Ecco il piano con il quale Lufthansa rilancia su Alitalia

Dopo l'ingresso nella partita per Alitalia​ del fondo di investimento americano Cerberus​, Lufthansa rilancia con una nuova offerta per la compagnia di bandiera, già sul tavolo dei commissari. Il nuovo piano di 40 pagine presentato dall'ad del vettore tedesco, Carsten Spohr, prevede un investimento da 250 milioni per la flotta, le rotte e la manutenzione ed esuberi per 2000 dipendenti. Ad anticiparlo è il Messaggero, in un articolo firmato da Umberto Mancini.

Perché l'opzione Cerberus non convince

"Tutti i piloti e le hostess, una parte del settore della manutenzione, le rotte domestiche ed europee, una parte degli amministrativi, una flotta di 90-100 aerei. Fuori dal perimetro aziendale l'handling, le rotte non economiche e i velivoli che consumano troppo. Pper fare di Alitalia una compagnia solida, efficiente e con un futuro industriale definito", scrive il quotidiano romano, "un piano che vuole dare un futuro ad Alitalia, non svuotarla, nè trasformarla in un piccolo vettore marginale". Lufthansa cerca quindi di fugare i timori di chi paventa uno spezzatino che trasformerebbe Alitalia in una sussidiaria del gigante teutonico. Un destino, quello dello smantellamento, alla quale la compagnia andrebbe comunque incontro se venisse accettata la proposta di Cerberus, che non convince i commissari. Il fondo speculativo Usa intenderebbe infatti sì acquistare l'intero pacchetto. Ma solo per poi rivenderlo a pezzi. E gli americani, essendo una società extraeuropea, non potrebbero inoltre rilevare la maggioranza del gruppo. Per questo, seppur migliorabile, la proposta di Lufthansa appare la più seria e credibile.

Ecco i punti principali del piano:

Gli investimenti e i risparmi

"Spohr è disposto a mettere sul piatto circa 250 milioni, ma non è escluso che si possa anche raddoppiare in funzione degli accordi che potranno essere raggiunti con il governo e i fornitori. E che il lavoro, giudicato prezioso dei commissari, continui a ridurre i costi e ad aumentare la redditività. Come accaduto del resto sul fronte dei contratti per il carburante (tutti rivisti al ribasso), del leasing e dell'efficientamento della flotta", leggiamo sul Messaggero, "risparmi per oltre 140 milioni che hanno dimostrato la capacità di Gubitosi & Co nella gestione operativa e, di converso, la scarsa attenzione di quella targata Etihad".

L'impatto occupazionale

"Il piano Lufthansa esclude l'handling (circa 3.100 dipendenti), che, come noto, è entrato nel mirino di altri operatori che si sono fatti avanti con proposte concrete", prosegue l'articolo, "al netto dei servizi di terra, il sacrificio sul fronte occupazionale non dovrebbe superare le 2.000 unità. Un numero elevato ovviamente, ma dal quale potrebbe partire la trattativa vera e propria con governo e sindacati".

La strategia sugli scali

"I tedeschi farebbero di Fiumicino il loro quinto hub", spiega il Messaggero. Gli scali milanesi di Linate e Malpensa sarebbero invece utilizzati per i voli point to point e le tratte low cost. Per quanto riguarda la flotta, egli attuali 123 velivoli dovrebbero restarne operativi circa 90-100. "Il modello da seguire", conclude Mancini, "è quello di Swiss Air che, dopo il fallimento e una cura lacrime e sangue, ha ripreso ad assumere e a crescere sul mercato, macinando utili".

 

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