziale all'1,6% e il deficit programmatico al 2,3%). Gli ulteriori margini di bilancio serviranno a finanziare le spese eccezionali per la ricostruzione post terremoto e l'emergenza migranti. Ma la partita con l'Europa è ancora aperta. "La Commissione europea risponderà in un paio di settimane. I rapporti con la Ue sono sempre molto fruttuosi – ha spiegato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan – se ci sono problemi cerchiamo di vederli prima piuttosto che dopo".

La voluntary bis, la nuova finestra per il rientro volontario dei capitali, dovrebbe portare nelle casse dello stato altri 2 miliardi e dall'abolizione di Equitalia e dalla sanatoria delle cartelle esattoriali sono attesi altri 4 miliardi. Secondo quanto riferiscono fonti governative, l'adesione alla sanatoria consentirà solo di non pagare le sanzioni per il ritardato pagamento mentre le imposte e gli interessi saranno dovuti per intero. La spending review dovrebbe garantire circa 2,6 miliardi e 1,6 miliardi dovrebbero arrivare dalla riorganizzazione dei fondi 2016. Poco meno di un miliardo vale il capitolo giochi. Ecco le principali misure:

STOP AUMENTO IVA E ACCISE: sterilizzate le clausole di salvaguardia che prevedono l'aumento di Iva e accise dal 2017 ma il problema resta per il 2018 e 2019.

TAGLIO IRES: sarà ridotta dal 27,5 al 24%

VIA EQUITALIA: l'Agenzia della riscossione scomparirà e sarà sostituita da un nuovo soggetto.

CARTELLE PAGAMENTO: prevista una sanatoria. Saranno dovuti imposte e interessi ma non le sanzioni per il pagamento ritardato.

STOP STUDI SETTORE: abolizione degli studi di settore.

VOLUNTARY DISCLOSURE BIS: nuova finestra per il rientro volontario dei capitali detenuti all'estero. Si estende l'arco temporale al 2015 senza penalizzazioni sul fronte delle sanzioni e degli interessi. Ancora non chiaro se ci sarà una voluntary domestica, ovvero l'emersione dei capitali interni e in particolare del contante contenuto nelle cassette di sicurezza.

SANITA': il finanziamento del Fondo sanitario nazionale sale a 113 miliardi.

IMPRESE

PACCHETTO COMPETITIVITA': vale 20 miliardi e contiene le misure del piano Industria 4.0. Per gli acquisti dei macchinari industriali, confermato il superammortamento al 140% e l'iperammortamento al 250% per gli investimenti in innovazione.

CREDITO D'IMPOSTA R&S: rafforzato e confermato fino al 2020 il credito di imposta alle attività di ricerca e sviluppo.

PMI: rifinanziamento fondo centrale garanzia per 1 miliardo.

IRI PER ARTIGIANI: arriva la nuova imposta sul reddito dell'imprenditore al 24%.

LEGGE SABATINI: prorogata a tutto il 2017 per facilitare il finanziamento degli investimenti delle imprese.

VIA IRPEF AGRICOLA: sarà eliminata. Decontribuzione per gli agricoltori under 40.

MADE IN ITALY: 100 milioni con l'obiettivo di ottenere oltre un 1 miliardo di incremento di fatturato delle imprese italiane sui mercati esteri.

PENSIONI

NO TAX AREA: sarà equiparata per tutti a quella dei lavoratori dipendenti (8.125 euro)

14ESIMA: sarà estesa a 1,2 milioni per arrivare in totale a 3,3 milioni di pensionati.

APE (ANTICIPO PENSIONISTICO) PARTE DA MAGGIO: i lavoratori con 63 anni potranno andare in pensione 3 anni e 7 mesi prima, con un prestito richiesto all'Inps e corrisposto da una banca.

APE SOCIAL: per alcune categorie sarà senza costi, fino ad un reddito da pensione lordo di 1.350 euro mensili. Per accedervi sarà necessario avere almeno 36 anni di contributie 30 anni se si è disoccupati.

FAMIGLIA: stanziati 600 milioni da destinare a misure per i nuclei con figli.

LOTTA ALLA POVERTA': 50 milioni al Fondo non autosufficienza e 500 milioni dal 2018 per le politiche contro la povertà.

LAVORO

RINNOVO CONTRATTI P.A: in arrivo altri 600 milioni oltre ai 300 milioni già stanziati.

NUOVE ASSUNZIONI: concorsi per infermieri, poliziotti, medici e docenti.

PREMI PRODUTTIVITA': la detassazione al 10% si applicherà per i premi fino a 4mila euro e sui redditi fino a 80mila euro.

SGRAVI ASSUNZIONI: gli sgravi dovrebbero essere destinati ai neodiplomati.- ESUBERI BANCHE: al settore dovrebbero arrivare 100 milioni l'anno, per tre anni, per accompagnare l'uscita di cinquantamila bancari nell'arco del triennio.

ECOBONUS E MOBILI: confermate le attuali agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni al 50% e per il risparmio energetico al 65%, compreso il bonus mobili al 50%.

BONUS RISTRUTTURAZIONI: sarà esteso a condomini e alberghi.

SISMA BONUS: incentivo proporzionale al livello di adeguamento sismico. Si potrà scontare dall'Irpef tra il 50 e l'80% delle spese sostenute.

BONUS 18ENNI: ogni ragazzo di 18 anni lo potrà spendere per attività culturali.

TERREMOTO: in arrivo 4,5 miliardi per la ricostruzione e per il piano Casa Italia.

SCUOLE: risorse per l'edilizia scolastica.

ENTI TERRITORIALI: sono previsti 3 miliardi, tra cui risorse per sbloccare gli investimenti dei Comuni.

CONTRIBUTO ACCOGLIENZA MIGRANTI: 500 euro l'anno a migrante una tantum per le spese sostenute dai Comuni per l'accoglienza.

DISSESTO IDROGEOLOGICO: 7 miliardi in 7 anni.

PERIFERIE: 120 progetti per 2,1 miliardi. (AGI)

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